DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA…
IL PIÙ GRANDE PROBLEMA DELL’UE NON È TRUMP, MA LA SUA DIVISIONE INTERNA – LA COMMISSIONE EUROPEA PROVA A TIRARE DRITTO SULL’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI COME GARANZIA PER IL PRESTITO ALL’UCRAINA (PROPOSTA FATTA PROPRIA DAL CANCELLIERE TEDESCO FRIEDRICH MERZ), MA IL BELGIO CONTINUA A OPPORSI. BRUXELLES TEME RITORSIONI RUSSE E RIPERCUSSIONI LEGALI, ESSENDO IL PAESE DOVE FISICAMENTE STA LA MAGGIOR PARTE DEGLI ASSET SEQUESTRATI. UNA POSIZIONE CHE BLOCCA TUTTO IL PROCESSO ED È INSOSTENIBILE CONSIDERANDO I VANTAGGI ENORMI CHE QUEL PICCOLISSIMO PAESE OTTIENE DALL’AVERE NEL SUO TERRITORIO LE ISTITUZIONI UE (UNA DECINA DI MILIARDI L'ANNO, UN QUINTO DELLA SUA ECONOMIA) – ANCHE LA FRANCIA FRENA: NON INCLUDIAMO I FONDI DELLE NOSTRE BANCHE...
VON DER LEYEN, 'SOSTENERE KIEV CRUCIALE, USARE BENI RUSSI'
(ANSA) - "Questo pomeriggio si è tenuta una riunione della Coalizione dei volenterosi. Ho aggiornato il presidente Zelensky e i leader presenti su due priorità fondamentali: il sostegno all'Ucraina e il rafforzamento della preparazione della difesa europea.
Sappiamo tutti cosa c'è in gioco e sappiamo che non c'è più tempo da perdere. Garantire il sostegno finanziario contribuirà a assicurare la sopravvivenza dell'Ucraina ed è un atto cruciale per la difesa europea. La nostra proposta di prestito per le riparazioni è complessa, ma in sostanza aumenta il costo della guerra per la Russia". Lo scrive su X la presidente della Commissione Ursula von der Leyen.
VOLODYMYR ZELENSKY - KEIR STARMER - FRIEDRICH MERZ - EMMANUEL MACRON -
UE, SU PRESTITO A KIEV AVANTI CONTATTI PER VIA LIBERA A SUMMIT
(ANSA) - La portavoce della Commissione Ue Paula Pinho ha ribadito che l'esecutivo comunitario si attende che il Consiglio Europeo della prossima settimana (18-19 dicembre) possa "adottare" il via libera alla proposta sul prestito di Riparazione all'Ucraina basato sull'utilizzo degli asset russi immobilizzati in Ue dalle sanzioni europee per la guerra in Ucraina.
"Come affermato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen la scorsa settimana - ha affermato -, abbiamo ascoltato le preoccupazioni e la nostra proposta, così come l'abbiamo presentata la scorsa settimana, mira proprio a rispondere alla maggior parte delle preoccupazioni.
URSULA VON DER LEYEN VOLODYMYR ZELENSKY
Su questa base, abbiamo una proposta chiara sul tavolo e le discussioni proseguono, dove potremo continuare a rispondere a qualsiasi domanda, anche da parte di Euroclear e di altri, in vista di un'adozione mirata entro la prossima settimana al Consiglio europeo". Pinho era stata interpellata nel corso del briefing quotidiano con la stampa in particolare sulle preoccupazioni della ceo di Eurclear Valérie Urbain, sul fatto che il prestito di Riparazione riduca l'attrattività dei mercati europei innescando un esodo degli investitori.
"Abbiamo menzionato quali sono le questioni, ovvero le garanzie che stiamo offrendo in termini di condivisione degli oneri - ha segnalato Pinho -. Ci stiamo assicurando che l'ambito coperto non sia limitato a Euroclear, ma sia in realtà più ampio e che ci siano garanzie. Quindi, per tutte le ulteriori preoccupazioni e domande, le discussioni sono in corso e vedremo in che misura tutte le parti interessate ritengano che le loro domande abbiano ricevuto risposta".
FRIEDRICH MERZ - KEIR STARMER - VOLODYMYR ZELENSKY - EMMANUEL MACRON
"Ogni volta che mettiamo sul tavolo una proposta legale, siamo certi che sia a prova di tribunale e che soddisfi i requisiti e le preoccupazioni, anche in questo caso dei mercati finanziari - ha risposto riferendosi in particolare sui timori di ricorsi sull'operazioni -. Quindi siamo rassicuranti su questo fronte, perché ovviamente queste questioni sono state esaminate".
