DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
FONTI,SALE IPOTESI CONGELARE E UNIFICARE VOTI A COMMISSARI
(ANSA) - Si fa strada sempre di più l'ipotesi di congelare, posticipare e unificare il momento del voto da parte dei diversi coordinatori delle Commissioni competenti sugli ultimi 6 candidati commissari designati.
Secondo fonti parlamentari, all'interno della cosiddetta 'maggioranza Ursula' si sarebbe vicini a un accordo secondo il quale in questa ultima giornata di audizioni - tra le quali quella di Raffaele Fitto - i giudizi delle Commissioni verrebbero unificati ed espressi solo alla fine, non come è accaduto nei giorni scorsi, subito dopo ogni singola audizione.
FITTO E GLI ALTRI, IL REBUS DELLE ALLEANZE PPE, DESTRE, SOCIALISTI: VETI E MINACCE
Estratto dell’articolo di Francesca Basso per il “Corriere della Sera”
Prendere tempo. E rinviare il giudizio a domani nel tentativo di sciogliere il rebus delle alleanze necessarie per ottenere l’ampia maggioranza (i due terzi dei coordinatori delle commissioni competenti) indispensabile per la promozione immediata dei vicepresidenti esecutivi della nuova Commissione europea, evitando l’«umiliazione» di un voto a maggioranza semplice innescato dai veti incrociati dei gruppi parlamentari.
VERTICE DI MAGGIORANZA - VIGNETTA BY GIANNELLI
Questo è quello che con molta probabilità accadrà oggi al Parlamento europeo al termine delle audizioni dei sei vicepresidenti esecutivi, ultima tappa degli esami orali alla nuova Commissione iniziati il 4 novembre scorso.
Nel mirino non c’è solo l’italiano Raffaele Fitto, la cui vicepresidenza esecutiva è stata sin dal primo momento contestata da Socialisti, Liberali e Verdi per la sua appartenenza al gruppo dei conservatori dell’Ecr, che non ha votato per il bis di von der Leyen e dunque non fa parte della «maggioranza Ursula».
Anche la socialista Teresa Ribera è sotto il tiro dei cecchini della delegazione spagnola del Ppe, che vorrebbe un voto contrario alla candidata di Madrid per ragioni di politica interna. Per un effetto domino, anche il candidato francese, liberale, Stéphane Séjourné rischia di essere preso in «ostaggio», a differenza dell’estone Kaja Kallas che probabilmente oggi sarà l’unica a ricevere semaforo verde.
Pure il giudizio sulla romena socialista Roxana Mînzatu e la finlandese popolare Henna Virkkunen si saprà con molta probabilità solo domani, quando i gruppi decideranno anche del destino del commissario ungherese Olivér Várhelyi, a cui giovedì scorso sono state chieste risposte scritte supplementari (l’unico finora).
Ieri i gruppi non si sono messi d’accordo e hanno rinviato a domani. Questa mattina Fitto apre le audizioni […]. Il Ppe difende il vicepresidente italiano come se fosse uno dei suoi e dunque in caso di mancato sostegno potrebbe far scattare la rappresaglia su Ribera e Séjourné, ma con una differenza: il candidato italiano può passare a maggioranza semplice (salvo colpi di scena), con il solo voto di Ppe, Ecr, Patrioti e sovranisti mentre Ribera e Séjourné hanno comunque bisogno del Ppe perché S&D, Renew, Verdi e Sinistra non hanno in questa legislatura i numeri per una maggioranza alternativa.
RAFFAELE FITTO - MEME BY EMILIANO CARLI PER IL GIORNALONE - LA STAMPA
L’esame di oggi non è però solo una questione di numeri. La presidente del gruppo S&D, la spagnola Iratxe García Pérez, ha avvertito il Ppe: «Porre sullo stesso piano Fitto e Ribera è inaccettabile, l’accordo del Ppe era con le forze pro europee, come i socialisti e i liberali, e Ribera è una socialista»: «C’era un accordo tra i popolari e i socialisti e deve essere rispettato — ha sottolineato prima di entrare nella riunione che ha deciso la strategia da tenere oggi —. Cosa succede se non verrà rispettato? Chiedetelo a Weber», il capogruppo del Ppe.
I socialisti sono però divisi. Gli spagnoli sarebbero più propensi a un voto a favore di Fitto per non mettere a rischio Ribera, mentre le delegazioni francese, tedesca, svedese e danese sono per la linea dura. Il Pd a Bruxelles vuole separare il negoziato sulla vicepresidenza, che è una scelta politica di von der Leyen (una competenza attribuita dai trattati), con l’audizione di Fitto che riguarda invece la preparazione del candidato e l’idea è di farlo mettere agli atti al momento del giudizio dei coordinatori. Abbastanza per Fratelli d’Italia per accusare il Pd di «non difendere l’interesse nazionale». […]
RAFFAELE FITTO GIORGIA MELONIraffaele fittogiorgia meloni raffaele fittoRAFFAELE FITTO - PARLAMENTO EUROPEO
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