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1 - COPYRIGHT: PARLAMENTO UE RINVIA RIFORMA, NUOVO VOTO A SETTEMBRE NON PASSA IL TESTO SU MISURE DIFESA DIRITTO D'AUTORE
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) Il Parlamento europeo ha respinto il testo sulla riforma Ue del diritto d'autore (copyright) votando contro l'avvio di negoziati con il Consiglio sulla proposta di direttiva. 318 eurodeputati hanno votato contro il testo alla base della trattativa, 278 si sono pronunciati a favore, 31 si sono astenuti. A questo punto il testo con gli emendamenti sara' discusso e votato dal Parlamento in seduta plenaria a settembre.
2 - COPYRIGHT. SALVINI: BAVAGLIO RESPINTO,NON CI FERMERANNO
(ANSA) – "Bavaglio alla rete e a Facebook respinto ora a Strasburgo anche grazie al no della Lega: non ci fermeranno". Così il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, commenta su twitter il rinvio della riforma sul copyright deciso dall'Europarlamento.
5 – COPYRIGHT, GIORNALI E INTERNET LOTTA ALL' ULTIMO VOTO SULLA RIFORMA
Luigi Grassia per “la Stampa”
Oggi il Parlamento europeo vota a Strasburgo sulla riforma del copyright, cioè il diritto d' autore, a tutela dei giornali: obiettivo del provvedimento è garantire agli editori una remunerazione per gli articoli che finora sono stati prodotti ad alto costo dai giornali e utilizzati gratis dalle piattaforme online per ricavarne contatti e pubblicità; se passa la riforma, i giganti di Internet saranno costretti a pagare i diritti di pubblicazione.
I sostenitori della mozione dicono che si tratta semplicemente di applicare ai giornali le regole generali che si applicano (senza contestazioni) alla musica e ai film; gli oppositori ci vedono invece un attacco alla libertà di espressione.
Anche chi propone la riforma vede in gioco la libertà di espressione, ma da una prospettiva diversa: sostiene che i giornali chiuderanno uno dopo l' altro se i loro contenuti continueranno a essere saccheggiati impunemente, e allora tutto il sistema collasserà, perché non ci sarà più nessuno che produce le notizie da riprendere e commentare nei siti e nei blog.
I due fronti si dividono anche sulla portata effettiva del provvedimento: i sostenitori affermano che anche con le nuove regole i singoli utenti di Internet potranno continuare a scaricare tutto il materiale che vogliono; non è la libertà individuale a essere messa in gioco, saranno solo gli aggregatori di Internet a dover pagare.
E chi approva la riforma si spinge anche più in là: a suo dire, resteranno liberi di fare quel che hanno sempre fatto anche i siti come Wikipedia - che però non ci crede e ha oscurato le proprie pagine, per una specie di sciopero di protesta in vista del voto.
Chi si oppone alle nuove regole sul copyright non prende per buone queste rassicurazioni: teme che una volta intaccate la libertà e gratuità del web, sarà difficile porre limiti ai nuovi obblighi di cui verranno caricati gli utilizzatori delle notizie dei giornali.
La questione ha un margine d' incertezza anche perché non esiste un testo definitivo su cui ragionare: il voto di oggi all' Europarlamento di Strasburgo non è per approvare o respingere un testo di legge, si tratta solo di una votazione interlocutoria, su un mandato a negoziare con il Consiglio e con la Commissione Ue la revisione delle norme; perciò qualunque rassicurazione risulta aleatoria.
Schematizzando (ma è una forzatura) gli schieramenti in vista del voto di oggi, si può dire che a favore della riforma delle norme sul diritto d' autore sono le due grandi famiglie politiche del Parlamento europeo, cioè i popolari (di centro e di centro-destra) e i socialdemocratici (di centro e centro-sinistra) mentre sono tendenzialmente ostili le opposizioni dei Verdi, dell'estrema sinistra, dell' estrema destra e della galassia populista.
In realtà questo schema pro e contro è forzato, perché in quasi tutte le compagini esistono fazioni che si ribellano apertamente alle indicazioni ufficiali di voto dei rispettivi gruppi. Viene scambiata in toni accesi l' accusa di difendere interessi economici costituiti: i sostenitori della riforma sono accusati di tutelare i grandi gruppi editoriali, gli oppositori di fare gli interessi dei colossi di Internet.
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