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Tommaso Rodano per il “Fatto quotidiano”
andrea santoro e ignazio marino
Per Ignazio Marino, è il caso di dirlo, il Nazareno è una casa chiusa. Sbarrata. Ieri il Pd romano si è riunito nella sede di Sant’Andrea delle Fratte: c’era mezzo partito cittadino, ma non il sindaco. Ordine del giorno: smontare definitivamente l’idea del quartiere a luci rosse (o meglio, le “zone di tolleranza” della prostituzione nelle strade dell’Eur). L’iniziativa era stata lanciata dal mini-sindaco del IX Municipio, Andrea Santoro. Doveva partire ad aprile.
marino renzi foto mezzelani gmt325
Marino l’aveva sposata con entusiasmo: “È ora, finalmente, di dare una risposta alla città su questo argomento”. Ecco le risposte, arrivate in rapida sequenza: la furia della Chiesa, il siluro del prefetto Pecoraro (per il quale lo zoning è “favoreggiamento alla prostituzione”) e – neanche a dirlo – le proteste del suo stesso partito.
Pochi giorni dopo, il sindaco ha chinato il mento. La partita è stata chiusa martedì sera: il diktat è arrivato dal commissario Matteo Orfini, prima di una riunione della giunta capitolina. Ieri, poi, la riunione del Nazareno ha affossato le sue velleità: le zone di tolleranza non sono tollerate. Marino, come detto, non era nemmeno presente. C’era Orfini, con i presidenti dei municipi, diversi consiglieri comunali e alcuni parlamentari romani.
Sergio Scarpellini e Fabrizio Panecaldo
Una su tutti: la super-renziana Lorenza Bonaccorsi, presidente del Pd Lazio, una delle critiche più feroci del salto in avanti di Marino sulla prostituzione. La sua espressione, all’uscita, era tutta un programma: “Si riparte dalle politiche sociali, l’ipotesi delle strade a luci rosse è tramontata.
Si faranno politiche serie. In maniera seria” (quelle del primo cittadino, per deduzione, dovevano essere barzellette). Il capogruppo del Pd in Campidoglio, Fabrizio Panecaldo, ha usato parole diverse, con un’intonazione simile: “Per l’idea di Santoro e Marino mancano coperture normative e politiche. Ignazio ha voluto dare una risposta immediata, forse è stato un po’ istintivo.”
gasbarra guerini bonaccorsi melilli
È il ritorno del sindaco “alieno” e la rivincita del partito che lo ha combattuto a lungo. La stessa Bonaccorsi era stata una delle più rapide a picconare Marino, quando i sondaggi sul suo gradimento lo descrivevano come uno dei più impopolari d’Italia: “Qui a Roma l’effetto traino di Renzi sui risultati del Pd non si è avvertito – disse –. Urge rinnovamento”.
C’era Tor Sapienza e le multe alla Panda rossa, non erano in pochi a pronunciare ad alta voce ragionamenti di questo tipo. Poi è arrivata l’inchiesta su Mafia Capitale e si è portata via un bel pezzo del Pd romano, commissariato da Renzi col presidente nazionale Orfini, appunto. Marino è stato riscoperto, improvvisamente, come baluardo di trasparenza e legalità. Ieri le lancette sono tornate indietro: il sindaco “guascone” ha provato ad appoggiare una proposta forte, su un tema delicato.
I TRE SINDACI RUTELLI VELTRONI MARINO AL FUNERALE LAICO DI ARNOLDO FOA FOTO LAPRESSE
Il partito l’ha preso per le orecchie e l’ha riportato alla realtà. Niente luci rosse: “La prostituzione è un fenomeno che non va governato, ma contrastato” , ha scritto Orfini – che ha evitato i giornalisti – in un comunicato. Ma non si dica che il Pd non fa nulla per aiutare le schiave del sesso, ecco il “progetto Roxanne”.
L’iniziativa non è originale: fu approvata nel 1999 dalla seconda giunta Rutelli. Alemanno aveva cancellato i fondi per finanziarla. Da ieri la copertura è tornata: 2 milioni di euro. Cos’è Roxanne? Ha provato a spiegarlo l’assessore alle politiche sociali, Francesca Danese: “Un piano che prevede appartamenti protetti, sinergia e coordinamento con le forze di polizia, assistenza alle donne sfruttate anche dal punto di vista sanitario”.
Intanto uno dei 12 disegni di legge in materia che languono in Parlamento, è stato calendarizzato al Senato, in commissione giustizia. Porta la firma di Maria Spilabotte (Pd). Propone la regolamentazione della prostituzione volontaria, con tanto di partita Iva, ricevuta fiscale e controlli sanitari. Era nel dimenticatoio dal dicembre 2013. Ieri ha scoperto una nuova giovinezza e il mini-sindaco Santoro nasconde così un po’ di delusione: “Abbiamo fatto più in quattro giorni che in quindici anni”.
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