
DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI…
1. QUALE MANINA HA IMPOSTO A MARINO DI BLOCCARE IL BANDO PER IL TEATRO DI MARCELLO?
DAGOREPORT
Cosa c'è dietro l'improvviso blocco del bando per il Teatro Marcello e l'area circostante? Marino lo ha fermato a un giorno dalla scadenza. Secondo alcuni, il bando originario era stato scritto in modo da favorire un determinato ente (il Fai?), cui Alemanno aveva garantito il successo. Con la caduta di Alemanno, il bando è rimasto in piedi, ma l'ente non era più altrettanto sicuro di accaparrarsi la gestione della zona archeologica.
Con l'avvicinarsi di altri concorrenti agguerriti (tra cui Metamorfosi, Federcultura, Best Union che gestisce i servizi al Louvre, ecc), il suddetto ente avrebbe fatto il diavolo a quattro con Marino e lo avrebbe fatto bloccare in questo modo maldestro.
2. TEATRO MARCELLO, STOP AL BANDO PER PRIVATI
Laura Larcan per "Il Messaggero"
Tutto da rifare per il Teatro di Marcello. Non c'è pace per il «piccolo Colosseo» in balia di «pasticci» burocratici. Il monumento era pronto per essere dato in concessione ai privati per vent'anni rinnovabili con un bando. Ma ieri è arrivato lo stop dalla giunta Marino. Sarebbe scaduta oggi la procedura europea lanciata dalla precedente amministrazione Alemanno, che puntava sull'affidamento a soggetti privati dell'area archeologica, compresi Portico d'Ottavia, Tempio d'Apollo Sosiano, Albergo della Catena, e scavi di Monte Savello.
La decisione è stata presa lunedì sera con una memoria di giunta su proposta dell'assessore alla Cultura Flavia Barca. Cronaca di una «sospensione» annunciata, visto che il bando non ha avuto mai vita facile, collezionando continue modifiche (dal dicembre 2011) e ricorsi lungo il suo iter (dalla gara, per esempio, erano state escluse le onlus). Sulle «falle» del bando (concessione troppo lunga, nessuna partecipazione agli utili del Comune) si erano espressi già negli ultimi giorni il Movimento 5 Stelle con un'interrogazione in consiglio comunale e l'associazione Italia Nostra con un appello al sindaco Marino.
E sì che la ri-pubblicazione della gara europea a maggio scorso era stata presentata come il fiore all'occhiello del programma di messa a reddito dell'ex sovrintendente Umberto Broccoli. Oggi ribattezzata come «svendita del patrimonio». Toccherà ora alla Sovrintendenza fare le dovute valutazioni entro quattro mesi da oggi.
Conti alla mano, la prospettiva è di rimandare ogni decisione alla nomina ufficiale del sovrintendente. Quale sarà ora il destino degli altri monumenti messi a bando, dai casali di Villa Pamphilj ai bunker, ereditati dall'ex sovrintendente?
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