PUTIN RIESUMA IL BINOMIO OMOSESSALITÀ-PEDOFILIA NELLO SPIEGARE AL MONDO LE REGOLE PER LE OLIMPIADI INVERNALI DI SOCHI: ‘’I GAY LASCINO STARE IN PACE I BAMBINI’’

Anna Zafesova per La Stampa

Gli omosessuali a Sochi possono sentirsi «tranquilli e disinvolti», ma a una condizione: «Per cortesia, lasciate in pace i bambini». Vladimir Putin riesuma il binomio omosessalità-pedofilia nel spiegare al mondo le regole per le Olimpiadi invernali che lui ha voluto, promosso e seguito nei minimi dettagli.

Incontrando i volontari di diversi Paesi che assisteranno la Russia nell'organizzazione dei Giochi, ha sottolineato che in Russia, a differenza di «altri Paesi e alcuni Stati americani», l'omosessualità non è un reato, e «nessuno viene acchiappato» per quello che Putin definisce «forme non tradizionali di interazione sessuale tra esseri umani». In Russia è vietato propagandare l'omosessualità e la pedofilia, abbinate nella famigerata legge «anti-gay» come nel discorso del presidente suonando quasi sinonimi.

Una dichiarazione che, nel contesto dell'incontro con i giovani volontari molti dei quali entusiasti di vedere il presidente russo («Sono un clone», ha detto Putin a un ragazzo che continuava a esprimere la sua incredulità, mentre una cinese ha avuto l'onore di un pizzicotto del capo del Cremlino per convincerla che non stava sognando), doveva probabilmente suonare tollerante e distensiva, ma che invece ha rinfocolato le polemiche, all'interno del Paese e ancora di più all'estero.

Anche perché Putin ha colto l'occasione per tornare a criticare i costumi occidentali: «Alcuni parlamenti stanno per legalizzare la pedofilia», ha comunicato ai ragazzi invitando a «spulciare Internet» quando qualcuno ha osato chiedere di quali Paesi parlasse. E comunque «noi cosa dobbiamo fare, seguirli come cagnolini?», ha chiesto.

Un attacco che riprende le accuse di «tolleranza asessuata e sterile» lanciate all'Europa dal presidente nel suo discorso annuale alla nazione.

La incombente cerimonia inaugurale a Sochi si presenta complicata, con il boicottaggio dei leader tedeschi e francesi e Obama che ha messo nella delegazione americana esponenti del mondo Lgbt. Ci sarà invece il premier Enrico Letta, come ha annunciato ieri il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri.

Da Mosca il Guardasigilli ha ricordato che Letta aveva accolto l'invito russo: «Ritengo che abbia fatto questa promessa coscientemente», ha aggiunto, in quanto «l'Italia vuole essere un punto di riferimento per il dialogo piuttosto che per i contrasti».

A pochi giorni dall'inizio delle Olimpiadi, resta alto anche l'allarme terrorismo. Nel Daghestan, repubblica caucasica dilaniata da faide tribali e fondamentalismo, ieri un duplice attentato ha fatto 14 feriti, tra cui 5 poliziotti. Un regolamento di conti, secondo la polizia, che però arriva pochi giorni dopo una nuova offensiva contro gli islamisti culminata in un feroce scontro a fuoco.

Gli omosessuali a Sochi possono sentirsi «tranquilli e disinvolti», ma a una condizione: «Per cortesia, lasciate in pace i bambini». Vladimir Putin riesuma il binomio omosessalità-pedofilia nel spiegare al mondo le regole per le Olimpiadi invernali che lui ha voluto, promosso e seguito nei minimi dettagli.

Incontrando i volontari di diversi Paesi che assisteranno la Russia nell'organizzazione dei Giochi, ha sottolineato che in Russia, a differenza di «altri Paesi e alcuni Stati americani», l'omosessualità non è un reato, e «nessuno viene acchiappato» per quello che Putin definisce «forme non tradizionali di interazione sessuale tra esseri umani». In Russia è vietato propagandare l'omosessualità e la pedofilia, abbinate nella famigerata legge «anti-gay» come nel discorso del presidente suonando quasi sinonimi.

Una dichiarazione che, nel contesto dell'incontro con i giovani volontari molti dei quali entusiasti di vedere il presidente russo («Sono un clone», ha detto Putin a un ragazzo che continuava a esprimere la sua incredulità, mentre una cinese ha avuto l'onore di un pizzicotto del capo del Cremlino per convincerla che non stava sognando), doveva probabilmente suonare tollerante e distensiva, ma che invece ha rinfocolato le polemiche, all'interno del Paese e ancora di più all'estero.

Anche perché Putin ha colto l'occasione per tornare a criticare i costumi occidentali: «Alcuni parlamenti stanno per legalizzare la pedofilia», ha comunicato ai ragazzi invitando a «spulciare Internet» quando qualcuno ha osato chiedere di quali Paesi parlasse. E comunque «noi cosa dobbiamo fare, seguirli come cagnolini?», ha chiesto.

Un attacco che riprende le accuse di «tolleranza asessuata e sterile» lanciate all'Europa dal presidente nel suo discorso annuale alla nazione.
La incombente cerimonia inaugurale a Sochi si presenta complicata, con il boicottaggio dei leader tedeschi e francesi e Obama che ha messo nella delegazione americana esponenti del mondo Lgbt. Ci sarà invece il premier Enrico Letta, come ha annunciato ieri il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri. Da Mosca il Guardasigilli ha ricordato che Letta aveva accolto l'invito russo: «Ritengo che abbia fatto questa promessa coscientemente», ha aggiunto, in quanto «l'Italia vuole essere un punto di riferimento per il dialogo piuttosto che per i contrasti».

A pochi giorni dall'inizio delle Olimpiadi, resta alto anche l'allarme terrorismo. Nel Daghestan, repubblica caucasica dilaniata da faide tribali e fondamentalismo, ieri un duplice attentato ha fatto 14 feriti, tra cui 5 poliziotti. Un regolamento di conti, secondo la polizia, che però arriva pochi giorni dopo una nuova offensiva contro gli islamisti culminata in un feroce scontro a fuoco.

 

 

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