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“LO SCONTRO TRA ZELENSKY E TRUMP? LA RUSSIA FA DI TUTTO PER DIVIDERCI” – PARLA MYKHAILO PODOLYAK, UNO DEI PIÙ NOTI CONSIGLIERI DEL PRESIDENTE ZELENSKY: “L’UCRAINA NON HA ALTRA STRADA SE NON QUELLA DI GIUNGERE A UNA GIUSTA CONCLUSIONE DELLA GUERRA. E QUESTO È POSSIBILE SOLO ATTRAVERSO GLI STRUMENTI DI COERCIZIONE DELLA RUSSIA, COMPRESI QUELLI MILITARI. L’UCRAINA COMBATTERÀ, PERCHÉ LA RUSSIA NON È VENUTA QUI PER STABILIRE LA PACE. È VENUTA PER DISTRUGGERCI. PUTIN VUOLE TORNARE AI TEMPI DELL’UNIONE SOVIETICA. NOI DOBBIAMO ACCRESCERE LA NOSTRA PRODUZIONE MILITARE. L’EUROPA, DA PARTE SUA, CAPISCE MOLTO BENE QUALI RISCHI…”
Estratto dell’articolo di Lorenzo Cremonesi per il “Corriere della Sera”
«Lo scontro avvenuto a Washington va letto nella prospettiva della gravissima aggressione lanciata da Putin contro l’Ucraina. E la Russia fa di tutto per dividerci da Washington», ci dice Mykhailo Podolyak, uno dei più noti consiglieri del presidente Zelensky.
Ma come legge il totale fallimento dell’incontro: dal vostro punto di vista non è una catastrofe?
«Sì, l’incontro è stato a tratti estremamente emotivo. […]».
ZELENSKY E TRUMP NELLO STUDIO OVALE
Quindi?
«Molte questioni devono ricevere risposte corrette […] Primo: la Russia e solo la Russia è l’aggressore. Non c’è nessuna disputa, nessuna doppia responsabilità per la guerra. Se si fanno concessioni all’aggressore, non si porrà davvero fine al conflitto e alle sue ragioni. Secondo: certamente gli Stati Uniti sono un partner estremamente importante per noi e certamente siamo molto grati per tutto ciò che hanno fatto. E capiamo che la Russia è estremamente interessata a che gli Stati Uniti smettano di aiutare l’Ucraina. Terzo: non c’è dubbio che le relazioni di partenariato saranno mantenute. […] Perché i giusti accenti, la giusta comprensione della fine della guerra è importante per tutti. Tranne che per la Russia».
Come riparare i danni?
«I danni nelle relazioni personali e d’immagine possono essere riparati con il dialogo diretto e la mutua comprensione. Le rivendicazioni reciproche sono ben comprese, possono esserci conversazioni anche molto difficili tra alleati. Soprattutto se avvengono sullo sfondo di una guerra lunga e distruttiva. Ma occorre liberarci dall’influenza malevola della propaganda russa […]».
[…] Ma non c’è il rischio concreto che adesso Trump tagli gli aiuti militari? Come potreste continuare a combattere?
TRUMP ACCOGLIE ZELENSKY ALLA CASA BIANCA E LO PRENDE IN GIRO PER IL LOOK
«L’Ucraina non ha altra strada se non quella di giungere a una giusta conclusione della guerra. E questo è possibile solo attraverso gli strumenti di coercizione della Russia, compresi quelli militari. L’Ucraina combatterà, perché la Russia non è venuta qui per stabilire la pace. È venuta per distruggere lo Stato ucraino. Putin vuole tornare ai tempi dell’Unione Sovietica. Noi dobbiamo cercare di essere più autonomi e dobbiamo accrescere la nostra produzione militare. Siamo obbligati a aumentare rapidamente gli investimenti nella produzione di missili, droni, sistemi di soppressione elettronica, veicoli blindati, artiglieria. […] l’Europa, da parte sua, capisce molto bene quali rischi […]».
Crede che Zelensky potrebbe considerare di dimettersi pur di facilitare i rapporti tra Kiev e l’amministrazione Trump?
«No, le dimissioni non sono nemmeno lontanamente all’ordine del giorno. Non è una soluzione a nulla. Francamente, non capisco affatto il senso della domanda. […] Premere sull’Ucraina a favore della Russia porterebbe unicamente a nuovi massacri di innocenti.
Dopo l’invasione russa del 2014 avevamo già cercato di negoziare con Putin. Alla fine tutto ciò ha portato solo a una tragedia più grande, a un’invasione molto più grave. Ed è ovvio che il problema non è affatto Zelensky. Il problema vero rimane solo ed esclusivamente negli aggressori, nella Russia, in Putin. […]
volodymyr zelensky donald trump e jd vance - studio ovale
volodymyr zelensky donald trump e jd vance - studio ovale
mykhailo podolyak
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