
DAGOREPORT - ANTONIO MONDA, IL ''BEL AMI'' PIÙ RAMPINO DEL BEL PAESE, È AGITATISSIMO: SI È APERTA…
Da "il Mattino"
«Ti devi dimettere da viceministro, lo ha detto anche Matteo, chiamalo...». Pina Picierno ha apostrofato così in pieno Transatlantico, gremito per il voto di fiducia, Vincenzo De Luca ed i due, entrambi sostenitori del sindaco di Firenze, hanno battibeccato a lungo sotto gli occhi di deputati e giornalisti.
Al sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, però, non va di prendere «lezioni di legalità » da nessuno. Per questo non ha preso bene l'esortazione, rivoltagli ieri in tv dalla neoresponsabile del Pd sulla legalità Pina Picierno, di optare tra l'incarico di sindaco e quello di viceministro alle Infrastrutture.
De Luca ha quindi affrontato in pieno Transatlantico la giovane deputata campana che però non si è fatta intimidire e ha fatto presente al sindaco che anche Renzi si è già espresso pubblicamente perché metta fine al doppio incarico.
«Non è stata una lite ma una discussione. Abbiamo opinioni diverse». Pina Picierno smorza le polemiche dopo la «discussione» con Vincenzo De Luca in Transatlantico, sotto gli occhi di colleghi e con alcuni deputati democratici (Antonello Giacomelli, Francesco Saverio Garofani, Fulvio Bonavitacola, Caterina Bini) impegnati a fare da mediatori tra le «opinioni diverse» tra i due.
Oggetto del contendere, le dimissioni del sindaco di Salerno e vice ministro delle Infrastrutture dopo la sentenza dell'Antitrust che è andata in questo senso. La Picierno ha chiesto al viceministro il passo indietro. De Luca, già irritato per alcune dichiarazioni di ieri della deputata a Ballarò, non l'ha presa bene: «Ho mandato tutte le carte al ministero, e da tempo, hanno pensato di potermi ricattare», ha detto spiegando di aver documentato ampiamente la sua posizione.
Poi il tono è salito: «La verità è che nel Pd la competenza e la libertà sono viste come un fastidio». La responsabile legalità del partito lo incalza, anche se con tono pacato, gli spiega a proposito dell'avviso di garanzia per la vicenda Crescent che il garantismo resta un punto fermo del partito («ci sono delle indagini, andranno avanti e poi si vedrà »).
Ma serve a poco, De Luca non fa un passo indietro: «Allora così mi incazzo veramente». Qualcuno, nel capanello, ad un certo punto fa riferimento alla posizione di Renzi sull'incompatibilità di De Luca, ma niente: «à che mò è il Padreterno che decide tutto». Alla fine il capannello si scioglie, ma tensione resta.
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