UN PO DI PAURA - EVACUAZIONE IN PIEMONTE NELLE ZONE VICINO AL FIUME IN PIENA, C’È IL RISCHIO ESONDAZIONE. DOMANI A TORINO SCUOLE CHIUSE - IL MALTEMPO FA UNA VITTIMA A NAPOLI: UN UOMO UCCISO DALLA CADUTA DI UN ALBERO. RINVIATA NAPOLI-JUVE, ALLAGAMENTI A POMPEI, RESTRIZIONI ALLA CIRCOLAZIONE - SIAMO UN PAESE COSTRUITO SUI CONDONI E SULLE CASE ABUSIVE. IL FONDO DA DUE MILIARDI € CONTRO IL DISSESTO IDROGEOLOGICO È FERMO E INUTILIZZATO. IL MINISTERO DELL’AMBIENTE HA PRATICAMENTE AZZERATO GLI STANZIAMENTI PER RISOLVERE QUESTE EMERGENZE…

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1- EVACUAZIONI NELLE ZONE DEL PO
(AGI) - Continua, in provincia di Alessandria, la messa in sicurezza delle persone che vivono nei pressi delle zone di possibile esondazione dei fiumi. Secondo l'ultimo report della Protezione Civile, a Casale Monferrato e' stata emessa l'ordinanza di evacuazione per circa 200 persone, mentre altre 35 sono state fatte allontanare dalle abitazioni a Frassineto Po. Durante la notte sono state evacuate 171 persone anche a Ozzano Monferrato, 39 ad Acqui Terme, due a Valenza, 60 a Pietra Marazzi e 10 a Novi Ligure. Evacuate 14 persone anche nell'Alta Val lemme e nell'Ovadese, dove circa 20mila persone sono senza acqua potabile.

Gli sfollati sono 17 a Ovada, dove sono chiuse le strade provinciali 185, 155 e 200. Chiusa per frana anche la provinciale n. 171, mentre smottamenti e frane si segnalano nelle valli Orba, Erro e Bormida. Le persone evacuate ad Alessandria citta' sono solo sei, ma una trentina di nuclei familiari erano gia' stati allertati nella serata di ieri per un possibile allontanamento dalle abitazioni in caso di aggravarsi della situazione. Nelle prime ore della mattinata il livello dei fiumi che percorrono il territorio alessandrino rimane sotto controllo: "Quelli dell'Orba e del Bormida - spiegano alla Protezione Civile - si mantengono in prossimita' delle soglie di moderata criticita', mentre il passaggio della piena sul Tanaro a valle di Alessandria ha portato i livelli in prossimita' delle soglie di elevata criticita'".

Sono piu' di 300 i volontari impiegati in provincia di Alessandria nelle operazioni di monitoraggio dei corsi d'acqua, soprattutto dei fiumi Po e Tanaro, come richiesto ieri dall'Aipo. "I volontari - spiegano alla Protezione Civile - stanno operando anche all'allestimento dei centri di accoglienza che vengono dislocati sul territorio provinciale nei comuni dove sono state emesse ordinanze di evacuazione".

Resta a livello 2 l'allerta meteo nel Verbano-Cusio-Ossola, dove il pericolo maggiore e' costituito dal rischio di frane. Durante la scorsa notte l'eccessivo peso dei detriti rocciosi ha fatto cadere una rete contenitiva a fianco della strada della Valle Anzasca, che porta alla localita' turistica di Macugnaga, nel Comune di Calasca Castiglione.

Sono in corso i lavori di rimozione a partire da mezzogiorno il traffico dovrebbe essere di nuovo consentito. I corsi d'acqua rimangono sotto controllo, come il livello del Lago Maggiore che, pur essendo in crescita, e' ancora a poco meno di un metro dal livello di "piena ordinaria" di 195 metri sul livello del mare e non desta per ora preoccupazione.

Alcune decine di interventi sono stati effettuati dai vigili del fuoco della provincia di Imperia, per una forte ondata di vento, che si e' abbattuta, tra ieri sera e la scorsa notte, colpendo soprattutto la zona tra Sanremo e Ventimiglia. I pompieri sono dovuti intervenire per alberi, tettoie e grondaie pericolanti.

