“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
Guglielmo Buccheri per "la Stampa"
Cremona, Bari e, adesso, Napoli. Sul tavolo del pm del pallone Stefano Palazzi, da questa mattina, ci saranno anche gli atti dell'inchiesta della procura della Repubblica napoletana sul calcioscommesse. Perché il pool del procuratore aggiunto Giovanni Melillo ha indagato sulla seconda parte del campionato 2009/10 e sulla stagione 2010/11? E perché lo ha fatto segnando in rosso soprattutto le gare del club di Aurelio De Laurentiis?
à una fonte confidenziale della polizia - si legge nelle carte - a far partire un'indagine che ruota attorno al terzo portiere del Napoli fino all'estate scorsa Matteo Gianello e all'ex giocatore del Chievo Silvio Giusti. Gianello e Giusti, destinatari dell'avviso di conclusione indagine, per l'accusa, «hanno compiuto atti diretti ad alterare il risultato dell'incontro Sampdoria-Napoli del 16 maggio 2010...».
IL PRESSING DEGLI INQUIRENTI
Un giro «vertiginoso di telefonate», poi l'interrogatorio di quasi un anno fa quando Gianello, preso in contropiede dalle domande degli inquirenti, poco alla volta cede. «...ricordo - fa mettere a verbale il portiere azzurro - che qualche giorno prima della partita con la Sampdoria, Giusti mi contattò al fine di verificare la possibilità di contattare qualcuno dei miei compagni di squadra con la proposta di rendere maggiormente sicuro il risultato della partita a favore della Sampdoria... riflettendo con maggiore precisione (Gianello è incalzato dai pm e comincia a modificare una prima versione dei fatti, ndr), ricordo che Giusti mi prospettò la possibilità di ricompensare i compagni di squadra che avessero aderito alla richiesta con somme in denaro...
Mi rivolsi - così Gianello agli inquirenti - a Paolo Cannavaro e a Grava e a nessun altro e ricordo che entrambi diedero immediatamente e con estrema decisione una risposta negativa, dall'espressione dei loro volti compresi che erano visibilmente risentiti per la proposta ricevuta... alla fine al Giusti riferii che non potevo fare nulla anche perché il mister Mazzarri voleva fare bella figura con la sua ex squadra...».
Paolo Cannavaro, il 7 luglio scorso, nega davanti ai pm napoletani «che qualcuno prima della sfida con la Sampdoria abbia potuto fare pressioni nei miei confronti..». E lo stesso fa Grava quando, il 16 giugno dichiara che «una proposta del genere l'avrebbe ritenuta di gravità inaudita...».
Nell'inchiesta della procura di Napoli sul calcioscommesse c'è spazio anche per altre partite ed indagati, tutte situazioni archiviate: Napoli-Parma del 10 aprile del 2010, Lecce-Napoli dell'8 maggio del 2011, Brescia-Catania dello stesso giorno, Napoli-Inter di una settimana dopo come Catania-Roma e Palermo-Chievo del 22 maggio dell'anno scorso sono duelli spariti dall'indagine perché senza prove tali da poter sostenere in dibattimento l'accusa (cancellati dall'inchiesta sono anche tutti gli altri indagati - ben 11 - al di fuori di Gianello e Giusti).
Ma nell'inchiesta napoletana c'è spazio anche per utenze telefoniche sottoposte ad intercettazione di «persone non indagate, ma informate sui fatti come Giuseppe Mascara, Morgan De Sanctis, Fabio Quagliarella» e gli stessi «Paolo Cannavaro e Gianluca Grava...». Il pool del procuratore aggiunto Melillo non nasconde come gli sviluppi dell''inchiesta sulle scommesse della procura della Repubblica di Cremona (le continue voci di arresti imminenti) abbiano influito negativamente sulla stessa indagine napoletana.
"...à obiettiva riprova di ciò l'accertato svolgimento, in dipendenza del clamore destato da operazioni di polizia giudiziaria condotte nel maggio del 2011 (a Cremona, ndr) di attività di radicale cancellazione operata da non pochi indagati di ogni traccia elettronica di attività e relazioni sviluppate mediante l'ausilio di dispositivi elettronici (laptot, tablet, smartphone)...".
Napoli, adesso, trattiene il fiato. Il club di De Laurentiis rischia il deferimento, Paolo Cannavaro e Grava l'omessa denuncia. E l'Europa League? Non più blindata come nella notte del trionfo in Coppa Italia, "ma l'Uefa non esclude dalle coppe un club quando tutta la dirigenza è estranea", così il legale del Napoli Mattia Grassani.
matteo gianello Paolo Cannavaro capitano del NapoliGIANLUCA GRAVAstefano palazzi01AURELIO DE LAURENTIISMORGAN DE SANTISQuagliarella esulta
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