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La ministrona-ona-ona sotto assedio. Annamaria Cancellieri in Peluso, nonostante le dichiarazioni imposte da Bella Napoli e Enrichetto il Chierichetto, è sempre più decisa a mollare. Anche perché il voto di mercoledì sulla mozione di sfiducia dei grillini, alla fine potrebbe risultare come una sentenza di morte. Nel Pd il mal di pancia nei suoi confronti sta aumentando vertiginosamente (vedi la mozione di sfiducia di Civati) e nonostante le suppliche del Colle ad Epifani sarà difficile mantenere il partito compatto.
Il tutto sarà deciso nelle prossime quarantottore, ma i margini si assottigliano sempre di più. Allora si sta ipotizzando una soluzione di riserva se il banco dovesse saltare e la titolare della Giustizia fosse costretta a mollare sotto il peso di nuove indiscrezioni (leggi intercettazioni).
Con chi sostituirla? Il posto potrebbe essere rivendicato da Angelino Alfano che con il suo gruppo al Senato salva il governo. Il nome del possibile sostituto già circola. E' quello di Renatino Schifani. L'ex riportino di Palazzo Madama, eminenza grigia dietro le mosse di Angelino, vanta un forte credito nei confronti di Enrichetto.
E' stato lui, infatti, a lavorare per costituire al Senato il gruppo di Nuovo Centrodestra, come da tempo avevano messo in guardia il Cavaliere il macellaretto Verdini e Fitto il pugliese. E ieri da Maria Latella su Sky Schifani ha proferito un atto di fedeltà verso Bella Napoli, facendo risaltare che lui non poteva stare chi offendeva la prima (s)carica dello Stato riferendosi agli attacchi di Santadeché & co..
Una bella leccata che ha una sua giustificazione proprio per la corsa alla Giustizia. La nomina dell'inquilino di via Arenula BellaNapoli lo considera affar suo specie dopo le vicende palermitane. Per cui su quel ministero non si muove foglia che Giorgetto non voglia.
Ma sulla possibile designazione di Schifani pesa più di un'ombra (giudiziaria) che rischia di far esplodere un caso Cancellieri-bis. Il nostro Renatino è sotto inchiesta per concorso esterno in associazione mafiosa.
Il gip di Palermo, Pierigiorgio Morosini, alla fine di luglio ha respinto la richiesta di archiviazione della procura concedendo ai pm altri quattro mesi di tempo. Il magistrato chiede che siano ascoltati altri sette pentiti per nuove verifiche sulle dichiarazioni di Carmine Spatuzza.
Il superpentito in un interrogatorio ha sostenuto che negli anni Novanta l'ex presidente del Senato avrebbe avuto un ruolo nel mettere in contatto i mafiosi stragisti Giuseppe e Filippo Graviano con Marcello Dell'Utri e Silvio Berlusconi.
E allora su chi ripiegherà ? Michele Vietti il Fighetto avrebbe fatto sapere che non ci pensa minimamente a lasciare la vicepresidenza del Csm per un governo che al massimo può durare ancora un anno (ed è ottimista). Vuoi vedere che alla fine saranno costretti a chiederlo a Giuliano Amato?
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