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Maria Laura Rodotà per il “Corriere della Sera”
Cornuta o collusa? Meglio cornuta, grazie. Capita a tutti/e. Si può ricambiare. A volte, si sa, c’è concorso di colpa. Ma non ci sono conseguenze penali; e — da qualche parte nel mondo — la vergogna di essersi accordati «segretamente con la malavita organizzata ricoprendo incarichi pubblici» (cfr. dizionario Sabatini Coletti) è molto, molto maggiore.
Per questo quando, tra diretta tv dalla Camera e liti sui social network, si è acceso il dibattito «alla Boldrini hanno detto cornuta»/«ma no, via, le hanno detto collusa», a qualcuno è sorto il dubbio di vivere in un Paese a) non appassionatissimo di legalità però b) appassionatamente maschilista.
E anche tra chi seguiva gli interventi pensando male dell’Italicum e del voto di fiducia, c’è chi si è sentito/a a disagio. Ancor più che per la presidente della Camera Laura Boldrini, per la ministra Maria Elena Boschi. Insultata con termini che si preferisce non ripetere da un deputato di Forza Italia che si preferisce non citare. A Boschi, che per non attrarre l’attenzione sul suo aspetto fisico si era presentata alla Camera in pigiama (così pareva; se non lo era, le nostre scuse), hanno urlato di tutto.
Laura Boldrini ai funerali di Mandela
Accusando lei e Boldrini — e le due, sulla legge, hanno pareri opposti — di essere asservite, sia politicamente che più o meno sessualmente, a uomini potenti. Nessuno lo ha mai detto ad Angelino Alfano, a Luca Lotti, a Pier Ferdinando Casini nonostante la vita tumultuosa e le foto osé, a Nico Stumpo, o, ai tempi di Bettino Craxi, a Ugo, detto «Ugo Palmiro» Intini.
Nessun luogotenente maschio o presidente uomo è stato additato nell’emiciclo come un escort-colf. Di rado i parlamentari aggrediscono i colleghi uomini con tanto gusto. Forse le colleghe donne, quelle né ladylike (tendenza piddina-Alessandra Moretti) né vajasse (tendenza FI-Alessandra Mussolini) dovrebbero reagire senza parolacce ma con decise rispostacce. Forse, allora, Italicum permettendo, avremo delle leader.
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