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LA PRIMA VITTIMA DELLA FOLLIA DAZISTA DI TRUMP È APPLE – LA SOCIETÀ PUNTA A SPOSTARE IN INDIA L’ASSEMBLAGGIO DI TUTTI GLI IPHONE VENDUTI NEGLI USA A PARTIRE DALL’ANNO PROSSIMO. UNO SFORZO ENORME, CONSIDERATO CHE PER ARRIVARE ALL’ATTUALE CATENA DI PRODUZIONE DALLA CINA SONO SERVITI VENT’ANNI DI INVESTIMENTI INGENTI – VIDEO: QUANDO TIM COOK SPIEGAVA CHE LE AZIENDE NON VANNO PIÙ IN CINA SOLO PER IL BASSOC OSTO DEL LAVORO, MA PER LE CAPACITÀ E LA QUANTITÀ DI OPERAI ALTAMENTE SPECIALIZZATI A DISPOSIZIONE (COSA CHE NÉ L'AMERICA NÉ L'EUROPA HANNO)

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Ft, Apple vuole dall'India tutti gli iPhone per gli Usa

TIM COOK A PECHINO

(ANSA) - Apple punta spostare in India l'assemblaggio di tutti gli iPhone venduti negli Usa già a partire dall'anno prossimo, allontanandosi dalla Cina sulle crescenti ostilità commerciali tra Pechino e Washington.

 

Lo riporta il Financial Times che, citando fonti a conoscenza del dossier, aggiunge che la spinta sarà probabilmente più profonda e rapida di quanto atteso dagli investitori, allo scopo di reperire dall'India, con il raddoppio della produzione in poco più di un anno, la totalità degli oltre 60 milioni di iPhone venduti annualmente negli Usa entro la fine del 2026.

 

Tim Cook in Cina

L'obiettivo di cambio della produzione in poco più di un anno è pari a una frazione del tempo impiegato da Apple per sviluppare la linea dell'assemblaggio degli iPhone in Cina, un'operazione che ha richiesto quasi due decenni di investimenti ingenti.

 

La società di Cupertino allo stato dipende fortemente dal Dragone in quanto potenza manifatturiera, dove l'azienda realizza molti dei suoi prodotti tramite terze parti come Foxconn, il colosso taiwanese che è il più grande assemblatore di prodotti di elettronica al mondo.

 

NEGOZIO APPLE INDIA

La dipendenza, tuttavia, espone l'azienda alle pesanti tariffe commerciali imposte dal presidente americano Donald Trump contro la seconda economia più grande del mondo.

 

Apple è stata vista accelerare le spedizioni di iPhone dall'India all'inizio di aprile, dopo che il tycoon ha dato il via a una nuova guerra commerciale contro Pechino, esentando poi le importazioni di prodotti elettronici dalla Cina e chiarendo che si trattava di una misura temporanea.

 

TIM COOK IL GIORNO DEL GIURAMENTO DI DONALD TRUMP

Trump ha imposto alla Cina tariffe del 145%, a cui Pechino ha risposto a stretto giro con un'imposta del 125%. Le preoccupazioni relative all'esposizione di Apple hanno fatto perdere cica 700 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato al gruppo californiano.

 

Apple ha costantemente incrementato la propria capacità produttiva in India tramite i produttori a contratto Tata Electronics e Foxconn, con gli sforzi che si sono intensificati negli ultimi anni, soprattutto dopo che l'azienda ha dovuto affrontare alcune interruzioni della produzione in Cina a causa delle proteste ai siti di assemblaggio nel mezzo della crisi del Covid-19. Il gruppo è sottoposto a un controllo più rigoroso da parte delle autorità cinesi, mentre i rapporti con gli Usa sono ai punti più bassi degli ultimi decenni, pur continuando a produrre la maggior parte degli iPhone sempre nel Dragone.

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