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VIENI AVANTI, APPENDINO - PER I FATTI DI PIAZZA SAN CARLO ROTOLA LA PRIMA TESTA: LA SINDACA SILURA L’ASSESSORA ALL’AMBIENTE STEFANIA GIANNUZZI - L'OPPOSIZIONE RUGGISCE: LA COMPETENZA DELLA GESTIONE DELLA PIAZZA SAREBBE DELLA SINDACA VISTO CHE LA DELEGA DELLA SICUREZZA SPETTA A LEI

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GIANNUZZIGIANNUZZI

Elisa Sola per www.corriere.it

 

Stefania Giannuzzi è stata la persona che, quasi inconsapevolmente, ha esportato Oltreoceano la fama della sua sindaca, Chiara Appendino, pochi giorni dopo le elezioni

 

 

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Era accaduto perché l’ex assessora all’Ambiente, vegetariana da vent’anni, aveva dato vita un vivace dibattito dopo aver inserito nel programma di governo un paragrafo dedicato alla “promozione di uno stile di vita vegano”. Annunciando, tra l’altro, una serie di progetti di sostegno delle realtà “cruelty free”, che, nei mesi successivi hanno contribuito a rendere Torino una delle città italiane più all’avanguardia, dal punti di vista “vegan”. The Guardian aveva scritto un articolo sulla neo-assessora. E lei, che è una persona timida, lo aveva postato su Facebook. Ora Stefania Giannuzzi, che oltre alla delega all’Ambiente aveva anche quella ai Rifiuti, è stata estromessa dalla giunta comunale. Dopo i fatti di piazza San Carlo, la sindaca e il suo staff hanno deciso che sarebbe lei la principale responsabile. Se l’Amiat – azienda incaricata della raccolta dell’immondizia - avesse lavorato meglio – è il ragionamento - se fosse intervenuta tempestivamente a raccogliere le bottiglie di vetro, i 1500 feriti provocati per tagli non ci sarebbero stati.

 

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L’opposizione – e non solo - replica che in realtà la competenza della gestione della piazza sarebbe della prima cittadina in persona, visto che la delega alla Sicurezza spetta a lei, come la sindaca stessa decise e a inizio mandato. Ma intanto, la decisione è presa. Giannuzzi, conosciuta come persona riservata, rispetta quanto stabilito e per ora non commenta. Quarant’anni, ambientalista convinta, l'ex assessora è arrivata a Palazzo civico con esperienze lavorative in Provincia, in Regione e anche a Vienna e a Bruxelles, dove aveva lavorato per progetti dell’Unione europea. Non è mai stata una politica, ma una “figura tecnica”. Qualcuno l'ha definita "bipartisan". Guida naturalistica (ha lavorato alla Lipu), amante dei cani (volontaria Enpa), esperta di fiumi, conoscitrice delle montagne piemontesi e appassionata di sub, Giannuzzi, laureata in Scienze naturali, è stata abbastanza stimata da una parte della minoranza. E' più conosciuta nel mondo del volontariato, dove ha prestato servizio in passato, che in politica, non avendo mai militato nelle fila di partiti.

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Persona schiva, Stefania Giannuzzi, alla sua prima esperienza in politica con Appendino, ha sempre lavorato dietro alle quinte e ha interpretato il suo ruolo da assessora come molti altri suoi colleghi (ormai ex) di giunta: nessun protagonismo, obbedienza alle decisioni prese dai vertici. Ambientalista convinta, durante il suo mandato Giannuzzi ha scelto la linea della continuità, nel portare avanti progetti ideati dalla giunta passata, come l’iniziativa “Mille alberi per Torino”. Non si è mai espressa come una “grillina” estremista, pur sostenendo il movimento. Ha affrontato il problema, con l'assessora ai Trasporti Maria Lapietra, dell'allarme alghe nel fiume Po, emergenza rientrata dopo una serie di interventi. Poi si è dedicata, tra le altre cose, alla promozione della raccolta differenziata.

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Oltre alla necessità di trovare un "capro espiatorio" però, ci sarebbe un altro motivo che starebbe alla base della scelta di Appendino di "eliminare" l'assessora. Il movimento Cinque stelle da mesi avrebbe fatto pressioni sulla sindaca per poter avere all'interno dell'esecutivo una figura forte e soprattutto una persona capace di rappresentare a 360 gradi il movimento e le sue volontà politiche. Sarebbero stati molti i "grillini" che si sarebbero lamentati, già da mesi, con la prima cittadina, accusandola di avere formato una giunta debole, ma soprattutto manovrabile da parte del capo del Gabinetto, Paolo Giordana.

 

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E quindi, spiegano fonti interne a Palazzo civico, siccome Chiara Appendino avrebbe risposto che Giordana sarebbe una figura assolutamente non eliminabile, perché "essenziale", la soluzione di compromesso che sarebbe stata trovata è quella poi avvenuta: liberare un posto in giunta per assegnarlo a un "grillino doc": il capogruppo dei Cinque stelle in consiglio comunale, Alberto Unia. Giannuzzi sarebbe stata scelta perché caratterialmente idonea a "subire" questa decisione. E il caos di piazza San Carlo sarebbe stato il pretesto per avviare il mini rimpasto.

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