IL PD CADE IN BASSO E NON IN BASSOLINO - PUR DI STOPPARE LA CORSA DELL’EX SINDACO, RENZI VUOLE CAMBIARE LE REGOLE DELLE PRIMARIE - MA DON ANTONIO SE NE FREGA E TIRA DRITTO E OGGI APRE LA CAMPAGNA ELETTORALE

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Carlo Tarallo per Dagospia

 

BASSOLINOBASSOLINO

Errare è umano e perseverare è Renzi. L’annuncio della discesa in campo di Antonio Bassolino, che 48 ore fa ha ufficializzato la sua candidatura a sindaco di Napoli (anticipata da Dagospia in perfetta solitudine almeno tre anni fa) ha scatenato letteralmente il panico nel Pd a livello nazionale.

 

Che reagisce nella maniera più inaspettata: tentando una forzatura delle regole per impedire a Bassolino di correre alle primarie. Come? Con un codicillo ad personam (anzi: anti personam) che impedirebbe a Bassolino di candidarsi alle primarie. L’idea è vietare a chi è già stato sindaco di ripresentarsi. L’hanno ufficializzata i due vicesegretari nazionali del Pd: Lorenzo Guerini e Debora Serracchiani.

Antonio Bassolino e moglie Antonio Bassolino e moglie

 

“Tanto per cominciare - spiega Guerini a La Stampa  e al Secolo XIX - le amministrative non possono essere occasione di rivincite personali ma devono essere collegate ad un progetto condiviso. Chi ha già fatto il sindaco per due mandati, anche in tempi lontani, è bene lasci il testimone ad altri. Quando un'esperienza è chiusa è chiusa. Varrebbe per Delrio a Reggio Emilia, per Renzi a Firenze o per me stesso se pensassi di ricandidarmi a Lodi".

 

"La proposta della segreteria - aggiunge Serracchiani a Repubblica - che sarà discussa nelle prossime settimane, prevede che chi è già stato sindaco non potrà candidarsi alle primarie. Varrebbe anche per Renzi a Firenze e Delrio a Reggio Emilia. E’ solo un modo per dire che quando un'esperienza si è chiusa, si è chiusa per davvero. Nulla di strano: lui ha già dato". Bassolino, aggiunge Serracchiani, “può decidere liberamente di fare qualunque scelta, ma non potrà correre alle primarie del Pd”.

 

Umberto Ranieri Umberto Ranieri

Apriti cielo. A Napoli le parole di Guerini e Serracchiani mettono tutti, ma proprio tutti d’accordo: cambiare in corsa le regole per impedire a Bassolino di candidarsi alle primarie sarebbe un autogol clamoroso per l’intero partito. Non che Nonno Antonio non abbia avversari interni nel Pd sotto ‘o Vesuvio, ne ha eccome, ma anche i più acerrimi tra gli antibassoliniani sono certi che una regola del genere finirebbe per avvantaggiare proprio lui, trasformandolo in una “vittima”. Bassolino potrebbe giocare facilmente la carta “hanno paura di me”, candidarsi lo stesso con delle liste civiche e per il Pd sarebbe notte fonda.

 

RENZI INSTAGRAM guerini serracchianiRENZI INSTAGRAM guerini serracchiani

Non è un caso che tra i primi a schierarsi contro il lodo Guerini-Serracchiani ci sia proprio Umberto Ranieri, sfidante “in pectore” di Bassolino alle primarie. Il pupillo di Giorgio Napolitano, presidente della Fondazione Mezzogiorno Europa, ex sottosegretario e avversario storico di Bassolino affida a facebook il suo pensiero: “Non ho condiviso - scrive Ranieri - la scelta di Antonio Bassolino di candidarsi alle primarie per il sindaco di Napoli del centro-sinistra. Ho sostenuto una strada diversa: una personalità espressione delle forze vitali e delle energie che animano la società napoletana, in ogni caso lavorerò perché una nuova generazione entri in campo. Considero tuttavia inaccettabili discriminazioni verso Bassolino e l'adozione di misure che ne impediscano la partecipazione alle primarie. Le regole non si cambiano in corsa”.

 

BASSOLINO AUTOGRAFA LIBRI BUONA BASSOLINO AUTOGRAFA LIBRI BUONA

E Nonno Antonio? “Leggo - replica - che si potrebbero fare delle nuove e singolari regole per vietare di candidarsi a chi è già stato sindaco. Francamente vedremo, sono voci. A me sembrerebbe sbagliato. Non si cambiano mai le regole in corso di gioco ma ben prima e a Napoli è stata già fissata la data del 7 di febbraio. E poi - dice a La Telefonata di Belpietro - io in generale penso che sono giuste le regole che tengono a includere e ad aumentare la partecipazione, non ad escludere. Ho detto: eccomi qua, alla maniera renziana. Di contro arriva un comunicato stampa non firmato dal Nazzareno. Ecco, non è una cosa di gran stile”. E allora?

 

E allora per Renzi il Sud, la Campania e Napoli si confermano “terra straniera”. Il premier, che sotto ‘o Vesuvio si fa vedere da sempre il meno possibile, sta incamminandosi sullo stesso sentiero che ha portato Vincenzo De Luca a vincere le primarie e le elezioni regionali senza poter contare sul sostegno della segreteria nazionale.

 

bassolino al seggio elezioni regionali bassolino al seggio elezioni regionali

Non a caso, Bassolino se ne frega dei diktat della Serracchiani e di Guerini e proprio oggi “apre” la campagna elettorale, con una manifestazione nel quartiere San Giovanni.  Se il Pd si metterà di traverso alla sua candidatura, poco male: Nonno Antonio andrà avanti lo stesso.