vladimir putin viktor orban

ORBAN GETTA LA MASCHERA (COME SE CE NE FOSSE BISOGNO) – IERI IL PRESIDENTE UNGHERESE HA DETTO CHIARAMENTE: “NON ARRESTEREMO PUTIN SE ENTRERÀ NEL NOSTRO PAESE”, IN PIENA VIOLAZIONE DEL TRATTATO SULLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE - NESSUNO SI È SORPRESO: BUDAPEST SI È ISOLATA IN EUROPA, E ANCHE GLI EX AMICI DI VISEGRAD L’HANNO ABBANDONATA. RISULTATO? IL “VIKTATOR” SI È LEGATO MANI E PIEDI A RUSSIA E CINA, CHE LO USANO COME CAVALLONE DI TROIA IN UE…

TWEET DI ORBAN DAL CONSIGLIO EUROPEO

Estratto dell’articolo di Monica Perosino per “la Stampa”

 

Il piano inclinato su cui cammina il premier ungherese Viktor Orban da quando è al potere è costellato di muri, strappi e alleanze pericolose. Ma ieri l'abilità del leader magiaro di tenersi in equilibrio tra proclami di rottura e prudenti marce indietro pare essere inciampata su un «no» di troppo. Un «no» che ha definitivamente reso chiaro - se ce ne fosse ancora bisogno - da che parte sta il padre-padrone dell'Ungheria.

 

viktor orban giorgia meloni ursula von der leyen

In pieno Consiglio europeo Orban ha twittato: «La posizione ungherese è chiara e semplice: no all'immigrazione, no al gender, no alla guerra!», scritto come didascalia a una foto in cui è con la presidente della Commissione europea Von der Leyen, il segretario generale dell'Onu, Guterres e il nuovo presidente cipriota Christodoulides. Di spalle si intravede anche la premier Giorgia Meloni.

 

I migranti e la comunità Lgbtq sono da oltre dieci anni il nemico per antonomasia del teorico della democrazia illiberale e dei muri ai confini. Vengono usati come spauracchio per vincere le elezioni in patria e, allo stesso tempo, per scavarsi un ruolo nell'Unione europea a suon di veti.

 

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[…] Così nel 2021 Orban ha voluto una legge per vietare la rappresentazione dell'omosessualità all'interno dei film, delle pubblicità e delle scuole al fine di "proteggere" gli individui al di sotto dei 18 anni. A scuola, ad esempio, non si possono leggere libri che hanno protagonisti omosessuali o transgender, portatori di un'ideologia neomarxista, dice il premier, che distruggerà l'Ungheria e che usa i bambini come «pride-attivisti».

 

VIKTOR ORBAN XI JINPING

[…] Ma con la guerra in Ucraina, e l'Ungheria isolata anche dagli storici alleati di Visegrad, a Orban non sono rimasti che gli amici cinesi e russi. La battaglia contro sanzioni troppo dure alla Russia, il «no» al boicottaggio olimpico, e infine l'ultimo «no»: «Non arresteremo Vladimir Putin se entrasse nel nostro Paese» ha fatto dire il premier a Gergely Gulyás, capo di gabinetto, nel giorno in cui a Bruxelles il Consiglio Europeo è tornato ad occuparsi del sostegno a Kiev.

Gergely Gulyas

 

Sebbene l'Ungheria abbia aderito alla Corte Penale Internazionale (Cpi), il trattato «non è stato ancora promulgato» poiché «contrario alla Costituzione». Ancora una volta Viktor Orban cerca di affermare con un «no» la posizione dell'Ungheria sulla scena internazionale. Perché Orban non è pro-Russia, è semplicemente pro-Orban.

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