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Francesca Giuliani per "la Repubblica"
In borghese, i vigili del fuoco sono arrivati verso le due del pomeriggio di ieri per vedere da vicino i frammenti che si sono staccati dal secondo ordine di arcate, in caduta libera come proiettili sulle teste di migliaia di turisti: piccoli sassi, poco più che briciole. Ma al Colosseo è ormai allarme crolli, psicosi da degrado: il monumento, tra i più visitati d´Italia con cinque milioni di ingressi all´anno, è stato aperto gratuitamente anche a Natale e, proprio domenica scorsa, un altro episodio di "distacco di materiale lapideo" cioè caduta sassi come su un tornante di montagna, l´ha riportato alla ribalta delle cronache.
Era passato da poco mezzogiorno quando un pezzo di tufo si è staccato da un´arcata volando per dieci metri fino a terra dal lato dell´Arco di Costantino, senza causare alcun ferito. «à stato un piccione», ha ritenuto poi di dichiarare il giorno di Santo Stefano l´archeologa direttrice del monumento, Rossella Rea. Ma non è ancora tutto perché poco più tardi, e sempre il 25, una transenna nella terrazza che affaccia sui Fori barcolla pericolosamente mentre un turista si appoggia per guardare i Fori: arrivano i vigilantes, si chiude l´area. «Apriamo un´indagine del ministero, il succedersi degli episodi è poco chiaro», dichiarano dagli uffici del sottosegretario Roberto Cecchi (ex commissario straordinario dell´area archeologica centrale di Roma, mente del bando di restauro del monumento).
Uno, due, tre: così il 2011, l´anno in cui il Colosseo è stato protagonista delle cronache culturali con l´annunciato e faraonico intervento di restauro sponsorizzato da Tod´s-Della Valle (25 milioni di euro; tre anni di lavori) si macchia di episodi che mettono in evidenza lo stato di sofferenza del monumento e fanno gridare al "giallo" crolli. Al punto da far temere che si possa esser trattato di atti vandalici, di danni procurati.
Lo dice chiaro l´ex sottosegretario Francesco Giro: «Sento puzza di bruciato lontano un miglio: è come se si volesse sollevare a Roma un "caso Pompei" mentre qui abbiamo girato pagina dopo decenni di incuria e disinteresse politico»; la Uil d´altra parte punta il dito proprio contro la soprintendenza: «Che fanno? Potrebbero utilizzare i fondi che hanno nelle loro casse, che non è poca cosa, per arginare il degrado e tamponare l´emergenza».
Superate le ultime impasse burocratiche, i lavori di restauro targati Della Valle (che ne è sponsor unico a cui è stato ceduto l´uso del "marchio" Colosseo) dovrebbero partire a marzo e trasformare radicalmente l´aspetto del monumento che sarà "sbiancato" dallo smog, dotato di nuova illuminazione, cancelli, consolidamento complessivo, mentre nell´area esterna e dal lato di Colle Oppio sarà realizzato un centro servizi con biglietteria e libreria.
A sollecitare i restauri ieri anche la voce italiana dell´Unesco, Giovanni Puglisi: «Non vorremmo mai mettere il nome del Colosseo fra quelli dei siti mondiali a rischio». Intanto la direttrice Rea parla di "psicosi da crollo" negando che ci sia stato alcun ulteriore distacco: «la notizia è falsa; del distacco di domenica non si vede alcunché dalle telecamere. Certo, l´intervento di restauro è urgente ma, a questo punto, non ci sono altre criticità ». I vigili del fuoco confermano il sopralluogo: hanno visto con i loro occhi quelle "briciole" datate, più o meno, 80 dopo Cristo.
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