DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1%…
1 - SCELTA CIVICA: DIREZIONE-FIUME, OLIVERO NON PIÃ COORDINATORE
(ANSA) - Il senatore Andrea Olivero non e' piu' il coordinatore politico di Scelta Civica: le funzioni di coordinamento saranno prese collegialmente dal Comitato di presidenza, del quale Olivero continuera' a far parte. La decisione e' stata approvata per acclamazione dalla direzione del partito nel corso di una riunione degli eletti durata circa 4 ore e che sembra, almeno per ora, aver messo al riparo Scelta Civica da un'implosione dopo le frizioni tra lo stesso Olivero e il presidente Mario Monti per la partecipazione del coordinatore a un convegno organizzato dall'Udc.
"E' stata una discussione intensa, molto ricca e con un'abbastanza facile convergenza dei punti di vista. Una grande prova di maturità '', ha spiegato il Professore uscendo dalla sede di via Poli e dopo aver letto quanto deciso dalla direzione. Secondo quanto spiegato dalla nota di Sc, Olivero e Monti "hanno convenuto sul fatto che, anche per prevenire possibili tendenze centrifughe il compito più rilevante di Scelta Civica nei prossimi mesi sarà quello di elaborare una visione di cultura politica in cui possano coerentemente iscriversi l'Agenda Monti in una grande opera di creazione del consenso affinche' in Italia si affermi quell'economia sociale di mercato altamente competitiva che rappresenta l'obiettivo dell'intera Europa".
E su questa scia, recita la nota, sarà proprio Olivero a "costituire un gruppo di lavoro per elaborare le prime linee di questo Progetto di Cultura politica, da sottoporre ad un seminario che si svolgerà in settembre" e in vista del Congresso di Sc, al quale spetterà l'elezione di tutte le cariche del partito". "Non è un progetto senza patria politica, è il progetto di Scelta Civica", ha precisato Monti. Anche se non tutti sembrano essere soddisfatti della proposta. "Un coordinatore si cambia se cambia la linea politica", è il commento di uno dei parlamentari presenti alla riunione.
2 - L'ATOMO SCELTA CIVICA ORA SI SPACCA IN QUATTRO
Paolo Bracalini per "il Giornale"
Quattro gatti, sette correnti. Ci sono i montiani puri, i montiani ex finiani, i montezemoliani di italia Futura, i cattolici area Sant'Egidio, i cattolici senza Sant'Egidio, i centristi Udc area Cesa e quelli area Casini.
Di più, fisiologicamente, non ce ne stavano. E infatti scoppiano, l'atomo si scinde nelle particelle. Dopo l'infuocata assemblea di ieri sera, convocata con urgenza e ira dal prof. Monti per sfiduciare il coordinatore Olivero, reo di intelligenza col nemico Casini, la rottura con l'Udc è questione di ore. Monti non ne può più delle astuzie democristiane dei centristi che hanno di fatto lanciato un'opa per scalare il partitino del Prof, in combutta con gli altri cattolici, da Olivero (Acli) a Riccardi (Comunità Sant'Egidio), ex fedelissimi di Monti. I parlamentari Udc usciranno dal gruppo comune alla Camera e Senato?
«Non lo escludo, sono sette (su 47, ndr) alla Camera e 3 (su 20, ndr) al Senato, quindi non è complicato» dice il capogruppo di Scelta civica, montiano anti Udc, Gianluca Susta. Gli udiccini non hanno i numeri minimi per formare gruppi autonomi, e dunque finirebbero nel Misto. Sempre che non riesca la scalata di Casini al movimento di Monti, già azzardata con un convegno al Tempio di Adriano, organizzato dall'Udc ma a cui hanno partecipato i vertici di Scelta civica, Olivero, Dellai, l'ex ministro Balduzzi inclusi, e dove, esplicitamente, si è discusso di come «andare oltre» Scelta civica, con un nuovo partito espressione del Ppe europeo, quindi a matrice cattolica. Insomma, una nuova Udc in formato europeo, con Monti in secondo piano, se non proprio in pensione, e un Casini di nuovo leader. Ovvio che Monti sia andato su tutte le furie.
I cattolici della sua Scelta civica lo stanno mollando, per unirsi alla vecchia volpe Casini, in astinenza da leadership? Il timore è questo, anche se Olivero smentisce ogni trama ai danni dell'ex premier: «Assoluta lealtà al presidente». Ma lo sganciamento da Monti è un dato di fatto, e non solo dai cattolici in flirt con l'Udc. Anche Montezemolo si è defilato, con la sua Italia futura che da macchina elettorale al servizio di Monti è tornata ad essere un think tank, con Montezemolo che non gradisce si parli di If come una componente di Scelta civica.
Per di più, il direttore di Italia Futura, l'onorevole Andrea Romano, è in rotta di collisione con Monti (e in avvicinamento all'area Renzi). All'ultima riunione Monti ha perso le staffe: «Prof Romano, lei non è più a Italia Futura, non può parlare per conto mio e di Scelta Civica come faceva per il presidente Montezemolo!».
A esasperare le lotte intestine nel partitino montiano ci sono le elezioni europee alle porte (primavera 2014). I laici vogliono aderire al gruppo europarlamentare Alde (liberaldemocratico), i cattolici al Ppe. Casini si prepara a lanciare a Chianciano a settembre un progetto nuovo, per cannibalizzare Scelta civica.
Ma la guerra è anche nel microcosmo Udc, tra Casini e il segretario Cesa, che ha dalla sua i deputati e ha marginalizzato «Pierfurby». «Casini vuole lo svuotamento di poteri di Cesa, che nessuno lo segua» avverte il deputato Udc-esiano Angelo Cera. Siamo oltre la scissione dell'atomo, qui siamo in piena antimateria.
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