EQUO (S)COMPENSO: IL PRESIDENTE DEI GIORNALISTI IACOPINO SBRANA FNSI E FIEG: “SONO COME COSA NOSTRA” - L'ACCORDO PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO DIVENTA MERCE DI SCAMBIO COI MINIMI TABELLARI PER FREE-LANCE, PRECARI E COLLABORATORI (I NUOVI SCHIAVI COL MOUSE IN MANO)

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Dagoreport

 

E' un presidente dell'Ordine dei giornalisti scatenato, quello che da qualche giorno sta andando in scena sulla sua bacheca Facebook contro l'inciucio tra Fnsi e Fieg sulla legge per l'equo compenso. Enzo Iacopino sta sparando ad alzo zero contro l'accordo che di fatto apre le porte al rinnovo del contratto, e parla esplicitamente di “rapina globale”.

enzo iacopino contro l'accordo fieg fnsienzo iacopino contro l'accordo fieg fnsi

 

Scrive: “Non sono certo che la battaglia per l'equo compenso sia finita con la vergognosa intesa tra Fnsi e Fieg, duramente contestata da quanti sono stati condannati a continuare a vivere in condizione di schiavitù. Il 'giorno della vergogna', il 19 giugno, potrebbe perfino non essere il peggiore per la categoria. Già, perché precari e freelance sono stati merce di scambio per ottenere un rinnovo contrattuale. Ma questo appare una beffa per gli stessi garantiti, in nome dei quali è stato consumato il tradimento delle attese di decine di migliaia di colleghi”.

 

Al centro delle rivendicazioni di Iacopino ci sono gli accordi traditi già raggiunti col precedente sottosegretario all'Editoria (Luca Lotti è subentrato quasi a cose fatte) riguardo ai minimi tabellari per gli articoli scritti dai free-lance e dai collaboratori esterni che, secondo Iacopino, non sono stati difesi dal sindacato ma anzi ridotti di quasi la metà, se non di più.

 

Tant'è che, in un precedente post, aveva ancor di più alzato il tiro. E, dopo aver detto che gli autori dell'inciucio “sono come Cosa nostra”, aveva aggiunto: “Quattro anni di lavoro cancellati per un baratto. Già, siete stati merce di scambio per strappare qualche briciola (ma siamo sicuri ci sia?) per il rinnovo contrattuale. Il trionfatore è il direttore generale della Fieg, Fabrizio Carotti.

 

Quando, sul finire del 2013, in una delle riunioni, riuscii a stoppare la prima vergognosa intesa tra Fieg e Fnsi, lui - con un sorriso che mi è rimasto impresso mi sussurrò: 'Blocco la trattativa per il rinnovo del contratto'. Chiamai subito il presidente della Fnsi e il vice presidente dell'Inpgi, che avevano partecipato all'incontro, e - davanti a Carotti - riferii loro quanto mi era stato detto. Ascoltarono con rassegnazione, senza neanche un fiato di risposta. A parte che i fatti documentano che è andata così (e, infatti, si accingono a firmare un devastante contratto), sono certo che Carotti non negherà l'episodio. E' una persona che ha senso dell'onore. Lui”.

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