DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA…
Wanda Marra e Ilaria Proietti per “il Fatto quotidiano” - Estratti
“La necessità del rinnovamento del nuovo corso parte da una considerazione semplice: quando i partiti sono chiusi accade questo”. Sandro Ruotolo, responsabile Informazione del Pd, l’arresto di Nicola Oddati lo commenta così. Rivendicando la novità nella guida del Pd, rispetto all ’“opacità della vecchia politica” e chiedendo tempo, fiducia e voti perla segretaria Elly Schlein.
Ruotolo, in pole position per fare da capolista (o da secondo alla segretaria) alle elezioni Europee, esprime una discontinuità anche temporale: “Io sono arrivato dopo”. Mentre ricorda come Marco Sarracino, responsabile Mezzogiorno dem, da segretario provinciale tolse il simbolo del Pd a un uomo dell’allora candidato sindaco di Pozzuoli Figliolia, pure lui nei guai.
CHI NON può rivendicare la discontinuità, se la cava minimizzando. Quasi a dire: chi era costui? Come se nel giorno dell ’arresto Oddati fosse un Carneade. E sì che l’esponente campano, con la sua parabola politica incarnala quintessenza del partito pure prima che si chiamasse Pd: capo della Fgci all’inizio degli anni 90, poi coordinatore della segreteria del Pds aNapoli e ancora segretario dei Ds, per poi essere chiamato come assessore dal sindaco Rosa Russo Iervolino. Prima dell’in ciampo del 2022 che ora gli costa i domiciliari, l’ultimo a riconoscere le sue capacità era stato Enrico Letta che da segretario gli aveva affidato le Agorà democratiche.
Ma quello più forte è il legame con Nicola Zingaretti, del quale è stato coordinatore della segreteria. C’è chi sostiene che nell ’ufficio distaccato della Regione Campania a Roma, continuava a lavorare anche per lui. Anche se ieri Zinga ha messo le distanze: “Non ho avuto modo di parlarci dalle mie dimissioni da segretario”, dice alFatto nelle stesse ore in cui la Regione Campania ha avviato il decreto di revoca di Oddati dall ’incarico di rappresentanza istituzionale della Giunta regionale nella sede di Roma e Bruxelles: insomma l’ha mollato pure De Luca che lo aveva preso digerendo il fatto che fosse stato l’enfantprodigedel suo predecessore e nemico politico Antonio Bassolino.
NICOLA ZINGARETTI NICOLA ODDATI
L’ultima apparizione di Oddati è stata a dicembre a un evento a Salerno con annesso taglio del nastro di De Luca: special guest Paola De Micheli, amica e sodale di Oddati tanto da fondare insieme a lui, a Furfaro e Stefano Vaccari, una corrente all’epoca della segreteria di Zingaretti.
MA QUELLO che va notato nel giorno dell ’arresto è che tra il responsabile delle iniziative politiche dem (Furfaro) e il candidato a Bruxelles nella circoscrizione Centro (Zingaretti), Oddati non è proprio lontanissimo dalla segretaria Schlein. Ma a chiedere oggi di lui risuona sempre la stessa solfa: “Non lo sento da almeno un anno”, “lo conosco ma forse lo frequentano di più altri”, “siamo amici, ma ci siamo un po’ persi di vista”. “Dopo l’autosospensio ne del2022, nel 2023 non ha ripresola tessera”, spiegano tentando di allontanare lo spauracchio della questione morale che però resta a Roma.
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