big de filippo gemelli

IL MAGNA-MAGNA SULLA FAME NEL MONDO - NUOVE ACCUSE DEI PM AL SOTTOSEGRETARIO PD DE FILIPPO: AVREBBE PILOTATO ASSUNZIONI ALL’ENI E ALLA FAO. VERTICE TRA I PM LUCANI E ROMANI: L’INCHIESTA MADRE RESTA A POTENZA, A ROMA IL CASO DEL “DOSSIER” SU DELRIO

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Virginia Piccolillo per il “Corriere della Sera

 

VITO DE FILIPPOVITO DE FILIPPO

Raccomandazioni, nomine, nuovi appalti. Nell’inchiesta sugli affari legati al petrolio è il giorno dell’ammiraglio Giuseppe De Giorgi. Il capo di Stato maggiore della Marina arriverà in procura accompagnato dal suo avvocato Pietro Nocita per difendersi dall’accusa di abuso d’ufficio e traffico d’influenza.

 

Il fascicolo rimane in Basilicata. E dunque vanno avanti gli accertamenti che continuano ad avere tra i protagonisti anche l’ex ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi e il suo compagno Gianluca Gemelli. Tutti inseriti in un «comitato d’affari» — il «quartierino» nella definizione della stessa Guidi — che cercava di condizionare affari, assunzioni, nomine e progetti di legge.

 

GUIDI E GEMELLI GUIDI E GEMELLI

Un «clan» nel quale i magistrati hanno inserito il sottosegretario alla salute Vito De Filippo, accusato di aver «pilotato» alcune assunzioni anche all’Eni e alla Fao. Due giorni fa si è presentato a palazzo di giustizia per rilasciare dichiarazioni spontanee e non è escluso che nei suoi confronti venga chiesta entro breve l’archiviazione.

 

L’assunzione alla Fao

Il 7 luglio 2014 viene registrata dai poliziotti della squadra mobile una telefonata tra il consigliere regionale del Pd Vincenzo Robortella e un amico, Marco Zipparri. Annotano gli investigatori:

 

FEDERICA GUIDI GIANLUCA GEMELLIFEDERICA GUIDI GIANLUCA GEMELLI

«La conversazione verte sulla campagna elettorale, e alle varie correnti del Pd (Renzi, Luongo). I due fanno riferimento anche a De Filippo. Robortella afferma che quest’ultimo sta facendo una campagna peggio che in una regionale, al punto che dopo cinque anni è andato pure alla “transumanza” (manifestazione locale lucana).

 

Zipparri afferma che sta facendo la campagna con un piede dentro e l’altro fuori. Da un lato dice che lui è un sottosegretario del governo Renzi, e che quest’ultimo e Delrio lo chiamano tutti i giorni per conoscere lo stato delle cose; dall’altro, però, anziché allinearsi alla corrente Renzi, si allinea con Luongo».

 

GIUSEPPE DE GIORGI GIUSEPPE DE GIORGI

Poi la parte che riguarda la raccomandazione: «Nel corso della conversazione Marco riferisce a Robortella che la ex presidente del consorzio, Adriana Petruzzi è stata nominata, proprio da De Filippo, come consigliera della Fao, organizzazione internazionale per la fame del mondo, e precisa che l’ha messa nel consiglio così che “...quando va a Roma a trovare la figlia, Adriana ha pure come prendersi il rimborso spese”».

 

PAOLO IELOPAOLO IELO

Del resto anche il sindaco di Corleto Perticara, Rosaria Vicino, tuttora ai domiciliari, dichiara in una telefonata che «De Filippo “si è rivolto direttamente a De Scalzo dell’Eni (De Scalzi) per far assumere mio figlio, probabilmente lo manderanno a Milano”».

 

Il fascicolo romano

Su tutto questo saranno i magistrati di Potenza a proseguire le verifiche, come si è deciso nella riunione a Roma tra il procuratore capo Pignatone, il collega di Potenza Luigi Gay, l’aggiunto Paolo Ielo, e i sostituti potentini Francesco Basentini e Laura Triassi.

 

Nella capitale si svolgeranno soltanto gli accertamenti sul dossier che sarebbe stato confezionato contro il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, ma non è escluso che nelle prossime settimane la situazione possa cambiare.

FAO FAO

 

Oggi si valuterà la posizione di De Giorgi. L’interrogatorio riguarderà i suoi «interventi» per la «Legge Navale» e il «Libro bianco» della Difesa per i quali i magistrati ritengono che sia andato oltre i propri compiti e per questo l’hanno iscritto nel registro degli indagati.

 

Agli atti è stato allegato il dossier spedito da un anonimo ma confezionato con documenti riservati della marina e del ministero della Difesa per accusare l’ammiraglio di aver usato i fondi pubblici per organizzare feste e viaggi, ma anche di aver affidato commesse a società che non avevano i requisiti.