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Monica Ricci Sargentini per il “Corriere della Sera”
Niente Internet. I computer spenti. Il direttore Abulhamit Bilici licenziato in tronco. Nella redazione del quotidiano Zaman , presidiata dalle forze dell' ordine, è il giorno del giudizio.
L' ultima copia senza censure del giornale più diffuso del Paese con una tiratura di 650mila copie è uscita ieri mattina, messa a punto in fretta e furia la sera prima dai giornalisti che vedevano fuori dalle finestre la polizia antisommossa pronta a far irruzione nella loro redazione di Istanbul.
«La Costituzione è sospesa» il titolo apparso sul giornale mentre Today' s Zaman , la versione inglese, pubblicava una prima pagina nera con su scritto «Una giornata vergognosa per la libertà di stampa in Turchia. Commissariato il gruppo Zaman Media». Sotto l' hashtag #freeMediaCannotBeSilenced .
Fuori dalla redazione circa 500 persone si assiepano nonostante le cariche della polizia di venerdì notte avessero già causato diversi feriti. «La libertà di stampa non sarà messa a tacere» urlano e le forze dell' ordine tornano alla carica con gli idranti che spruzzano acqua colorata e i lacrimogeni al peperoncino.
Dalla scorsa notte, dopo la decisione del tribunale di affidarne la guida ad amministratori filogovernativi, la polizia occupa la sede del giornale, destinato al blocco delle pubblicazioni fino alla nomina di una nuova direzione.
L' accusa nei confronti del gruppo Feza è di «propaganda terroristica» a favore del presunto «stato parallelo» creato dal magnate e imam Fethullah Gülen, ex alleato diventato nemico giurato del presidente Recep Tayyip Erdogan. Il gruppo possiede anche Today' s Zaman , l' edizione inglese del giornale, oltre all' agenzia di stampa Cihan , il settimanale Aksiyon e la tv Samanyolu .
Tantissime le proteste a livello internazionale. Il commissario europeo all' Allargamento, Johannes Hahn, si è dichiarato «estremamente preoccupato» mentre il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, John Kirby, ha definito «inquietanti» le azioni giudiziarie per mettere a tacere i media. Anche Federica Mogherini, l' Alta rappresentante dell' Unione Europea per gli affari esteri, ha richiamato Ankara al rispetto della libertà di stampa.
Il commissariamento di Zaman arriva alla vigilia di un incontro chiave tra il governo turco e la Ue sulla questione dei rifugiati, previsto domani a Bruxelles. E il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, in un tweet, ha assicurato di voler «sollevare questa questione lunedì con Ahmet Davutoglu». Il premier turco, però, farà di sicuro spallucce: per lui si tratta di un «processo giudiziario e non politico». Il governo «non ha interferito» ha assicurato .
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