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1. VENDOLA PENSIONATO A 57 ANNI GIURAVA DI ABOLIRE I VITALIZI: SI INTASCA 5.618 EURO AL MESE
Mario Giordano per “Libero Quotidiano”
Nichi Vendola va in pensione a 57 anni. Che c' è di strano? Lui l' ha sempre detto che non bisogna chiedere troppi sacrifici ai lavoratori. E così, per dare il buon esempio, eccolo là con l' assegno in tasca: gli sono bastati dieci anni di contributi per aver diritto, da oggi, alla bella somma di 5.618 euro al mese. In due giorni e mezzo, per intenderci, lui ora incassa quello che molti pensionati non prendono in un mese, pur avendo lavorato una vita.
eugenio scalfari scotto vendola
«Oppure Vendola», come diceva una fortunata sua campagna elettorale. E beato chi ha creduto alla narrazione di Nichi: «Mi batto per la vita», diceva. Invece era solo per il vitalizio. E pensare che della lotta contro i privilegi aveva fatto una bandiera. «Sempre nuova è l' alba», «C' è un' Italia migliore», «Per una nuova generazione di buona politica», dicevano i suoi slogan. «Basta con i vitalizi», ripeteva nei comizi.
«Aboliremo i vitalizi», annunciò entrando in Regione. «Abbiamo abolito i vitalizi», proclamò festante il 12 marzo 2012, con un tweet tutto anti-casta. E infatti i vitalizi della Regione Puglia sono stati così aboliti che ora lui si mette in tasca un vitalizio della Regione Puglia. Da 5.618 euro al mese. All' età di 57 anni. E poi dicono che i politici non sono coerenti...
La spiegazione è semplice: come sempre accade in questi casi l' abolizione viene fatta solo per le generazioni future.
Non per quelle passate. E non per quelle presenti. Fra l' altro la Regione Puglia è sempre stata il Paese del Bengodi dei vitalizi: lì c' è gente che è andata a riposo a 52 anni con oltre 7mila euro al mese come il mitico Tommy Attanasio o a 55 anni con 10mila euro al mese come l' altrettanto mitico Sandro Frisullo. Quando arrivò Vendola i giornali s' esaltarono: è l' uomo del cambiamento, evviva il rinnovamento, finalmente la trasparenza, la moralità come parola d' ordine. Infatti: vitalizio da quasi 6mila euro. E a 57 anni. Cioè all' incirca 10 anni prima di qualsiasi altro lavoratore italiano.
Sia chiaro: è tutto legale. L'intera truffa dei vitalizi è legale in Italia per il semplice fatto che le leggi le fanno loro. E rendono legale ogni loro porco comodo.
In effetti bisogna ammetterlo: Vendola approvò davvero la legge per l' abolizione del vitalizio. Ma subito dopo, preso da rimorso («l' avrò fatta troppo grossa?», «che diranno di me i compagni di bisboccia?»), tornò sui suoi passi. In una riunione rimasta memorabile, con la durata record di un minuto e 20 secondi, venne scritto un emendamento di sette righe e mezzo che cambiò la legge. E consentì a tutti i consiglieri in carica di accedere al ricco malloppo. L' età prevista sarebbe 60 anni, ma per i consiglieri regionali sono consentiti sconti.
Evidentemente la loro sì che è un' attività usurante, mica quella dei minatori...
Già immaginiamo la risposta poetica del buon Nichi: «Ma io ho pagato la differenza di contributi». Sai che sforzo.
Piuttosto spieghi, lui che è nemico dei privilegi: perché il privilegio di anticipare così non è concesso a nessuna altro italiano? Perché un consigliere regionale può andare in pensione oggi all' età di 57 anni a differenza di tutti gli altri suoi concittadini? Perché per lui bastano 10 anni di contributi e per gli altri a volte non ne bastano nemmeno 35? In base a quale merito? A quale benedizione divina? A quale speciale virtù?
Se poi andiamo a quantificare l' investimento vendoliano c' è da infuriarsi ancor di più: la «differenza versata» ammonta infatti a soli 9.508 euro, cioè meno di due mensilità. In due mesi si ripaga tutto. E poi incassa per il resto della sua vita, che noi, nonostante tutto, gli auguriamo lunga (il nostro portafoglio non so).
vendola alla manifestazione contro la riforma della scuola
Infatti se la vita sarà lunga, è evidente, Vendola finirà di filato nella schiera dei superPapponi: incasserà cifre enormemente superiori ai contributi versati Fra l' altro va ricordato che, oltre a essersi conservato il vitalizio, ovviamente Vendola ha mantenuto per sé e per i suoi sodali anche l' assegno di fine mandato. E infatti la scorsa primavera, nel momento in cui lasciò la presidenza della Puglia dopo 10 anni di regno, incassò quasi 200mila euro (198.800 per la precisione).
