virginia raggi museo shoah roma

RAGGI, UNA NE FA E CENTO NE SBAGLIA - “VIRGINIK” SI È ARRESA: NIENTE PASSERELLA PER L’INIZIO DEI LAVORI DEL MUSEO DELLA SHOAH A ROMA DOPO CHE LA COMUNITÀ EBRAICA AVEVA MENATO DURO SULLA SCELTA DELLA SINDACA DI FARSI PUBBLICITÀ IN CAMPAGNA ELETTORALE – DOPO LA POLEMICA, IL COMUNE ERA ANDATO AVANTI, MA LO SCHIAFFONE DI NOEMI DI SEGNI, PRESIDENTE DELL'UNIONE DELLE COMUNITÀ EBRAICHE ITALIANE, L'HA COSTRETTA A UNA RETROMARCIA...

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Alessandro Di Matteo per "la Stampa"

 

31 giorni con virginia 3

Niente cerimonia pubblica, i lavori per il museo della Shoah a Roma, a villa Torlonia, partono oggi ma la sindaca Virginia Raggi alla fine ha dovuto rinunciare a celebrare l'evento, dopo la polemica della comunità ebraica. I tempi dell'operazione non sono piaciuti, la coincidenza con la campagna elettorale per il Campidoglio ha irritato i membri della comunità che già la scorsa settimana avevano dato l'altolà, spiegando che non avrebbero partecipato all'evento: «La concomitanza con la campagna elettorale rende inopportuna una cerimonia per un progetto che sarebbe dovuto essere inaugurato già anni fa», aveva commentato la comunità ebraica romana.

 

progetto museo della shoah roma villa torlonia

Subito erano partite le polemiche degli avversari, Matteo Salvini aveva parlato di «figuraccia di una Raggi sempre più disperata», Roberto Gualtieri aveva accusato la sindaca di cercare uno «spot elettorale alquanto inopportuno». Il comune però era andato avanti: «Gualtieri fa attacchi inopportuni sul Museo della Shoah», era stata la replica.

 

Quindi l'assicurazione che «la prossima settimana (oggi ndr) con la sindaca Virginia Raggi daremo il via ai lavori per la realizzazione del Museo della Shoah dietro villa Torlonia. È un cantiere molto importante per tutta la città».

VIRGINIA RAGGI

 

Il fatto è che nell'invito alla stampa tra i partecipanti figurava ancora Noemi Di Segni, presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane. Un dettaglio che non è passato inosservato e ha fatto scattare la reazione ufficiale: «Si tratta di un'informazione sbagliata - scrive l'Ucei in una nota - la presenza della presidente Di Segni non è infatti prevista alla luce delle scelte condivise con il Cda della Fondazione Museo della Shoah e comunicate in giornata alla sindaca Virginia Raggi».

 

 Uno stop subito sottolineato da Maurizio Gasparri di Forza Italia: «Voglio proprio sperare che la Raggi accolga l'invito della Comunità Ebraica a sospendere la posa della prima pietra del Museo della Shoah. Assumere una iniziativa del genere a pochi giorni dal voto per una evidente speculazione elettorale è davvero un comportamento inaudito».

progetto museo della shoah roma villa torlonia 2

 

 A fine giornata la sindaca su Facebook alza bandiera bianca: «Domani partiranno i lavori per la realizzazione del Museo della Shoah a Roma. È una bella notizia per la nostra città e per l'Italia ma non voglio che questo tema diventi terreno di polemiche ingiustificate. Per questo ho deciso che domani non ci sarà una cerimonia pubblica per l'apertura del cantiere».

VIRGINIA RAGGI

 

La Raggi spiega chiaramente le ragioni della retromarcia: «La Comunità Ebraica di Roma ha deciso di non essere presente. Rispetto la decisione, pur non condividendola. Come ho dimostrato in questi anni, non voglio alimentare contrapposizioni che farebbero male alla città e ai romani. Il Museo della Shoah sorgerà a Villa Torlonia, diventerà una realtà dopo 17 anni di stallo e ritardi. Sarà un simbolo di tutti per tenere viva la memoria di una delle pagine più buie della storia di Roma e dell'Italia».

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