A Ventimiglia, una raffica ha spazzato via il dehor di un bar. Sono scese anche diverse palme: a Ospedaletti, sull'Aurelia; sul Capo Berta, tra Imperia e Diano Marina e in via Dei Colli, a Bordighera.Fortunatamente, pero', non si segnalano danni alle persone.


2- MALTEMPO: TORINO, DOMANI SCUOLE CHIUSE...
(AGI) - Domani, lunedi' 7 novembre, a titolo precauzionale, tutte le scuole di ogni ordine e grado, della Citta' di Torino, saranno chiuse. Lo rende noto la Centrale Operativa del Corpo dei Vigili Urbani. Tutti i trasporti pubblici cittadini funzionano regolarmente e saranno operativi anche domani, lunedi'. "E' tuttavia auspicabile che ogni cittadino, in questi giorni - afferma il Sindaco di Torino, come si legge sul sito del Comune - si sposti soltanto per ragioni di urgente e stringente necessita'. Ringrazio le organizzazioni sindacali autonome del trasporto pubblico che hanno sospeso lo sciopero dichiarato per la giornata di lunedi'".

I Murazzi sono stati chiusi alla circolazione sia pedonale sia automobilistica. Oggi, domenica 6 novembre, a titolo precauzionale, tutti i Cimiteri cittadini sono chiusi al pubblico. Le pattuglie della Polizia Municipale Torino e la Protezione Civile stanno seguendo con attenzione l'evolversi delle piogge. Personale in reperibilita' e' stato attivato per monitorare e intervenire in caso di necessita'.

Sulla prima pagina del sito del Comune, troverete aggiornamenti in tempo reale. Al momento tutte le strade, i ponti, i percorsi collinari sono percorribili (eccetto i Murazzi). Nessuna situazione particolare da segnalare. Le regate sul Po previste oggi sono state annullate, come quelle di ieri.


3- MALTEMPO: E' ALLERTA A NAPOLI, ALLAGAMENTI A POMPEI E PORTICI
(AGI) - E' allarme maltempo anche a Napoli e il Comune consiglia ai cittadini di uscire "solo se strettamente necessario". Questo perche' "la perturbazione che sta colpendo la Campania e', al momento, a macchia di leopardo con piogge diffuse su tutta la regione. Purtroppo c'e' stata una vittima. Un uomo e' morto nel napoletano a seguito della caduta di un alberto sulla sua automobile.

L'incidente si e' verificato ad Arco Felice, frazione del comune di Pozzuoli. I valori massimi della pioggia si sono registrati nella zona vesuviana dove, nelle ultime 6 ore, sono caduti tra i 60 e gli 80 millimetri di acqua", spiega l'assessore alla Protezione civile della Regione Campania, Edoardo Cosenza che e' in stretto contatto con il Centro funzionale e la Sala operativa di protezione civile. "Al momento - aggiunge Cosenza - sono state interessate da forti precipitazioni anche la Penisola sorrentina, Capri e Ischia dove sono caduti circa 50-60 mm di pioggia, nello stesso arco temporale".

"Le previsioni per le prossime 6 ore non sono rassicuranti: il quadro elaborato dal nostro centro meteo, mostra temperature elevate per la stagione con presenza di una forte carica elettrica nell'atmosfera: numerosi i fulmini caduti nel golfo di Napoli. La perturbazione non ha assunto una direzione precisa e - ha detto ancora Cosenza - nel corso delle prossime ore e' possibile che si estenda ad altra aree del territorio.

Sono sotto controllo, in particolare, il bacino del Sarno e i suoi affluenti. Proprio alla foce del Sarno sono in atto, tra l'altro, i sopralluoghi da parte dei tecnici dell'Agenzia regionale di Difesa suolo (Arcadis). Problemi si stanno registrando anche a Pompei, Portici, Boscoreale, con numerosi allagamenti. Raccomandiamo - ha concluso l'assessore - di non uscire di casa e/o utilizzare l'auto se non strettamente necessario".