Non male, no? «Vado alla ricerca della felicità», confidò all' Espresso in quella circostanza, «voglio recuperare la cosa che più mi è mancata: l' allegria, ho bisogno di tornare a respirare il profumo del mondo». Beh, diciamo che ha messo le basi per riuscirci: con 200mila euro di liquidazione e 5.618 euro di pensione al mese, a 57 anni, la felicità e l' allegria sono più semplici. Anche il mondo, di sicuro, ha profumo migliore. E pazienza se gli italiani continuano a respirare la solita puzza.
2. NICHI BABY-PENSIONATO DA 10 MILA EURO AL MESE
Tommaso Rodano per il “Fatto Quotidiano”
Dal primo settembre Nichi Vendola è ufficialmente un uomo in pensione. L' ex presidente della Puglia, leader di Sinistra Ecologia Libertà, ora è senza cariche istituzionali: ha solo 57 anni ma può già godere del frutto di tanta attività politica. A fine mese, d' ora in avanti, riceverà un assegno di 5.618 euro lordi, quanto gli spetta per dieci anni di incarichi in Regione.
Nulla di male, a parte il fatto che si tratta dello stesso vitalizio che Vendola aveva fatto eliminare nel 2012, quando il vento del disprezzo per la Casta politica sembrava destinato a spazzare via tutti. La legge regionale che aboliva i vitalizi in Puglia è stata approvata il 30 novembre 2012, tra applausi e complimenti.
Già ad aprile 2013, però, lo stesso consiglio aveva mostrato il suo pentimento: aggiungendo poche righe alla norma approvata pochi mesi prima, la cessazione del vitalizio veniva rimandata alla consiliatura successiva, facendo salve le situazioni maturate fino al 31 dicembre 2012.
Così, oggi, Vendola può incassare il suo assegno mensile.
Il suo mandato in Puglia è durato da maggio 2005 a luglio 2015, maturando sette anni e mezzo di contributi fino al giorno dell' abolizione dei vitalizi. Hapoiversato personal mente la contribuzione che mancava per completare 8 anni. Le norme consentono di percepire il vitalizio a partire dai 60 anni, ma concedono anche di abbassare l' età di un anno per ogni anno che supera il quinquennio minimo di contribuzione. Gli otto anni di contributi, gli consentono quindi di percepire il vitalizio contre anni di anticipo sull' età minima (Vendola ne ha 57).
eddy andrea maccarrone niky vendola
Non sarà una pensione di stenti e disagi, per fortuna, quella che si appresta a vivere l' ex governatore. La fine della consiliaturapugliese gli ha dato diritto, oltre al vitalizio, a un assegno di 198 mila euro lordi.
Si tratta dell' indennità di fine mandato. Uno scherzo che è costato alla Regione Puglia, complessivamente, la bellezza di 12 milioni di euro. Anche qui, nulladi irregolare, ci mancherebbe. Ma pure l' indennità di fine mandato, come i vitalizi, è stata abolita in Puglia sotto laguidadi Vendola a partire dal 31 dicembre 2012.
Il pensionato di Sel, inoltre, potrà aggiungere all' assegno di consigliere anche quello di parlamentare (almeno fino a quando non dovesse essere eletto di nuovo).
VENDOLA è entrato a Montecitorio nel 1992, molto prima che il trattamento pensionistico degli onorevoli venisse riformato per renderlo meno squilibrato rispetto a quello dei lavoratori comuni. Nichi è rimasto in Parlamento per quattro legislature (anche se l' unica completa è stata quella dal 2001 al 2006) e ha rinunciato alla quinta, nel 2013, per restare alla guida della Regione Puglia. In tutto, ha seduto a Montecitorio per circa13 anni.
Un percorso che gli dovrebbe assicurare un assegno mensile da circa 5.000 euro netti.
Di nuovo: il trattamento economico è assolutamente legittimo, come è più che legittimo che Vendola non se ne privi. Qualcuno, nella sua stessa Regione, ha fatto una scelta diversa.
L' ex consigliere del Pd, Sergio Blasi, ha rinunciato al suo vitalizio da 4.322 euro lordi. Ha motivato la sua scelta con una lettera: "È qualcosa di profondamente ingiusto nel fatto che un consigliere regionale, dopo soli cinque anni di lavoro, peraltro ben pagato, debba maturare una lauta pensione". La scelta di Vendola, preferisce non commentarla: "Parlo solo per me. Io ho detto di no a quei soldi perché sono un uomo di sinistra".
VENDOLA CON ED EDDY TESTA
NICHI VENDOLA NUDO
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