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Nicola Lillo per La Stampa
I sindacati hanno bocciato il piano industriale di rilancio di Alitalia. Al termine del confronto con l’azienda a Fiumicino i sindacalisti hanno comunicato di aver deciso lo sciopero di 24 ore per il 5 aprile. La trattativa tra le parti sul piano quinquennale si ferma dunque subito dopo il primo incontro.
L’amministratore delegato Cramer Ball ha infatti scoperto le carte e dato i numeri esatti del progetto: 2.037 esuberi per il personale di terra, sia per lavoratori a tempo determinato che a tempo indeterminato (1.338 a tempo indeterminato, 558 a tempo determinato e 141 nell’estero). A questi si aggiungerebbero 400 naviganti per i quali la solidarietà difensiva scade a dicembre. In più l’azienda, secondo quanto riferito dai sindacati, ha chiesto anche tagli salariali del 28% per i piloti medio raggio, 22% per i piloti lungo raggio e 32% per gli assistenti di volo.
Numeri non nuovi, già ampiamente anticipati, ma che messi nero su bianco hanno fatto scattare la protesta dei sindacalisti. Lunedì ci sarà un nuovo incontro tra le parti, questa volta alla presenza dei ministri Carlo Calenda e Graziano Delrio, che ieri hanno visto tutti i vertici dell’azienda al completo.
Ieri il governo ha spiegato che «c’è ancora lavoro da fare» e il riferimento era proprio alla trattativa con i sindacati. L’ok al piano dei rappresentanti dei lavoratori è infatti la condizione indispensabile richiesta dagli azionisti per immettere altra liquidità nell’azienda, che ha ossigeno ancora per circa un mese. La situazione adesso si complica.
«Su questi numeri non si tratta, non si può trattare», ha detto il segretario nazionale della Filt Cgil, Nino Cortorillo, al termine dell’incontro. «Oggi non ci è stato presentato un vero Piano industriale, che può prevedere taglio dei costi ma una prospettiva di rilancio: questo invece prevede solo un taglio dei costi». Per Claudio Tarlazzi, della Uil Trasporti, «il piano non è assolutamente credibile dal punto di vista industriale e non è ricevibile sul piano salariale».
Intanto un altro sciopero è già in vista. Lunedì prossimo il 40% dei voli nazionali ed internazionali di Alitalia è stato cancellato per un’agitazione di alcune sigle sindacali dei controllori di volo dalle ore 13 alle 17 e per uno sciopero proclamato dalla sigla sindacale Cub Trasporti per l’intera giornata del 20 marzo - ad eccezione delle fasce garantite 7-10 e 18-21 - del comparto aereo. «La Compagnia - spiega Alitalia in una nota - ha immediatamente attivato un piano straordinario per riproteggere sui primi voli disponibili, possibilmente in giornata, il maggior numero di passeggeri coinvolti nelle cancellazioni».
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