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SUL PNRR FITTO AZZITTISCE GIORGETTI – IL VICEPRESIDENTE MELONIANO DELLA COMMISSIONE UE AFFERMA CHE “TUTTI I TRAGUARDI E GLI OBIETTIVI DEL RECOVERY DEVONO ESSERE RAGGIUNTI ENTRO AGOSTO 2026”. UNO STOP SECCO ALLA LINEA DEL MINISTRO DEL TESORO, CHE VUOLE CHIEDERE UNA PROROGA DI UN ANNO PER LA MESSA A TERRA DEL PIANO – L’ITALIA HA SPESO SOLO 64 DEI 122 MILIARDI INCASSATI FINO AD ORA DA BRUXELLES, MENO DI UN TERZO DEL TOTALE DELLE RISORSE. MA FITTO TIENE IL PUNTO: “DOBBIAMO RESTARE FERMI SULLE REGOLE…”

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Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo per “la Repubblica”

 

https://www.repubblica.it/economia/2025/04/01/news/fitto_dombrovskis_no_proroga_pnrr_italia-424098048/

 

RAFFAELE FITTO ALL EUROPARLAMENTO

La scadenza del Pnrr non si tocca. «Tutti i traguardi e gli obiettivi devono essere raggiunti entro agosto del 2026», dice Raffaele Fitto davanti alle commissioni Bilancio e Affari economici del Parlamento europeo. Il messaggio del vicepresidente esecutivo della Commissione europea è rivolto a tutti i Paesi.

 

Anche all’Italia, dove il governo è diviso tra la necessità di una proroga, sostenuta dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, e la contrarietà di Palazzo Chigi a un allungamento, almeno per ora, del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Incalzato dagli europarlamentari, Fitto tiene il punto: «Capisco che c’è un dibattito in corso» sul rinvio, «ma noi dobbiamo restare fermi sulle regole attuali».

 

giancarlo giorgetti raffaele fitto

Il percorso per rispettare la scadenza è però in salita, come attesta anche la relazione semestrale trasmessa ieri in Parlamento: l’Italia ha speso 64 dei 122 miliardi incassati fino ad ora, meno di un terzo del totale delle risorse. [...]

 

«Ci sono solo diciotto mesi a nostra disposizione, il momento di agire è adesso», sottolinea Fitto. I toni dell’esortazione sono perentori: «Ogni giorno che passa - aggiunge - il tempo stringe sempre di più: facciamo pressione sugli Stati membri perché accelerino i tempi per le misure correttive». Il riferimento è alla nuova revisione del Pnrr.

 

PNRR

Tra gli otto Paesi che hanno già presentato una richiesta di rimodulazione alla Commissione Ue c’è anche l’Italia, ma il perimetro delle correzioni è tecnico. Quello che anche il commissario all’Economia, Valdis Dombrovskis, seduto accanto a Fitto, tira in ballo è invece uno schema ben diverso. Impatta sugli obiettivi finali: tagli e travasi di risorse da un investimento all’altro.

 

Ecco i compiti a casa per Roma. D’altronde il documento della Ragioneria sui ritardi, anticipato da Repubblica , è chiarissimo: le misure che rischiano di essere ridimensionate sono diciannove, dalle ferrovie ai posti letto per gli universitari.

 

È il momento delle scelte. Le opzioni sono ridotte. Tra queste spunta anche la possibilità di spostare i progetti del Pnrr in ritardo sulla politica di coesione o suddividerli in due, agganciandoli a programmi di spesa differenti. «È una possibilità importante che ogni Stato membro dovrà valutare», spiega Fitto.

 

URSULA VON DER LEYEN RAFFAELE FITTO

Ma bisognerà evitare il doppio finanziamento per lo stesso investimento. A Fitto fa sponda Dombrovskis: «È importante accelerare subito perché il margine di manovra si sta assottigliando dato che ci stiamo avvicinando alla fine del ciclo di vita del Recovery». Come il collega ricorda la scadenza di agosto 2026. E allo stesso modo non contempla deroghe: «Tutti gli obiettivi - sottolinea - devono essere approvati entro quella data». [...]

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