MEDIA, 'LA FRANCIA NON UTILIZZERÀ ASSET RUSSI NELLE SUE BANCHE'
(ANSA) - La Francia, che ha sostenuto la concessione di un prestito di riparazione all'Ucraina, si è rifiutata di includervi i fondi congelati nelle banche private della repubblica: è quanto scrive l'agenzia russa Tass, citando il quotidiano Financial Times.
Secondo la pubblicazione, gli istituti di credito privati ;;sono soggetti a obblighi contrattuali diversi rispetto al depositario belga Euroclear. Un funzionario anonimo ha dichiarato che le banche francesi non sono disposte a partecipare alle discussioni sulla possibilità di trasferire asset russi a Kiev.
Le banche francesi detengono circa 18 miliardi di euro in asset russi, la seconda cifra più alta in Europa, ha affermato il quotidiano. Il Belgio, il principale detentore di asset russi, detiene circa 7 miliardi di euro in conti bancari privati. I nomi delle banche sono riservati. Attualmente, circa 210 miliardi di euro in asset sovrani russi sono congelati in Europa. Di questi, 185 miliardi di euro sono detenuti in conti presso il depositario Euroclear in Belgio. Né la Commissione europea né i paesi dell'UE hanno annunciato ufficialmente l'ubicazione esatta dei restanti 25 miliardi di euro.
VOLODYMYR ZELENSKY EMMANUEL MACRON ALL'ELISEO
IL BELGIO, GLI ASSET RUSSI E QUEL RIFIUTO INVEROSIMILE
Estratto dell’articolo di Paolo Valentino per il “Corriere della Sera”
Nella vicenda del prestito europeo da 140 miliardi di euro all’Ucraina, garantito dai fondi russi depositati presso Euroclear e congelati dalle sanzioni, il premier belga non vuole rimanere col cerino acceso in mano.
Qualche ragione Bart De Wever, fin qui irremovibile, ce l’ha: il Belgio, dove Euroclear ha sede, è stato finora il suo principale argomento, non può e non vuole rimanere esposto da solo al rischio finanziario che lo schema comporta, visto che la Russia di sicuro sfiderà legalmente la decisione. Per questo De Wever chiede che gli altri Paesi dell’Unione si assumano collettivamente la responsabilità di un eventuale rimborso.
VOLODYMYR ZELENSKY - KEIR STARMER - EMMANUEL MACRON - FRIEDRICH MERZ
In verità di argomenti, in queste settimane di intensi negoziati, ne ha messi avanti molti, disparati e alcuni addirittura esilaranti: come quando ha invocato un trattato bilaterale sul «Reciproco sostegno e protezione degli investimenti» firmato da Belgio e Lussemburgo con l’Unione Sovietica nel 1989. [...] Ma l’Urss non era morta?
Di recente poi, il governo belga ha suggerito che forse la Russia non dovrà compensare l’Ucraina per la distruzione e i lutti che le ha inflitto. Più precisamente, De Wever ha espresso il timore che il prestito a Kiev rischi di mandare in aria il piano di pace americano e gli sforzi per mettere fine alla guerra. È un argomento abbastanza scandaloso, visto che sposta il tema (legittimo) dell’esposizione belga e invece contesta l’idea stessa del prestito, oltre a far scempio del principio delle riparazioni.
Ma c’è un altro punto che rende la posizione del Belgio insostenibile. Sono i vantaggi economici che la sua capitale, Bruxelles, gode da decenni per il fatto di essere sede principale delle istituzioni comunitarie, al punto da essere identificata come vera capitale d’Europa.
Oltre 50 mila persone lavorano tra Commissione, Consiglio e Parlamento: tra salari, immobili e servizi, le spese di funzionamento superano i 2 miliardi di euro.
[...] Duemila imprese straniere, che danno lavoro a 80 mila persone, hanno una rappresentanza a Bruxelles. Stime prudenti calcolano che le ricadute economiche complessive su Bruxelles e la sua regione oscillino tra gli 8,7 e i 13,9 miliardi di euro l’anno, un quinto dell’intera economia dell’area.
Si potrebbe parlare di ingratitudine, da parte di un Paese fondatore dell’Europa, da cui ha tratto grandi benefici e la cui presenza dentro i suoi confini ha anche una innegabile funzione ammortizzante delle pulsioni secessioniste [...]
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