4- MALTEMPO: RINVIATA PARTITA CALCIO NAPOLI-JUVENTUS
(AGI) - Non si giochera' oggi allo stadio San Paolo di Napoli la partita Napoli-Juventus della seria A del campionato di calcio. La decisione e' stata presa al termine di un vertice in prefettura dopo le criticita' derivanti dal maltempo di questa notte e di questa mattina nel capoluogo partenopeo. Il prefetto Andrea De Martino, insieme al sindaco, Luigi De Magistris e ai vertici delle forze dell'ordine, della polizia municipale e dei vigili urbani, ha fatto il punto della situazione e in particolare sono stati vagliati i problemi generati dalla pioggia battente ai sottopassi dello stadio San Paolo, completamente allagati. Difficolta' anche per le condizioni del campo e nella rete dei collegamenti cittadini.

5- QUEI DUE MILIARDI MAI UTILIZZATI CONTRO IL DISSESTO: IL PIANO ANNUNCIATO NEL 2010 È FERMO
Sergio Rizzo per il "Corriere della Sera"

«Questo governo ha fatto ciò che non era mai stato fatto in passato». Era il 2 novembre del 2010. Esattamente un anno fa Stefania Prestigiacomo annunciava con questa rivendicazione il decollo del piano straordinario per combattere il dissesto idrogeologico. Due miliardi, per mettere in sicurezza un paese martoriato dall`abusivismo e dall`incuria sul quale, insisteva il ministro dell`Ambiente, «le cosiddette bombe d`acqua (come quella che ha colpito venerdì Genova, ndr) aprono nuovi fronti di pericolo».

Neanche sei mesi dopo, alla vigilia delle elezioni regionali in Campania, Regione da oltre dieci anni in mano al centrosinistra, il capo di un governo «come mai impegnato nella lotta ai dissesti» prometteva che avrebbe bloccato per decreto le demolizioni di migliaia di costruzioni abusive a Ischia. Lo stesso Silvio Berlusconi che il 24 gennaio del 2003 aveva proclamato fermamente: «Confermiamo la lotta contro l`abusivismo».

Frase pronunciata, beninteso, poche settimane dopo che il suo governo aveva varato il terzo condono edilizio della storia italiana. Una sanatoria smentita fino a qualche giorno prima dal Cavaliere in persona con queste parole: «11 condono edilizio è una ipotesi sconosciuta di cui il governo non ha mai ipotizzato l`esistenza».

Impossibile, alla luce di tanta coerenza, stupirsi che il decollo di quel piano straordinario annunciato da Stefania Prestigiacomo non sia mai concretamente avvenuto, come qualche giorno fa, dopo l`alluvione delle Cinque Terre, proprio il ministro dell`Ambiente ha dovuto ammettere.

I 2 miliardi e 21 milioni di euro finanziati già da due anni in parte con fondi nazionali (un miliardo 92 milioni) e in parte con risorse regionali (928 milioni) sono fermi. I cantieri, denuncia una nota dell`Associazione dei costruttori, «non sono mai stati avviati». Più di 300 milioni per la Sicilia, 220 ciascuno per Calabria e Campania, 210 per la Puglia, 224 per la Lombardia... Senza poi considerare che i lavori rischiano di essere definanziati come conseguenza della manovra economica.

Non bastasse, negli ultimi quattro anni gli stanziamenti ordinari del ministero dell`Ambiente per tenere sotto controllo il rischio idrogeologico sono stati quasi azzerati: da 550,6 mi- lioni del 2008 a 408 nel 2009 per scendere a 147 nel 2010 e a 83,9 milioni quest`anno. Un taglio, crudele e penoso, dell`84,8%o, perpetrato senza incontrare opposizione. E questo la dice lunga.

Indifferenza dello Stato centrale e delle Regioni: quando non complicità negli stupri al territorio. Ignavia delle amministrazioni comunali, responsabili di piani regolatori con la previsione di interventi d`espansione indiscriminati e lucrose (per molti costruttori amici dei politici) variazioni di destinazione d`uso: quando non talvolta oggettivamente fiancheggiatori dell`abusivismo.

Aggiungiamoci l`abolizione dell`Ici prima casa, che ha incentivato i sindaci a distribuire concessioni edilizie a valanga per le seconde case, allo scopo di fare cassa, e il quadro è quasi completo. Quasi, perché poi c`è la raffica dei condoni, grazie ai quali sono stati regolarizzati milioni di metri cubi edificati in aree franose, negli alvei dei corsi d`acqua, senza il rispetto delle minime norme costruttive e urbanistiche. Sanatorie devastanti, costate più di quanto abbiano reso alle casse pubbliche, avendo costretto i Comuni a sostenere pesantissimi oneri di urbanizzazione.

