
DAGOREPORT – TRUMP HA FINALMENTE CAPITO CHE NON POTEVA PERMETTERSI, COME È SUCCESSO A FERRAGOSTO IN…
LA PRESUNTA TRATTATIVA SUI DAZI È LA COSA MENO GRAVE DEL VIDEO “MAGA” RILANCIATO DA TRUMP – NEL FILMATO NON SOLO SI SOSTIENE CHE L’ITALIA SIA PRONTA A SFANCULARE L’UE NON SOLO SULLA POLITICA COMMERCIALE, MA ANCHE SULL’UCRAINA – MASSIMO FRANCO: “L’USCITA DI TRUMP TOCCA UN TASTO DELICATO. INCROCIA I SOSPETTI EUROPEI DOVUTI ALLA PRESENZA DELLA LEGA DI SALVINI NEL GOVERNO. IL TIMORE È CHE L’USCITA DI TRUMP INCRINI L’IMMAGINE DI COERENZA STRATEGICA DEL GOVERNO. E OFFRA PRETESTI A OPPOSIZIONI NELLE QUALI PURE RISTAGNANO AMBIGUITÀ VISTOSE…”
Giorgia Meloni defies EU, pursues direct Trump trade deal! Bravo, Meloni!
?? ?? This is a brilliant move! ? https://t.co/hK7NG2F0pp pic.twitter.com/AOPrS2uOiV
— LynneP (@LynneBP_294) October 17, 2025
Estratto dell’articolo di Massimo Franco per il “Corriere della Sera”
«Non posso tacere di una sensazione che tutti avvertiamo giungendo a Bruxelles, sentendoci a casa in quanto capitale d’Europa». Le parole dette ieri dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, arrivando in Belgio per la sua visita di Stato, hanno attenuato l’eco negativa provocata dal video in cui Donald Trump accredita una Giorgia Meloni pronta a smarcarsi dall’Ue sia sui dazi che sull’Ucraina.
La sensazione è che il presidente Usa abbia forzato il contenuto dei colloqui avuti con la premier italiana. Ma l’imbarazzo è palpabile. Non a caso le opposizioni chiedono una smentita netta da parte di Palazzo Chigi: richiesta difficilmente ricevibile.
volodymyr zelensky giorgia meloni conferenza per la ricostruzione in ucraina foto lapresse
Vorrebbe dire aprire un fronte polemico con la Casa Bianca, e incrinare un rapporto che al governo italiano preme non solo conservare ma migliorare. Tuttavia, non si poteva nemmeno lasciar passare la tesi di un distacco dell’Italia dalla strategia dell’Ue. […]
Ma forse l’argomento più spinoso evocato nel video di Trump è l’Ucraina. La preoccupazione è di non mostrare un Paese che gioca in proprio mentre sale la tensione con Mosca; e mentre nazioni come Ungheria e Slovacchia accentuano un atteggiamento filorusso.
Tra l’altro, l’Italia è uno dei Paesi più cauti sull’ipotesi di finanziare gli aiuti militari a Kiev con le riserve russe confiscate dopo l’invasione. L’uscita di Trump, secondo la quale Meloni vorrebbe ridimensionare l’appoggio italiano, tocca dunque un tasto delicato.
Incrocia i sospetti europei dovuti alla presenza della Lega di Matteo Salvini nel governo: per la sua linea anti Ue, e per l’ammirazione quasi acritica verso Trump e Putin. Il vicepremier invoca una pace mediata dalla Casa Bianca, citando la traballante tregua mediorientale.
Meloni e Tajani hanno sempre seguito una linea diversa: di appoggio a Ue e Nato, e al premier ucraino Volodymyr Zelensky. Il timore è che l’uscita di Trump incrini questa immagine di coerenza strategica. E offra pretesti a opposizioni nelle quali pure ristagnano ambiguità vistose.
DONALD TRUMP RILANCIA IL VIDEO SU GIORGIA MELONI E LA ROTTURA CON L'UE SUI DAZI
MATTEO SALVINOV - MEME
SALVINI CON LA MAGLIA DI PUTIN
DONALD TRUMP E GIORGIA MELONI
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