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IL PASTICCIACCIO DEL GARANTE IMBARAZZA I GRILLINI – DI FRONTE ALLE INCHIESTE DI “REPORT” CHE DIMOSTRANO INTRECCI POLITICI E CONFLITTI D’INTERESSE DEI QUATTRO MEMBRI DELL’AUTORITÀ SULLA PRIVACY, GIUSEPPE CONTE TUONA: “CHIEDIAMO L’AZZERAMENTO DEL GARANTE, CHE HA PERSO CREDIBILITÀ E AUTOREVOLEZZA” – PEPPINIELLO DIMENTICA CHE IL PRESIDENTE PASQUALE STANZIONE FU NOMINATO NEL 2020 DURANTE IL SUO GOVERNO. E NEL 2021 FU LO STESSO STANZIONE, SU RICHIESTA DI CONTE, A “OBBLIGARE” DAVIDE CASALEGGIO A CONSEGNARE I DATI SUGLI ISCRITTI AL M5S ALL'EX PREMIER, NEL PIENO DELLA GUERRA INTERNA AL MOVIMENTO – SENZA DIMENTICARE CHE L’ALTRO MEMBRO DEL COLLEGIO, GUIDO SCORZA, FU INDICATO CINQUE ANNI FA PROPRIO DAI GRILLINI…

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Estratto dell’articolo di Antonella Baccaro per il "Corriere della Sera"

 

pasquale stanzione al tg1

Mentre continua l’assedio al Garante della Privacy, finito nel mirino di Report, i quattro membri del Collegio sembrano gli unici ad avere le idee chiare circa il proprio destino. Al momento nessuno si dimetterà, ha detto ieri il presidente Pasquale Stanzione al Tg1 [...]

 

Molto confusa invece la situazione dei partiti che, in una sorta di scaricabarile, sembrano dimentichi di aver indicato nel luglio 2020 i membri dell’Autorità per la Privacy. Il Pd, ad esempio, ha rimosso di aver proposto proprio Pasquale Stanzione, su cui Giuseppe Conte, all’epoca premier, diede l’indispensabile via libera. Oggi Pd e M5S ne chiedono le dimissioni, ma con toni diversi.

 

giuseppe conte (12)

Nel M5S l’imbarazzo è palpabile e in qualche modo traspare dalle parole dei suoi massimi esponenti. «Chiediamo l’azzeramento del Garante della Privacy, che ha perso la necessaria credibilità e autorevolezza» tuonava lunedì scorso Giuseppe Conte. E in quel “perso”, sembra quasi sottolineare che una credibilità, un tempo, quel Garante ce l’aveva. [...]

 

È il giugno 2021, Stanzione è al suo posto di comando da quasi un anno, quando nel M5S infuria la battaglia sulla leadership del Movimento: da una parte Conte, dall’altra Grillo. Ma anche l’Associazione Rousseau di Davide Casaleggio, figlio di Gianroberto, cofondatore del M5S. Conte chiede che Casaleggio gli consegni i dati degli iscritti per dare il via libera alla modifica dello Statuto ed essere poi eletto nuovo leader. Casaleggio resiste.

 

i componenti del garante della privacy - Agostino Ghiglia - Ginevra Cerrina Feroni - Pasquale Stanzione - Guido Scorza

A dirimere la controversia, arriva il Garante, sollecitato da Conte, il quale dà un ultimatum a Rousseau, ordinando di consegnare, entro cinque giorni, al partito tutti i dati personali degli iscritti al M5S. Conte esulta: «Il provvedimento fa chiarezza e spazza via qualsiasi pretesto, confermando le ragioni del Movimento. Ora si parte, si guarda avanti».

 

E in effetti, grazie a Stanzione, è scacco matto a Casaleggio. Il quale, nell’apprendere la notizia, ci mette del veleno, definendo «inusuale» la comunicazione del Garante, perché arrivata «in modalità monocratica, dal solo avvocato Stanzione, scelto durante lo scorso governo Conte II (e non collegiale, come da procedura con la quale normalmente vengono presi i provvedimenti del Garante)».

 

inchiesta di report sul garante della privacy 2

Insomma, per Casaleggio, Stanzione avrebbe ripagato Conte di averlo voluto alla guida dell’Autorità, offrendogli il M5S su un piatto d’argento.

 

E che dire dell’altro membro del Collegio, Guido Scorza, indicato nel 2020 dal M5S? Scorza era ancora uno stretto collaboratore di Casaleggio quando fu scelto. E forse per questo oggi il M5S traccheggia.

 

[...] il capogruppo in Senato, Stefano Patuanelli, è riuscito a dire: «Scorza? Lo abbiamo scelto come professionista indipendente e da quando è stato nominato non abbiamo mai avuto interlocuzioni con lui. Nella misura in cui non gli abbiamo mai chiesto nulla come membro del collegio - conclude - non gli chiediamo oggi un passo indietro». Ma Conte non aveva chiesto le dimissioni in blocco?

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