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C’era andato Pietro Grasso a ottobre, per dieci giorni abbondanti. Aveva girato le pampas con tanto di moglie al seguito, l’ubiqua sora Maria, di consigliere diplomatico, il famoso magistrato (in eterno fuori ruolo) Rosario Aitala (è nella foto qui sotto in accappatoio accanto a Grasso), più addetti al cerimoniale, staff, segretari. E poteva, la presidente della Camera, essere da meno del suo omologo presidente del Senato? Ma certo che no.
Anche lei dotata, dicono a Montecitorio, di una bella combriccola di accompagnatori, è decollata per una spedizione di dieci-giorni-dieci (dal 21 al 30 maggio ) tra Argentina, Cile e Brasile.
laura boldrini messa per romero in argentina
Il programma? Ah, qui la Boldrinova batte Grasso: 10 (disgrazie) a uno. Al momento sta per visitare il Museo della memoria e dei diritti umani a Santiago del Cile (ore 15, local time) per poi andare in visita di cortesia dalla presidenta Bachelet.
Ma tutta la gita è rigidamente all’insegna del politicamente correttissimo: il 22 maggio, a La Plata, madama Boldrini ha visitato il programma in favore delle donne disagiate “Ellas hacen”, poi a Buenos Aires l’hanno avvistata allo Spazio della Memoria e dei Diritti umani (ex Esma), poi il 23 eccola in prima fila alla messa celebrata dal cardinale Poli per la beatificazione di Monsignor Romero. Immancabile, poi, l’incontro con le Abuelas e le Madres de Plaza de Mayo. Imperdibile la visita al Parco della Memoria.
laura boldrini con il circolo pd di buenos aires
E poi vai col Brasile. A Rio de Janeiro c’è in agenda una visitina alla Favela Vila Canoas (São Conrado), al progetto dell’Ong “Para ti” e al progetto “Cantinha da Natureza” (Morro dos Cabritos). Incontro con la Ministra per lo Sviluppo Sociale e la lotta alla fame, Tereza Campello. Ultimo impegno prima del rientro in Italia – il 30 maggio, a San Paolo - la visita al Museo dell'Immigrazione e all'Arsenale della Speranza.
Un vero tour de force della militanza, al cui confronto la trasferta argentina del povero Grasso pare quasi una gitarella premio. Ma… ma… ma… Tra una favela e una beatificazione, tra un impegno istituzionale e una cenetta offerta dall’ambasciatore italiano nella sua residenza (ovviamente a spese nostre), su tanto viaggio boldrinesco resta però un mistero. Su cui il sito della Camera, ovviamente, glissa: ma lui, il Boldrinovo, c’è o non c’è?
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