DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Alessia Grossi per il “Fatto quotidiano”
"Signor presidente, ieri pomeriggio sono stato invitato dalla Prefettura a osservare dall' interno la manifestazione del 1° maggio, avevo un casco e facevo parte della squadra della polizia accompagnato da uno dei capi. Nel pomeriggio, ci siamo ritrovati in piazza della Contrescarpe, dove la situazione è più che degenerata, quindi non mi sono limitato al mio ruolo di osservatore (). La scena piuttosto violenta è stata ripresa e anche se non mi si identifica chiaramente, sono riconoscibile. Il video sta girando sui social network. Alexandre".
Alexandre sta per Benalla e si rivolge al capo di Stato francese Emmanuel Macron, di cui è la guardia del corpo al momento dell' invio del messaggio su Telegram, nella notte tra il 1° e il 2 maggio 2018, a poche ore dal pestaggio di due manifestanti in Piazza della Contrescarpe che lo farà licenziare.
Il messaggio pubblicato ieri dal quotidiano francese Le Monde è l' ennesimo macigno sul caso dell' ex guardia del corpo. Benalla, infatti, aveva dichiarato di aver perso il telefono da cui è partito l' sms, ma gli inquirenti sono riusciti a rintracciarlo grazie al fatto che lo stesso era stato inoltrato da Benalla ad Alexis Kohler, segretario generale dell' Eliseo, che, il 17 e il 18 aprile 2019, sentito dell' Ispettore di Polizia ha mostrato il numero del mittente: non uno qualunque, ma quello che Benalla aveva dichiarato perduto nella sua prima detenzione il 21 luglio del 2018. Grazie a Kohler gli investigatori sono riusciti - spiega Le Monde - a risalire ai messaggi mandati e ricevuti dal cellulare, come quelli di supporto a Benalla inviati dall' Eliseo.
Il secondo comandante militare della Presidenza della Repubblica, Jean-Luc Minet, il 2 maggio scrive: "Tutti contro, Alexander è zen e forte, è il capo che decide e a 30.000 chilometri (Emmanuel Macron è in viaggio in Australia) non decide nulla su di te", scrive Minet. "Grazie per il vostro supporto", risponde lui prima di cancellare lo scambio. Ma il 18 luglio dallo stesso telefono Benalla avverte il direttore generale della Gendarmeria Nazionale, Richard Lizurey: "Che verrà pubblicato un pezzo su Le Monde sul 1° maggio. Con amicizia. Alexandre".
La risposta del generale: "Alexandre. I giornalisti sono ben informati dai nostri amici con amicizia. Richard". Ma questi non sono gli unici nuovi guai che tornano a infastidire il Capo dell' Eliseo. Secondo Le Monde ci sarebbero anche "zone d' ombra sulla campagna presidenziale": diverse spese per il servizio d' ordine dell' allora candidato di En Marche - all' epoca diretto dal fidatissimo Benalla - non sarebbero state segnalate alla commissione ad hoc. In particolare per il grande comizio elettorale del dicembre 2016 En Marche indica 16.500 euro di spese per la sicurezza ad una società.
Ma, secondo Le Monde, quel giorno erano presenti anche una decina di bodyguard "fantasma", al servizio di Benalla.
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