IO NON C’ERO E SE C’ERO DORMIVO - UNA SMENTITA DIETRO L’ALTRA CON ANNESSI ANNUNCI DI QUERELA PER TUTTI I POLITICI DELLA MANGIATOIA FINMECCANICA - LA “CURIOSA” SMENTITA DI CASINI: “CHI CI ACCUSA NON È SANTA MARIA GORETTI” (HAI PRESO O NO LA TANGENTE DA 200 MILA€?) - BACCINI: “FACCIO SEMPRE SEGNALAZIONI, NON NE PASSA UNA” - INCAZZATISSIMO MATTEOLI: “NON SO CHI SIA QUESTO DI LERNIA E QUANDO MAI MARTINI È STATO CONTROLLORE PER RILASCIARE BREVETTI A MIO FIGLIO?”…

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Alessandro Trocino per il "Corriere della Sera"

Altero Matteoli risponde quasi urlando: «Basta, mi sono rotto - si arrabbia l'ex ministro - d'ora in poi rispondo solo con le querele». Maurizio Gasparri è più affabile, ma la sostanza non cambia: «Ho già querelato diversi giornalisti, ne posso aggiungere altri», dice il capogruppo del Pdl al Senato. Con dosi diverse di rabbia o di fastidio, negano su tutta la linea i politici coinvolti dagli interrogatori dell'inchiesta su Finmeccanica.

L'imprenditore Tommaso Di Lernia, agli arresti domiciliari, avrebbe consegnato una tangente da 200 mila euro al tesoriere dell'Udc Giuseppe Naro, nella sede romana del partito di Pier Ferdinando Casini. Di Lernia ai magistrati ha aggiunto un elemento in più: quei soldi, secondo la sua versione, erano diretti al leader dell'Udc e non sarebbero stati consegnati a lui solo perché non era presente in sede, impegnato a votare in Parlamento insieme al segretario del partito Lorenzo Cesa.

Casini nega tutto, annuncia querela nei confronti di Di Lernia, e con forza replica: «Non mi sembra che le accuse vengano da Santa Maria Goretti». A chi gli chiede dei candidati udc condannati, Casini risponde secco cercando di tirarsi fuori: «Non sono io il segretario». Come a dire che non decide lei le candidature? «È chiaro», taglia corto.

Roberto Rao, deputato molto vicino al leader e già suo portavoce quando era presidente della Camera, aggiunge: «Affermazioni ridicole quelle di Di Lernia. È noto a tutti che Casini non ha mai avuto alcun ufficio al partito dal 2001. Questo la dice lunga sull'attendibilità di questo signore».

Lorenzo Cola, consulente di Finmeccanica, ha dichiarato ai magistrati di aver consegnato 300 mila euro «all'onorevole Bonferroni», membro del cda, spiegando che «era espressione dell'Udc» e vicino a Mario Baccini. L'Udc replica: «Franco Bonferroni non è mai stato nostro parlamentare né iscritto». Bonferroni è stato parlamentare della Dc, corrente Forlani.

Baccini replica ironicamente: «Segnalazioni ne faccio tutti i giorni, mai che ne passasse una». Bonferroni? «Lo conosco, uomo da sempre nei cda. Come conosco bene Guido Pugliesi, sin da quando è stato direttore della Asl del San Camillo. A Pugliesi va tutta la mia solidarietà. Non mi esprimo sulle accuse, ma la storia ci dice che il 99 per cento di queste finiscono per essere false».

Di Lernia tira in ballo anche Marco Follini che avrebbe favorito una società «a lui vicina», la «Costruzioni e Servizi»: «Mai sentita questa società e non conosco Di Lernia». Maurizio Gasparri nega di aver partecipato a un tavolo per gestire le nomine Enav, come detto da Cola: «Non mi sono mai occupato di nomine e non conosco Cola».

Infine, la rabbia di Matteoli: «Dicono che Gigi Martini abbia rilasciato il brevetto di pilota a mio figlio, si rende conto? Non so chi sia questo Di Lernia e quando mai Martini è stato controllore per rilasciare brevetti?». E le nomine in Optimatica che lei avrebbe gestito per conto di Giulio Tremonti? «Ma se è una società privata, che cavolo di nomine posso fare io?». Infine i presunti finanziamenti alla sua fondazione «Per la libertà e per il bene comune»: «Mai avuto neanche un caffè da Optimatica, zero di niente».

 

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