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MA IL PAPA HA DETTO ANCHE CHE LE COPPIE OMOSEX POSSONO AVERE FIGLI? - LUCETTA SCARAFFIA: ''DICENDO 'HANNO DIRITTO A UNA FAMIGLIA', FA PENSARE A UN DIRITTO ALLA 'PARENTALITÀ'. È DIFFICILE PENSARE CHE LA SUA APERTURA SI ESTENDA ANCHE A QUESTO PUNTO, MA LA FORMULAZIONE È AMBIGUA - LA SVOLTA ERA INEVITABILE, E POSITIVA, MA DOVEVA ESSERE PRECEDUTA DA UN PROCESSO CULTURALE. NELLA CHIESA È PROIBITO DISCUTERE DI QUESTIONI BIOETICHE..."
Lucetta Scaraffia* per “la Stampa”
*Storica e docente de La Sapienza
lucetta scaraffia ernesto galli della loggia foto di bacco
Papa Francesco ha dato di nuovo prova - e questa volta proprio di sorpresa, attraverso un canale comunicativo inedito - di avere scelto un indirizzo decisamente progressista. In realtà, quello che ha detto è praticato già da molti parroci che hanno accolto fedeli omosessuali conviventi nella vita della parrocchia, ma al tempo stesso non possiamo negare che si distacca fortemente da quella che è la morale ufficiale della chiesa cattolica.
L' immagine di Francesco si arricchisce quindi di un nuovo aspetto, dopo quelli, già largamente conosciuti, del Papa misericordioso verso i peccatori e i non credenti, e del combattente contro il cattivo uso del denaro della chiesa. Un aspetto che lo caratterizza come uomo libero non solo rispetto alla morale rigida dell' istituzione, ma anche svincolato dalla tradizionale attenzione a mantenere gli equilibri interni alla comunità dei fedeli. E che lo conferma come Papa capace di capire i tempi in cui viviamo: era terribilmente anacronistico, infatti, continuare a sostenere una opposizione alle unioni civili omosessuali quando ormai stanno diventando legali in quasi tutti i Paesi avanzati.
È stato però rischioso affermare che anche le coppie omosessuali non solo devono poter difendere il loro legame legalmente - fatto ormai generalmente accettato - ma pure «hanno diritto a una famiglia». Forse Francesco non sa che questa frase è usata abitualmente per chiedere il riconoscimento al diritto alla «parentalità», cioè a ottenere, con mezzi diversi, di avere figli. È molto difficile pensare che la sua apertura si estenda anche a questo punto, ma la frase usata appare ambigua. Se infatti l' apertura fosse completa, si aprirebbero problemi enormi perché andrebbe contro una morale bioetica che si è sempre pronunciata contro la fecondazione assistita, l' inseminazione eterologa, l' utero in affitto.
Con questa affermazione papa Francesco si avvicina molto al nodo dei principi non negoziabili, che finora aveva evitato di affrontare apertamente, limitandosi a declassare l' urgenza della loro difesa. Anzi, quando si era espresso in proposito - sull' aborto o sull' eutanasia - aveva tenuto posizioni molto tradizionali. È chiaro che la nuova affermazione segna una svolta nell' affrontare un tema eticamente sensibile, che è sempre stato oggetto di battaglie politiche. Una svolta che personalmente condivido, che sembra più che altro dettata dal buon senso e dal riconoscere che non tutto il progresso ispirato al tanto criticato ampliamento dei diritti individuali è sbagliato e pericoloso.
lucetta scaraffia foto di bacco
Forse poteva essere formulata con maggiore prudenza, perché questo è un campo in cui le parole sono pietre.
Non si può però negare che quei cattolici impegnati in politica i quali per decenni hanno dovuto combattere ogni proposta di legge aperta al riconoscimento delle unioni omosessuali - pena l' esclusione dal riconoscimento dell' etichetta di cattolici - oggi si sentano disorientati e anche un po' traditi. Le loro richieste in proposito, che ci sono state, non hanno mai trovato ascolto, non si è mai aperta una discussione. Sembrava una questione chiusa, ed è stata riaperta all' improvviso, in modo inaspettato, da un intervento dall' alto.
Penso che la svolta fosse inevitabile, e positiva, ma doveva essere preceduta da una discussione, da un processo culturale che preparasse il cambiamento. Nella Chiesa è proibito discutere di questioni bioetiche, lì i laici devono solo obbedire. E ogni problema viene affrontato solo dal punto di vista teologico, lasciando poco spazio ad altri punti di vista, altrettanto necessari.
Oggi, improvvisamente, e ancora una volta dall' alto, piomba il nuovo corso. Ma quando mai i laici, i veri esperti, potranno discutere liberamente di identità sessuali, di vita e di morte, di proprietà del corpo umano? Quando mai saremo considerati adulti, capaci di capire e di consigliare l' intoccabile casta sacerdotale, della quale anche papa Francesco fa parte, e al cui stile nei fatti si adegua con il suo decisionismo improvviso?
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