IL PD ROMANO? SE LO CONOSCI, LO EVITI - DOSSIER CHOC DI BARCA: “DEFORMAZIONI CLIENTELARI E SCONTRI TRA CORRENTI: A ROMA IL PARTITO È CATTIVO E PERICOLOSO” - IL COMMISSARIO ORFINI: “BARCA DICE LA VERITÀ”

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Giovanna Vitale per “la Repubblica”

Fabrizio Barca arriva alla sezione di via dei Giubbonari Fabrizio Barca arriva alla sezione di via dei Giubbonari

 

Un partito «non solo cattivo, ma pericoloso e dannoso, che lavora per gli eletti anziché per i cittadini». Un partito che, anche quando funziona, «subisce inane lo scontro correntizio e le scorribande dei capibastone». È impietosa la fotografia che Fabrizio Barca ha scattato al Pd Roma, spedito nei circoli dal commissario Matteo Orfini dopo l’esplosione dell’inchiesta Mafia Capitale.

 

In fondo a tre mesi trascorsi a battere palmo a palmo le sezioni e a intervistare dirigenti e militanti, il gruppo di lavoro guidato dall’ex ministro ha raccontato la vita di una comunità spappolata che non chiede altro che di essere ricostruita. Secondo Barca, «nel Pd si vanno delineando, a un estremo, i tratti di un partito pericoloso e dannoso: dove non c'è trasparenza e neppure attività» e «dove traspaiono deformazioni clientelari e una presenza massiccia di carne da cannone da tesseramento».

 

matteo orfinimatteo orfini

Circoli che cioè lavorano solo «per gli eletti », per creare filiere e creare consenso per il singolo candidato. Da distinguere, tuttavia, «dal partito che subisce inane le scorribande dei capibastone, senza alcuna capacità di raggruppare e rappresentare la società del proprio quartiere». Un gruppo, quest’ultimo, che Dante avrebbe ben inserito fra gli ignavi.

 

All’estremo opposto si trovano, invece, «i segni di un partito davvero buono, che esprime progettualità, ha percezione della propria responsabilità territoriale, sa agire con e sulle istituzioni, è aperto e interessante per le realtà associative del territorio e sa essere esso stesso associazione, informando cittadini, iscritti e simpatizzanti».

 

Nel mezzo, in una specie di limbo, giace infine «una sorta di partito dove si intravedono le potenzialità e le risorse per ben lavorare, e dove il peso di eletti e correnti è sfumato, ma che si è chiuso nell'autorefenzialità di una comunità a sé stante, poco aperta all'innovazione organizzativa, al ricambio, al resto del territorio». Impermeabile e sordo, attento soprattutto ai propri interessi.

cena di finanziamento del pd a roma  matteo orfinicena di finanziamento del pd a roma matteo orfini

 

Una degenerazione da imputare, anche, a un «uso pletorico degli organi assembleari», spesso individuati come panacea di tutti i mali, unico luogo dove discutere e ottenere risposte. Chiaro il messaggio lanciato da Barca: la Ditta non va difesa a prescindere, ma solo se e laddove funziona. Senza tabù. Uno sforzo di chiarezza che ha gettato nel panico molti eletti dem. Al quali Orfini non intende offrire alcuna sponda: «Barca dice la verità, se non fosse stato così il Pd Roma non sarebbe stato commissariato».

NICHI VENDOLA E FABRIZIO BARCANICHI VENDOLA E FABRIZIO BARCAFabrizio Barca arriva alla sezione di via dei Giubbonari Fabrizio Barca arriva alla sezione di via dei Giubbonari FABRIZIO BARCA AL MARE FABRIZIO BARCA AL MARE MATTEO ORFINI AL KARAOKE DI RADIO ROCKMATTEO ORFINI AL KARAOKE DI RADIO ROCKFabrizio Barca arriva alla sezione di via dei Giubbonari Fabrizio Barca arriva alla sezione di via dei Giubbonari