pnrr giorgia meloni

SUL PNRR I MINISTRI NON HANNO FATTO I COMPITI PER LE VACANZE – LA MESSA A TERRA DEL RECOVERY È IN GRAVE RITARDO E GIORGIA MELONI È INCAZZATISSIMA. FONTI DEL GOVERNO FANNO SAPERE CHE “SOLO UNA MANCIATA DI MINISTERI HA COMPLETATO IL DOCUMENTO SULLO STATO DI AVANZAMENTO DEL PNRR”. QUELLO CHE PALAZZO CHIGI AVEVA RACCOMANDATO DI CHIUDERE DURANTE LA PAUSA ESTIVA – ALLO STUDIO “VEICOLI FINANZIARI” PER RINVIARE AL 2029 LE SPESE E NON PERDERE I FONDI DELLE DUE ULTIME RATE – LA PROPOSTA DELL’ENNESIMA REVISIONE DEL PIANO SARÀ PRESENTATA BRUXELLES ENTRO FINE MESE…

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Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo per www.repubblica.it

 

giorgia meloni tommaso foti - foto lapresse

I compiti per le vacanze li hanno fatti in pochi. “Una manciata di ministri” - raccontano fonti di governo - ha completato il documento sullo stato di avanzamento del Pnrr. Quello che Palazzo Chigi aveva raccomandato di chiudere durante la pausa estiva non è un report qualsiasi.

 

[...]

 

Ballano miliardi. Da consegnare agli altri dicasteri, certificando di fatto l’insuccesso del proprio. Ecco perché la maggior parte dei ministri non ha fornito ancora tutti i chiarimenti richiesti dalla Struttura di missione, il “cervellone” del Piano di stanza alla presidenza del Consiglio.

 

PNRR

E si spiega così anche l’ultimatum partito nelle ultime ore proprio da Palazzo Chigi per raggiungere i ministri inadempienti. L’avviso recita grosso modo così: è il momento di tirare una linea.

 

È lo stesso messaggio che Giorgia Meloni aveva consegnato alla riunione del Cdm del 24 luglio, quando aveva raccomandato ai presenti di fare presto una fotografia dettagliata dell’avanzamento dei progetti perché - avvisò - "ognuno di voi risponderà delle risorse spese o non spese”.

 

raffaele fitto giorgia meloni - foto lapresse

Nel frattempo è passato più di un mese, ma il quadro generale è ancora incompleto. Solo che ora alla bandiera a scacchi manca meno di un anno. E in mezzo bisogna portare a casa la revisione del Piano.

 

Le stesse fonti assicurano che "le cose si faranno più chiare tra qualche giorno”, ma intanto il tempo stringe. Per questa ragione, la trattativa tra i tecnici del governo e quelli della Commissione europea si sta intensificando negli ultimi giorni. L’obiettivo è concordare quante più modifiche possibili al Piano prima dell’invio della proposta di revisione a fine settembre. In questo modo, infatti, l’esecutivo punta a incassare il via libera della Ue entro ottobre e avere almeno dieci mesi di tempo per completare il nuovo Piano.

 

CHIAGNI E FOTI - MEME BY EMILIANO CARLI

A fronte di obiettivi, quelli della nona e decima rata, che saranno rimodulati, ci sono progetti che hanno già buone possibilità di salvarsi. Non solo perché traslocheranno sui fondi di coesione, guadagnando tre anni di tempo. C’è anche un altro salvagente che sta prendendo forma. Si chiama facilty.

 

È un veicolo finanziario che serve a congelare le risorse fino al 2029, individuando i beneficiari entro il 2026. L’Italia lo conosce bene perché l’ha riempito già con 8 miliardi (la Spagna con più di 70 miliardi) e ora si appresta a renderlo più corposo.

 

In realtà non ci sarà un solo salvagente: l’idea è crearne uno per ogni singolo ministero. Ognuno avrà un soggetto attuatore: lo stesso dicastero o un altro soggetto. Come potrebbe accadere all’Ambiente, che conta di mettere in salvo risorse per 4 miliardi e affidare il monitoraggio al Gse. [...]

 

LO STATO DEL PNRR ITALIANO - SPESA E CALENDARIO - LA STAMPA

Nella lista figurano le comunità energetiche per gli impianti da fonti rinnovabili: a fronte di un’accelerazione registrata dopo l’ampliamento del perimetro dei Comuni coinvolti (il limite è passato da cinquemila a 50 mila abitanti), si registrano difficoltà sulla connessione degli stessi impianti. Circa un miliardo finirà nel freezer, insieme a 700-800 milioni dei progetti per l’agrivoltaico.

 

Dentro anche 350 milioni per l’utilizzo dell’idrogeno nei settori industriali più inquinanti e altri 800 milioni degli investimenti per il biometano. Le stime sono provvisorie: il totale è vicino ai 4 miliardi. [...]

raffaele fitto giorgia meloni - foto lapresse

FINANZIAMENTI EUROPEI