UN IMBROGLIO AZERO - IL PRESIDENTE DELL'AZERBAIJAN, ILHAM ALIJEV, SI FA RIFILARE UN PACCOTTO DA VERO POLLO: ACQUISTA PER 35 MLN € UN MEGA-YACHT CHE, UN MESE PRIMA, ERA STATO VENDUTO AD UNA SOCIETÀ DI NOLEGGIO DI BARCHE DI LUSSO CHE AVEVA RI-AFFITTATO L’IMBARCAZIONE A CINQUE NABABBI RUSSI E AMERICANI - A FREGARE IL PRESIDENTE CI HA PENSATO LA “FRASER”, UNA MISTERIOSA SOCIETÀ DI INTERMEDIAZIONE DOMICILIATA A MONTECARLO…

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DAGOREPORT
Panico in Azerbaijan, dove a metà febbraio il governo del discusso Presidente Ilham Alijev ha scucito la bellezza di 35 milioni di dollari per l'acquisto di un nuovo mega-panfilo di 55 metri costruito dai cantieri Palumbo di Napoli e perfetto per gli amusements estivi del Presidente. Per poi scoprire con orrore che la stessa imbarcazione era stata venduta un mese prima ad una società di chartering e noleggio di barche di lusso, che a sua volta l'ha ri-affittata a cinque diversi nababbi russi e americani (un mese a testa) per tutta la stagione 2012. Un gran pasticcio. O una sòla. O entrambe le cose.

Imbarazzo, frenetiche telefonate, esposti e contro-esposti in procure di mezza Europa, con il governo azero contrastato tra il tentativo di recuperare i 35 milioni volatilizzati e il desiderio di non fare uscire la notizia.

Come diavolo potrebbe giustificare al suo popolo (con reddito medio di 500 euro al mese) che, massì, il caro Presidente si è fatto il megayacht alla Abramovich per i bunga-bunga tropezienne. E con quali soldi? Mah....

Il panfilo, ormeggiato nel porto di Mergellina, è stato posto sotto sequestro dalla procura di Napoli, e il governo dell'Azerbaijan non sa più come sbrogliare la matassa della barca che visse (o fu venduta) due volte.

Come salvare 35 milioni e sollazzi estivi del Presidente? In realtà dai boatos della Procura di Napoli emerge come la beffa al capo di stato azero sia stata orchestrata non da qualche classico scugnizzo napoletano (eh no, troppo facile!), ma dall'altrettanta classica figura del misterioso faccendiere tuttofare.

Nel caso in questione ben rappresentata da una discussa società dedita alla compravendita "borderline" di barche e altro denominata Fraser e domiciliata a Montecarlo. La quale avrebbe allegramente venduto due o tre volte lo stesso yacht salvo poi defilarsi alla Houdinì. Cose che capitano, ci dicono, nel pazzo e pazzesco mondo dei megayachts. Soprattutto quando si affidano 35 milioni di dollari a questa specie di roulette di Montecarlo, si potrebbe aggiungere. E quando Montecarlo batte Napoli (e Azerbaijan) al gioco delle tre carte, i giochi sembrano davvero fatti.

Ma l'ingenuità degli azeri, o di qualcuno di essi, è tanto grande quanto inspiegabile, e la procura di Napoli con il sequestro del panfilo vuole iniziare a vederci più a fondo. Ad esempio, chi c'è dietro questa "Fraser". Stay tuned.

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