1- MEGA-SCAZZO IN CONSIGLIO DEI MINISTRI TRA LE DUE ANIME DEL GOVERNO MONTI, PASSERA (GRANDE CENTRO NEO-DEMOCRISTO, POST LETTA) E FORNERO (SINISTRA AZIONISTA) 2- I DUE SI SONO RINFACCIATI L´ATTEGGIAMENTO NEI CONFRONTI DELLE IMPRESE, AIRONE PASSERA HA CITATO L´ATTACCO DI FORNERO A CONFINDUSTRIA SUL PROBLEMA DEGLI ESODATI E “IL DIKTAT ECCESSIVO” SULLA RIFORMA DELL’ARTICOLO 18. LA FORNARINA PIAGNENS SI È LAMENTATA PER LA “SCORRETTEZZA” DEL COLLEGA CHE, “INVECE DI RECRIMINARE SUL LAVORO DEGLI ALTRI”, AVREBBE FATTO MEGLIO “A "MIGLIORARE" LA RIFORMA AL TAVOLO CON LE PARTI SOCIALI O DURANTE IL CONSIGLIO DEI MINISTRI” 3- SONO ANDATI AVANTI COSÌ PER UN PO´, TANTO CHE ALLA FINE È INTERVENUTO MONTI IN PERSONA. PACE FATTA? SEMBREREBBE DI SÌ. DI FRONTE A TUTTI IL MINISTRO DEL LAVORO SI È ALZATA IN PUNTA DEI PIEDI E HA STAMPATO UN BACIO SULLA GUANCIA DI PASSERA

1 - IL PROFESSORE CHIEDE UN PATTO AI LEADER "BASTA SCONTRI ALMENO FINO A LUGLIO"
Francesco Bei per "la Repubblica"

«Un patto politico» per affrontare la recessione, mettere in sicurezza il paese e arrivare all´estate. Senza l´altalena quotidiana di attacchi e prese di distanza che sta facendo deragliare l´attività del governo. È quello che stasera, all´ora di cena, Mario Monti intende proporre ai tre leader della sua maggioranza, un´intesa che dovrebbe mettere fine allo scontro tra Pd e Pdl sulla riforma del mercato del lavoro. E prevenire le prossime divaricazioni, quelle sul rinnovo del Cda della Rai e sulla giustizia.

Proprio il disegno di legge Fornero sarà il primo punto all´ordine del giorno. Le riunioni degli esperti di Pd e Pdl hanno portato ad avvicinare le posizioni, non ci dovrebbero essere sfracelli. Lasciato da parte l´articolo 18, ormai considerato intoccabile dal governo, si concorderanno 4 o 5 limature sulle partite Iva, i contratti stagionali, l´apprendistato.

«Sulla flessibilità in entrata - ha pronosticato ieri un pompiere come Casini - bisogna cambiare e cambieremo già da domani sera». Per rendere più semplice l´operazione i tre segretari potrebbero vedersi prima di andare a palazzo Chigi, presentandosi al premier con un pacchetto di modifiche già concordate tra di loro.

Anche nel governo comunque le posizioni sulla materia del lavoro non collimano affatto. Ieri mattina, nella riunione ristretta dei ministri economici, sotto gli occhi di Monti si è svolto un «confronto molto franco» (la definizione è di un testimone: un eufemismo per dire una lite fuori dai denti) tra Corrado Passera e Elsa Fornero. I due si sono rinfacciati l´atteggiamento nei confronti delle imprese, Passera ha citato l´attacco di Fornero a Confindustria sul problema degli esodati e «il diktat eccessivo» sulla riforma del mercato del lavoro.

Fornero si è lamentata per la «scorrettezza» del collega che, «invece di recriminare sul lavoro degli altri», avrebbe fatto meglio «a "migliorare" la riforma al tavolo con le parti sociali o durante il Consiglio dei ministri». Sono andati avanti così per un po´, tanto che alla fine è dovuto intervenire il premier in persona.

«Amici - ha detto Monti - la riforma ora è del governo e tutto il governo la deve sostenere». Ottenuta una sponda dal premier, Fornero ha abbassato la guardia e anche Passera ha fatto capire che per lui la questione si poteva chiudere lì. Pace fatta? Sembrerebbe di sì. Di fronte a tutti il ministro del Lavoro si è alzata in punta dei piedi e ha stampato un bacio sulla guancia del ministro dello Sviluppo.

L´altra bella grana sul tavolo del vertice Monti-ABC sarà la crescita. Soldi infatti non ce ne sono. Ieri mattina, al seminario dell´Aspen, Monti ha gelato le aspettative chiarendo che «l´opera di risanamento dovrà durare ancora anni». Quindi il tempo delle cicale ancora non è arrivato. Certo, i partiti sono impazienti, le amministrative sono alle porte e tutti chiedono qualcosa. Ma l´atteggiamento del premier continua a essere molto prudente. Ieri in Consiglio dei ministri ha mandato avanti il suo vice all´Economia, Vittorio Grilli, per stoppare il fondo "taglia-tasse" e rimandare la discussione a gennaio.

Un modo per non alimentare la mistica del «tesoretto» tra i partiti. «Non possiamo decidere la destinazione di risorse che ancora non abbiamo in cassa», ha spiegato Grilli ai ministri. E il fondo è sparito dalla delega fiscale. Qualcosa comunque Monti dovrà concedere. Pdl e Udc chiedono risorse per le famiglie e le imprese. Anche Bersani, che domani vedrà i rappresentanti di Rete Imprese Italia e Confindustria, andrà giù a muso duro: «Chi gira per l´Italia si rende conto della grande sofferenza che c´è tra la gente. Qualcosa bisogna fare subito».

