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Nicola Lombardozzi per "La Repubblica"
Nel disinteresse della maggioranza del Paese e nel tripudio dei sempre più potenti gruppi religiosi ultraortodossi, Vladimir Putin ha dato ieri un altro violento colpo di retromarcia alla storia della Russia. Ha firmato la legge che vieta perfino di parlare in pubblico dei diritti degli omosessuali.
Quasi un ritorno al passato se si pensa che da queste parti essere omosessuale era considerato un reato fino al 1993, e che ancora nel 1998 l'attrazione per lo stesso sesso veniva classificata tra le malattie mentali gravi. La cosiddetta "legge contro la propaganda gay" approvata a larga maggioranza e promulgata ieri dal Presidente, fa però parte della nuova tendenza "legalista" che contraddistingue numerose leggi liberticide varate negli ultimi mesi.
La caratteristica comune è di essere sufficientemente vaghe da consentire alla polizia e ai giudici inquirenti di usarle con larga discrezionalità adattandole alle persone e ai gruppi da colpire.
Da domani saranno infatti puniti con multe dai duecento ai duemila euro e perfino con mesi di carcere, tutti coloro che «faranno propaganda pubblica di rapporti sessuali non tradizionali in presenza di minori». Significa per esempio che un agente di polizia è autorizzato da ora in poi a proibire o interrompere qualsiasi rappresentazione teatrale, comizio, o concerto in cui si affronti l'argomento dell'omosessualità .
Ma propaganda gay possono essere considerate anche semplici effusioni in pubblico o articoli e scritti che fanno il punto sulle condizioni degli omosessuali. Una prova anticipata s'è avuta l'anno scorso quando la cantante Madonna fece alcune considerazioni generiche e di maniera sull'amore universale da un palco di San Pietroburgo. Alcuni funzionari di quella città che aveva già promulgato la stessa legge in via sperimentale, chiesero prima l'arresto della rockstar e poi un procedimento penale che, a quanto risulta, è ancora formalmente in corso.
Machista e tradizionalista per definizione, Putin ha già spiegato che la legge non è particolarmente scandalosa in quanto «questo genere di cose non appartengono alla maggioranza dei russi».
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