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“PIÙ BASTONI, MENO TASTIERE” - DOPO GLI SCONTRI DI CREMONA POLEMICA PER IL POST DEI “99 POSSE” PRO BLACK BLOC: UN INVITO ALLO SCONTRO - IL LEADER LUCA ‘O ZULÙ: ‘’NESSUN INNO ALLA VIOLENZA. LA VERITÀ É CHE TUTTI CHIUDONO UN OCCHIO SUGLI SQUADRISTI DI CASA POUND’’

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1. “PIÙ BASTONI”. L’APPELLO SHOCK DEI 99 POSSE

Franco Vanni per “la Repubblica”

 

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«Onore a chi lotta. Più bastoni, meno tastiere». È polemica sul post pubblicato ieri su Facebook dal gruppo musicale 99 Posse. La frase da più parti è stata considerata un pericoloso invito allo scontro, accolto da oltre 4mila “like” e 250 commenti contrastanti, che segue la giornata di violenza di piazza a Cremona di sabato, quando decine di antagonisti vestiti di nero e con caschi in testa hanno devastato banche, auto e negozi del centro, oltre alla sede della polizia locale.

 

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La manifestazione — a cui hanno preso parte anche Anpi, Rifondazione Comunista e sindacati di base — era stata indetta come “atto di solidarietà” nei confronti di Emilio Visigalli, militante del centro sociale Dordoni ridotto in coma a sprangate da neofascisti di CasaPound durante gli scontri scoppiati domenica 18 gennaio nei pressi dello stadio dopo la partita di calcio Cremona-Mantova. Ma dopo mezz’ora di manifestazione, gli antagonisti hanno preso la testa del corteo e hanno cercato di raggiungere la sede (peraltro vuota e in vendita) di CasaPound. Le forze dell’ordine si sono opposte, organizzandosi in cordoni e lanciando lacrimogeni.

 

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Mentre i 99 Posse annunciano un concerto per giovedì prossimo a Cremona «per finanziare le cure a Visigalli», la città è ancora sotto shock. La polizia indaga sulla rissa in cui Visigalli è stato ferito.

 

Secondo la versione dei militanti dei centri sociali si sarebbe trattato di «un’aggressione fascista», mentre gli attivisti di CasaPound sostengono di essersi difesi da un agguato. Per quanto riguarda gli scontri di sabato, invece, gli investigatori su mandato della procura stanno studiando le immagini delle molte telecamere di sicurezza attive lungo il percorso del corteo, per individuare i responsabili delle violenze.

 

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Il presidente della Confcommercio locale, Fausto Casarin intanto parla di «coprifuoco forzato» a cui sono stati costretti per ore i cittadini di Cremona. E attacca: «Il governo non ha saputo garantire ordine e sicurezza. È stata autorizzata una manifestazione che invece andava vietata».

 

ROMA - BORGHEZIO ALLA MANIFESTAZIONE DI CASA POUNDROMA - BORGHEZIO ALLA MANIFESTAZIONE DI CASA POUND

Il sindaco Giancluca Galimberti annuncia: «Daremo risposta immediata e durissima, i colpevoli dovranno assumersi le proprie responsabilità». E aggiunge: «Avvoltoi e sciacalli smettano in questo momento di speculare. Lavoriamo tutti insieme per una democratica città della pace».

 

2. NESSUN INNO ALLA VIOLENZA, I FASCISTI USANO LE SPRANGHE E L’AUTODIFESA è UN DIRITTO

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Carlo Moretti per “la Repubblica”

 

LUCA ‘O Zulù, il cantante-rapper dei 99 Posse, e Marco Pezzotto, il motore elettronico della band napoletana, difendono la loro scelta.

 

Avete usato quella frase: più bastoni, meno tastiere. Un incitamento alla violenza.

«Noi non siamo per la violenza, siamo per il diritto alla difesa nei cortei, per l’autodifesa dalle violenze arbitrarie della polizia.

 

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Sul nostro profilo facebook c’era la foto del corteo di Cremona organizzato in seguito ad un attacco squadrista di 60 fascisti al centro sociale “Dordoni”, dove un compagno è stato massacrato e ha quasi sicuramente perso l’uso di un occhio: quattro dei suoi aggressori di Casa Pound sono perseguiti solo per rissa e non, come polizia e magistratura dovrebbero fare, per aggressione».

 

La manifestazione ha messo a ferro e fuoco molte vie della città.

«A Cremona non è stata sfasciata una città, sono state rotte due vetrine di banche: dopo dieci anni di aggressioni fasciste è stata fatta una manifestazione di autodifesa contro le cose, non contro le persone. Ma la verità è che tutto questo non sarebbe successo se fossero stati seguiti i dettami della Costituzione italiana che vietano il riformarsi di un’organizzazione fascista, mentre tutti hanno sempre chiuso un occhio e hanno fatto proliferare chi come Casa Pound accoltella e spranga il diverso, il nero, il gay, il comunista».

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I manifestanti sono accusati di aver attaccato il comando dei vigili urbani.

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«Nel momento in cui sei in corteo e dal Comando dei vigili ti caricano sparandoti in testa i lacrimogeni dal secondo piano è normale che la situazione possa sfuggire di mano. A Cremona l’obiettivo era assaltare la sede di Casa Pound, che andrebbe chiusa perché lo dice la Costituzione, non perché lo chiedono i 99 Posse».

 

Una manifestazione pacifica non sarebbe la risposta più forte?

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«C’è la necessità di mandare dei segnali di difesa all’estrema destra che si riorganizza e aggredisce impunemente. Se questi segnali non vengono dati dalla polizia e dalla magistratura, allora li deve dare la società civile. In dieci anni Casa Pound ha fatto centinaia di aggressioni con accoltellamenti, due ragazzi dei Centri sociali sono stati uccisi: Davide “Dax” Cesare a Milano e Renato Biagetti a Roma.

 

Dopo quei fatti ci sono state manifestazioni non-violente ma non ne ha parlato nessuno e i fascisti sono ancora là a picchiare e aggredire chi vedono diverso. Se il problema sono le due vetrine rotte, il Comune di Roma mettesse in vendita la palazzina da milioni di euro che ha concesso a Casa Pound e la desse alle banche per risarcirle».

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Casa Pound nega di essere un’organizzazione fascista.

«Si definiscono fascisti del terzo millennio. Se in Germania qualcuno si definisse nazista del terzo millennio gli chiuderebbero le sedi e i capi finirebbero in galera. Noi seguiamo le parole di Sandro Pertini che diceva che il fascismo va combattuto con tutti i mezzi senza porsi il problema di ciò che è legale o illegale».