DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Carlo Bertini per “la Stampa”
Che i tempi siano più duri lo si vede anche dalle idee in circolazione. Ora la Lega va alla carica per ripristinare il servizio militare obbligatorio per tutti, a più di dieci anni dalla sua sospensione. Il ritorno al passato, deciso poco tempo fa anche dalla Svezia, porterebbe svariate novità: otto mesi di coscrizione e non un anno, l' obbligo di prestare servizio civile (nella protezione civile) o militare verrebbe onorato nelle proprie regioni. E tutti - maschi e femmine - sarebbero coinvolti.
Una svolta che non si sa quanto sarebbe gradita da migliaia di giovani di ambo i sessi tra i 18 e i 28 anni, finalizzata però ad un maggior controllo del territorio. Con una proposta di legge firmata da Davide Caparini e dal capogruppo alla Camera Fedriga, il Carroccio chiede di «ripristinare un periodo di ferma obbligatoria, con l' obiettivo di ricostruire una cultura della solidarietà e di rispondere ad alcuni bisogni primari del territorio».
Ma il motivo non è solo questo, «si intende inoltre garantire alle Forze armate un bacino più ampio di riserve mobilitabili, qualora la situazione internazionale non accenni a migliorare e risulti indispensabile affiancare ai professionisti attuali, di cui dovrebbe essere ridotto in modo consistente il numero, una più vasta platea di persone che abbiano svolto un servizio militare addestrativo basico».
Ma come sarebbero organizzati i compiti dei militari professionisti e quelli dei soldati di leva? La proposta leghista prevede di «dividere le unità e i reparti militari destinati a impieghi operativi all' estero, riservati per quanto possibile ai volontari in ferma prolungata, da quelli adibiti al presidio del territorio, ai quali destinare i coscritti».
Nascita "elettiva" Per arginare «il triste fenomeno della sparizione delle nascite nei piccoli comuni», dove non ci sono strutture sanitarie per l' assistenza al parto, le deputate di Forza Italia Stefania Prestigiacomo e Mara Carfagna vorrebbero una norma per «l' istituzione del luogo elettivo di nascita»: dando ai genitori la facoltà di indicare nella dichiarazione di nascita del figlio un luogo elettivo invece di quello effettivo, con lo scopo di tutelare il diritto della persona al riconoscimento del luogo di origine della famiglia.
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