Monti non vede soluzioni miracolistiche a portata di mano. «L´unica vera ricetta per la crescita - ripeterà il premier - sta nelle potenzialità ancora inespresse del mercato unico europeo. Se lo spread avesse continuato a scendere avremmo liberato qualche risorsa per alleviare la recessione, ma così come facciamo?».

Giovedì Passera incontrerà le imprese e le banche. L´ipotesi che si sta affacciando in queste ore è quella di utilizzare una parte delle risorse della Cassa Depositi e Prestiti per anticipare una prima tranche di pagamenti della Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese. Una boccata d´ossigeno che potrebbe far scavallare meglio la curva più difficile della crisi.


2- SALTA FONDO CALO TASSE. PER CATASTO REVISIONE PERIODICA
Manuela Tulli per l'ANSA - Per il fondo del calo delle tasse ancora una fumata nera. Il Consiglio dei Ministri approva la delega per la riforma fiscale ma, durante l'esame, e per la seconda volta, salta il riferimento ad un fondo per il calo delle tasse. "Nessun aumento della pressione fiscale" - spiega Palazzo Chigi - ma certo "razionalizzare il prelievo in funzione dell'equità e della rimozione di distorsioni comporterà una redistribuzione del prelievo, ma questa resterà confinata all'interno dei singoli comparti". La delega ridisegna però il sistema fiscale. Cambia il catasto: i metri quadrati sostituiranno i vani e si prospetta una revisione periodica delle rendite.

Dopo anni di 'precarieta'' viene stabilizzato il 5 per mille. Per le imprese arriva l'Iri, l'imposta sul reddito d'impresa, e resta confermata l'Irap. Niente sulle aliquote Irpef: resteranno al momento dunque le attuali cinque. Prevista la 'carbon tax' per sostenere le rinnovabili. Lo stop al fondo per il calo delle tasse prende in contropiede anche il vice ministro all'Economia Vittorio Grilli: "L'obiettivo è di restituire all'economia", quando sarà possibile "verificarle e quantificarle", le risorse recuperate con la lotta all'evasione fiscale, dichiara poco prima del Cdm in una intervista registrata nella quale sostiene che le risorse andranno "a operazioni di sostegno a classi meno agiate e quindi una lotta alla povertà e più in generale alle famiglie, agli anziani, a chi è in situazione di necessità".

Certo non mancano le critiche. Il segretario Cgil, Susanna Camusso definisce la delega "l'ennesima occasione mancata": "Ancora una volta - ha argomentato - si è fatto balenare che si sarebbe potuto avere un po' di distribuzione fiscale, penso soprattutto al lavoro, ma non mi sembra che questo trovi posto nella delega". Confindustria, invece, critica la parte relativa alle imposte sull'energia che - spiega in una nota - "nell'arco di soli tre mesi, modifica nuovamente la tassazione del settore elettrico con il rischio di creare inefficienze e di disorientare le imprese". La riforma dovrà ora essere attuata nel giro di "nove mesi". Niente aggravi per lo Stato per cui eventuali alleggerimenti della pressione fiscale dovranno, in un certo senso, autofinanziarsi.

In primo piano, in questo senso, c'é la lotta all'evasione ma anche la revisione degli sconti fiscali. "Il gettito conseguente alla riduzione dell'evasione, confluisce in un apposito fondo strutturale, destinato a finanziare sgravi fiscali fiscali", si leggeva nella bozza in entrata. Ma già prima del Cdm c'era aria di cambiamenti. "Per quest'anno vedo difficile" ridurre le imposte, aveva detto il sottosegretario all'Economia, Gianfranco Polillo. Sulla casa invece potrebbero prospettarsi nuovi aggravi. Arriva infatti la riforma del catasto che utilizzerà "il metro quadrato come unità di consistenza".

Saranno anche utilizzate "funzioni statistiche atte ad esprimere la relazione tra il valore di mercato, la localizzazione e le caratteristiche edilizie dei beni per ciascuna destinazione catastale e per ciascun ambito territoriale". Detrazioni e deduzioni a rischio: il governo è infatti delegato a "ridurre, eliminare o riformare le spese fiscali che appaiono, in tutto o in parte, ingiustificate o superate alla luce delle mutate esigenze sociali o economiche o che costituiscono una duplicazione, ferma restando la priorità di tutela della famiglia, della salute, delle persone economicamente o socialmente svantaggiate, del patrimonio artistico e culturale, della ricerca e dell'ambiente".

Cambia poi la normativa sul contenzioso, si semplificano gli adempimenti e arriva la regolamentazione del cosiddetto abuso di diritto. Sui controlli si punta alla selezione, alla tracciabilità dei pagamenti e agli accertamenti sintetici (come quelli che vengono fatti con l'ausilio del redditometro) che avranno conseguenze sull'Irpef e le altre imposte, salvo prova contraria. La tassazione di impresa viene riordinata e arriva l'Iri. L'Irap invece sopravvive: la delega del precedente governo ne prevedeva la progressiva abolizione ma i 35 miliardi di euro che frutta ogni anno inducono ad una marcia indietro. Come anche si 'cancellano' le tre aliquote (20, 30, 40%) della precedete delega.

 

MARIO MONTI ELSA FORNERO MARIO MONTI ELSA FORNEROPIER FERDINANDO CASINI passera e forneroCORRADO PASSERA BERSANI IL SEGRETARIO DELLA CGIL SUSANNA CAMUSSO VITTORIO GRILLI