Un immenso mucchio di spazzatura cementizia che si è negli anni aggiunto alla spazzatura edilizia «legale», metà di quanto costruito in Italia a partire dal secondo dopoguerra, che secondo l`urbanista Aldo Loris Rossi dovrebbe essere rottamata quanto prima.

Le ragioni e le responsabilità per cui si è arrivati a questo punto sono dunque tante. Il fatto è che stiamo assistendo a un consumo di territorio assolutamente sconsiderato, senza però che in questo diluvio di laterizi si realizzino le infrastrutture che ci sono necessarie. Come denuncia Salvatore Settis nel suo libro Paesaggio, Costituzione, Cemento, il nostro è l`ultimo fra i Paesi europei per sviluppo demografico, mentre è invece in testa alla graduatoria dei cementificatori.

Ogni giorno si volatilizzano 161 ettari, una superficie pari a quella di 251 campi di calcio. L`Italia ha già sacrificato più del 7% del proprio territorio:

un`area grande come la Toscana. Con punte massime in Lombardia, dove la superficie non più naturale supera il 14%. Ma è un valore assolutamente comparabile con il 6,3% della Liguria, regione praticamente tutta montuosa.

Inutile dire che il rischio di dissesto va di pari passo. E poi ci meravigliarno che a Genova sia accaduto questo disastro.

Inaccettabile il bilancio degli ultimi due anni, quando otto regioni duramente colpite dall`emergenza idrogeologica hanno pagato un tributo di 69 cadaveri. E la Liguria è in cima a questa lista sconcertante.

Soltanto nel 2010 tale sfacelo è costato alla Protezione civile 645 milioni di euro. Di questi, più di ioo per le città e i paesi liguri. In un`Italia nella quale l`82% dei Comuni (ben 6.633 su 8.101) corre il pericolo di dissesto, e soltanto il 6% di.questi ha deciso di spostare le abitazioni dalle aree dove non dovevano essere costruite, come dicono i dati ministeriali riportati nell`indagine «Ecosistema rischio 2010» di Legambiente, quello della Liguria è fra i territori maggiormente rischiosi. E non soltanto a causa di una morfologia particolarissima. I Comuni liguri nella lista nera sono 232, il 99% del totale. E messa appena peggio soltanto la Calabria, insieme a Provincia di Trento, Valle D`Aosta, Molise, Basilicata, Umbria.

Il bello è che tutto questo era ampiamente no- to, ben prima delle ultime tragedie. E fa decisamente male rileggere oggi che cosa scriveva il grande Indro Montanelli sul Corriere l`8 aprile 2001, pochi mesi prima di lasciarci, rispondendo al grido di dolore di un lettore che chiedeva di salvare la Riviera ligure: «Nella distruzione della vostra Riviera è responsabile tutta la vostra classe dirigente, non soltanto quella politica.

Ne sono responsabili quella imprenditoriale, quella finanziaria, quella mercantile, quella alberghiera.

Tutti. Tutti, anche il cosiddetto uomo della strada: tutti abbacinati dall`irruzione dei cantieri, fabbriche di miliardi e di posti di lavoro;

dalla speculazione edilizia che prenderà d`assalto il promontorio dando agl`indigeni la grande occasione di arricchirsi con un orto. Che pacchia! Una pacchia che durerà sei, sette, dieci anni, per poi ridurre questo angolo d`immeritato paradiso alla solita colata di cemento e di asfalto».

 

 

LA PIENA DEL PO A TORINOIL PONTE DELLA BERTENGA CROLLATO PER LA PIENA DEL POLA PIENA DEL POScavi di PompeiScavi di Pompeide magistrisLO STADIO SAN PAOLO DI NAPOLI ALLAGATOALLUVIONE GENOVA VIA FEREGGIANOALLUVIONE GENOVA VIA FEREGGIANOALLUVIONE GENOVA VIA FEREGGIANOALLUVIONE GENOVA FOTO ANSA maltempo in liguria da corriere.itMALTEMPO IN LIGURIA maltempo in liguria da corriere.it