OBAMA-ROMNEY, LOTTA ALL’ULTIMO VOTO - A 48 ORE DALLE ELEZIONI, SECONDO UN SONDAGGIO DI WALL STREET JOURNAL/NBC, OBAMA HA IL 48% DELLE PREFERENZE CONTRO IL 47% DI ROMNEY - INTANTO, SICCOME NON SI ESCLUDE IL PAREGGIO, LEGIONI DI AVVOCATI DEI DUE SCHIERAMENTI SONO GIÀ IN CAMPO, SPEDITI DIRETTAMENTE NEI SEGGI ELETTORALI PER GARANTIRE CHE CONTI OGNI SINGOLO VOTO PER IL RISPETTIVO CANDIDATO…

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1- OBAMA-ROMNEY, LOTTA ALL'ULTIMO VOTO
La Stampa.it -

A 48 ore dal voto in America si profila un testa a testa tra i candidati, anche se il presidente americano Barack Obama sarebbe avanti di un punto sul candidato Mitt Romney. Secondo un sondaggio di Wall Street Journal/NBC Obama ha il 48% delle preferenze contro il 47% di Romney.

Intanto, siccome non si esclude il pareggio, legioni di avvocati dei due schieramenti sono già in campo, spediti direttamente nei seggi elettorali per garantire che conti ogni singolo voto per il rispettivo candidato. Il timore è il ripetersi delle elezioni del 2000 quando il repubblicano, George W.Bush, perse nel voto popolare, ma conquistò un numero maggiore di `grandi elettori´ rispetto al democratico Al Gore, dopo una battaglia all'ultimo voto in Florida; battaglia che, un mese dopo il voto, fu decisa alla fine dalla Corte Suprema.

2- ROBERT SHRUM: MITT HA FATTO TROPPI ERRORI. OBAMA VINCERÀ, PERCHÉ LA SUA DIGA DIFENSIVA NEGLI STATI DECISIVI STA TENENDO
Paolo Mastrolilli per La Stampa.it

Obama vincerà, perché la sua diga difensiva negli stati decisivi sta tenendo. Questa è la tesi che genera l'ottimismo con cui i sostenitori del presidente sono entrati nello sprint finale.

I SONDAGGI
Secondo la media dei rilevamenti nazionali fatta da Real Clear Politics, Obama ha un vantaggio dello 0,1%: 47,4%, contro il 47,3% di Romney. Il distacco più generoso, 5 punti, glielo concede lo United Technologies/National Journal Poll, condotto da Princeton Survey Research Associates International, ma anche Zogby, Rand Corporation, Public Policy Polling, Purple Strategies, Google Consumer Surveys, Politico, e Cbs-New York Times lo danno avanti.

Tutti però sanno che il dato decisivo non è questo, ma quello dei singoli stati che bisogna conquistare per ottenere i 270 voti elettorali necessari ad entrare alla Casa Bianca. Come accadde con Bush contro Gore, infatti, Obama potrebbe prendere meno voti a livello nazionale, ma vincere lo stesso. Il motivo si capisce guardando i sondaggi nei singoli stati, che sono più positivi per il presidente.

Il Wall Street Journal ieri lo dava avanti 49% a 47% in Florida e 51% a 45% in Ohio: se fosse così, Barack verrebbe confermato senza problemi. La media fatta da Real Clear Politics vede Obama avanti di 5,4 punti in Wiscosnin, 4,6 in Pennsylvania, 2,9 in Ohio, 2,7 in Nevada, 2 in Iowa, 1,8 in New Hampshire e 1 in Colorado. Molti di questi distacchi rientrano nel margine d'errore, e i repubblicani pensano che siano sbagliati. Se terranno, però, la vittoria del presidente è garantita.

GLI ANALISTI
Uno specialista di statistiche nel baseball potrebbe diventare l'analista principe delle presidenziali del 2012. Da mesi, infatti, Nate Silver ripete che Barack verrà confermato, perché il suo vantaggio negli stati chiave è insuperabile. Silver è uno statistico di 34 anni, diventato famoso per aver creato il PECOTA, cioè l'algoritmo che prevede il rendimento dei giocatori di baseball.

Nelle presidenziali del 2008 ha deciso di dedicare le sue competenze alla politica, e ha centrato i pronostici sul vincitore di 49 stati su 50, e di 35 senatori su 35. Ora Silver ha un blog sul New York Times e sostiene che Obama ha l'83,7% di possibilità di vittoria, perché su 22 sondaggi pubblicati venerdì negli stati chiave era avanti in 19. L'unica ragione per cui non prevede una vittoria al cento per cento sta proprio nell'argomento sostenuto dai repubblicani: un errore, onesto o partigiano, nella conduzione dei rilevamenti.

«Il dado - ha scritto - è tratto, e Romney può vincere solo se è stato truccato». Un altro analista democratico, Robert Shrum, ha elencato gli errori che hanno condannato Mitt: troppo a destra nelle primarie, favorire la bancarotta dell'industria dell'auto, il passato alla Bain, la Convention di Tampa, puntare contro la riforma Obamacare con un vice che vuole smantellare la sanità pubblica del Medicare, raccogliere troppi soldi con i gruppi esterni SuperPac, usare male l'attacco di Bengasi trasformandolo in una gaffe. L'unica speranza di Romney è che Shrum, quando gestì la campagna di Kerry, perse.

GLI STRATEGHI
La coppia che ha gestito la campagna di Obama, David Plouffe, e David Axelrod, ha puntato sulla demolizione di Romney come ricco uomo d'affari lontano dalla gente, e sul vantaggio di Barack tra donne e ispanici. Ieri sera, Axelrod parlava così: «Conosco Obama da vent'anni, non l'ho mai visto tanto euforico».

 

 

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