MARTEDI’ RIUNIONE IN PROCURA A NAPOLI: VERSO IL NO ALLA RICHIESTA DI ACCOMPAGNAMENTO COATTO - MEGLIO EVITARE LO “SCONTRO FRONTALE”: QUESTA LA LINEA CHE FILTRA DAL SILENZIO CHE AVVOLGE LA TORRE DELLE MANETTE - INCHIESTA VERSO ROMA: LA DECISIONE SPETTA AL RIESAME – QUASI PRONTA LA RELAZIONE DEL PROCURATORE GENERALE MARTUSCIELLO A NITTO PALMA: INUTILE L’INVIO DEGLI ISPETTORI – PM DI NAPOLI INTERESSATI ALLE CARTE DI BARI

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IL VELINO - Nel Palazzo di Giustizia di Napoli bocche cucite sul no ufficiale del premier Silvio Berlusconi all'incontro con i magistrati che indagano sulla presunta estorsione ai suoi danni perpetrata dai coniugi Tarantini con la mediazione di Valter Lavitola.

Stando a quanto apprende Il Velino, i pm Francesco Curcio, Vincenzo Piscitelli ed Henry John Woodcock, coordinati dall'Aggiunto Franco Greco, sono stati convocati per martedì mattina nell'ufficio del Procuratore Capo Giovandomenico Lepore: in tale sede si farà il punto della situazione allo scadere ufficiale dei 4 giorni offerti al presidente del Consiglio per essere interrogato in qualità di teste e "parte lesa".

Domenica è l'ultimo giorno utile e i magistrati intendono attenersi alla forma. Del resto è stato proprio una questione di forma a far saltare ufficialmente l'audizione: Berlusconi chiedeva nel suo memoriale di essere ascoltato alla presenza dei suoi legali, ma ciò non costituisce la prassi per chi è tecnicamente "persona informata dei fatti". Dunque nulla di fatto.

Si andrà allo scontro? Lunedì è giorno di festa in onore del Patrono martire Gennaro: tutto sarà dunque deciso martedì nella riunione all'ottavo piano della Procura. Stando a quanto filtra, l'accompagnamento coatto non è "la scelta per la quale si opterà".

C'è un punto fondamentale attorno al quale si snoda l'intera vicenda. L'udienza di fronte al Tribunale del Riesame sulla competenza dell'inchiesta. Stando a quanto filtra dalla Procura, i magistrati partenopei sono interessati anche ai documenti (per lo più intercettazioni telefoniche) depositati a Bari nell'ambito dell'inchiesta sul giro di escort. Un'eventuale richiesta di autorizzazione alla Giunta di Montecitorio per l'accompagnamento coatto del premier si tramuterebbe in uno scontro frontale "non utile all'indagine".

Dunque, diplomazia, "nel limite del possibile e per un tempo determinato", fa sapere una fonte autorevole. Se il Riesame dovesse riconoscere la competenza di Roma a indagare su Tarantini & co. allora la "prova di forza" per ascoltare Berlusconi sarebbe un boomerang per l'intera Procura di Napoli, da giorni nell'occhio del ciclone con reiterate richieste al ministro della Giustizia per l'invio degli ispettori. Anche su questo fronte, la prossima settimana porterà novità.

Intanto il Procuratore Generale di Napoli Vittorio Martusciello sta mettendo a punto la relazione chiesta dal Guardasigilli, atto preliminare all'eventuale invio degli 007 agli ordini di Arcibaldo Miller. Indiscrezioni autorevoli delineano un quadro tutt'altro che a tinte fosche. Nel documento che firmerà il Pg potrebbero non sussistere gli elementi per dare il via libera alla partenza degli ispettori. La fuga di notizie ha pregiudicato l'inchiesta, dunque difficile sia partita proprio dalle mura della Procura.

Il fascicolo aperto per favoreggiamento non giace fermo nei corridoi giudiziari: si cerca di acquisire elementi attraverso "tradizionali indagini di Polizia". La relazione del Procuratore Generale fotograferà la realtà. Al ministro la scelta finale, anche se a Palazzo di Giustizia non si teme l'arrivo degli ispettori. Tutto fa pensare che Napoli, sulla scorta di quanto deciderà il Riesame, possa optare per lasciare a Roma, forse soltanto in parte, questa delicata inchiesta.

 

GIANDOMENICO LEPORESILVIO BERLUSCONI WOODCOCK E FRANCESCO CURCIOLONGO E GHEDINI big TarantiniValter Lavitola