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"PUTIN NON È LA PLATEA 'MAGA' CUI TRUMP RIESCE A VENDERE DI TUTTO" - IL COMMENTO DI STEFANO STEFANINI IN VISTA DELL'INCONTRO IN ALASKA TRA I DUE PRESIDENTI: "SENZA IL CESSATE IL FUOCO ACCETTATO DA PUTIN, IL VERTICE DI ANCHORAGE LASCERÀ L'UCRAINA NELLE SABBIE MOBILI - I LEADER EUROPEI HANNO RICEVUTO RASSICURAZIONI, MA NON RISPOSTE SU QUALI SIANO LE VERE INTENZIONI DEL PRESIDENTE USA. UN AMICO AMERICANO MI DICEVA: 'AMMIRO GLI SFORZI DEGLI EUROPEI MA IN ALASKA STIAMO ANDANDO VERSO UNA SCENEGGIATA IN GRANDE STILE'"

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Estratto dell'articolo di Stefano Stefanini per "La Stampa"

 

VLADIMIR PUTIN E DONALD TRUMP AL G20 DI AMBURGO DEL 2017

Troppo bello per essere vero. Donald Trump accetta di farsi portavoce della linea europea, e ucraina, domani ad Anchorage con Vladimir Putin.  Friedrich Merz, iniziatore della videoconferenza con i principali leader nazionali, più Ue e Nato, ed Emmanuel Macron ne sono fiduciosi.

 

Cinque punti essenziali: partecipazione dell'Ucraina a futuri negoziati; prima cessate il fuoco poi negoziati di pace; linea del fronte ("contact line") base per discutere di territorio, nessun riconoscimento formale di sovranità russa; solide garanzie internazionali per l'Ucraina; pressioni su Mosca in caso di mancati progressi al vertice. 

trump putin

 

Poteva andare molto peggio, ma rimane la grossa incognita di sempre: cosa poi farà Donald Trump? Quanto ha detto nella video conferenza è abbastanza ondivago da non mettere nessuno in grado di «dire cosa esattamente farà».  [...]

 

Un amico americano – prevenuto, appartiene alla vecchia guardia di chi preparava i vertici alla Casa Bianca per i presidenti del passato, democratici o repubblicani, non faceva differenza nel loro ricorso alla professionalità – mi diceva: «Ammiro gli sforzi degli europei ma in Alaska stiamo andando verso una sceneggiata in grande stile». Ma, ieri, gli sforzi sono andati a buon fine? 

 

Il copione del vertice in Alaska era già parzialmente scritto col piano di «scambio di territori» messo anticipatamente sul tavolo. Se Vladimir Putin lo accetta, pur in principio, Donald Trump non può fare marcia indietro. Semmai deve concedere a Putin qualcosa di più. Non è forse la regola aurea del "deal", proporre meno di quanto si è disposti a dare?

L ULTIMATUM DI TRUMP A PUTIN - VIGNETTA BY ELLEKAPPA

 

Avere in riserva qualche concessione con cui poi chiudere un accordo? Lo «scambio di territori» sarebbe il minimo sindacale ottenibile dalla Russia – e l'Ucraina non ha territorio da scambiare, solo da cedere. Scambio di territori significa cessione di territori – da parte ucraina. 

 

Occorre una contorsione diplomatica per allineare questa proposta di partenza con le cinque premesse europee.  Trump ne è ben capace, ma Putin non è la platea Maga cui riesce a vendere di tutto purché col marchio di fabbrica. 

 

Gli europei hanno fatto bene a interloquire con il Presidente americano sia pure a rischio del fatto mezzo compiuto. Non per inutile esercizio vocale, siamo in una congiuntura internazionale, in Ucraina come a Gaza, in cui contano i fatti non le parole. Per tre motivi. Hanno costretto il Presidente americano a riformulazioni dell'approccio al vertice, ripescando persino le fantomatiche «gravi conseguenze» per la Russia se continua la guerra.

DONA AL TRUMP - MEME SU VOLODYMYR ZELENSKY BY EMILIANO CARLI

 

In secondo luogo, i leader europei, affiancati da Zelensky, hanno portato un contributo di ragionevolezza diplomatica sostituendosi, pur brevemente, ai professionisti americani che Trump non ascolta: l'unico a lui vicino è Marco Rubio che pur di restargli vicino gli si appiattisce.

 

Infine, hanno offerto al Presidente americano una posizione comune Europa-Ue-Nato – il formato era improvvisato e informale, ma rappresentativo: c'era l'Europa che conta. Questa posizione, articolata nelle cinque menzionate «premesse», ha una chiave di volta: il cessate il fuoco come primo passo – che la Russia rifiuta da mesi invocando le «cause profonde» del conflitto.  [...]

 

DONALD TRUMP - VOLODYMYR ZELENSKY - TERRE RARE UCRAINA MINERALI

Senza il cessate il fuoco accettato da Putin, il vertice di Anchorage lascerà il futuro dell'Ucraina nelle sabbie mobili. Ma con Donald Trump è difficile aspettarsi di più. I leader europei hanno ricevuto rassicurazioni, ma non risposte su quali siano le vere intenzioni del Presidente americano, oltre al prendere le misure di Vladimir Putin (in «due minuti»). Allo stesso Trump stanno bene i due possibili scenari, con varianti intermedie. 

 

Nell'uno, il vertice getta le basi per la fine della guerra ucraina, passando la mano a un indispensabile negoziato diretto russo-ucraino. Nell'altro si conclude con un nulla di fatto, per l'Ucraina. La guerra continua, ma Trump se ne sfila, possibilmente prendendosela con Volodymir Zelensky. In entrambi i casi, Donald Trump ha le mani libere per fare business con Vladimir Putin. A meno di non imporgli le minacciate «severe conseguenze». [...]

meme incontro donald trump e zelenskySTEFANO STEFANININEGOZIATI DI PACE BY LELE CORVI - IL GIORNALONE - LA STAMPAmeme incontro tra donald trump e zelenskySTRETTA DI MANO TRA ZELENSKY E TRUMP AL VERTICE NATO DELL'AJA