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URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL…
Federico Capurso e Ilario Lombardo per “la Stampa”
Nel ventunesimo giorno senza assessore al Bilancio, il sindaco Virginia Raggi ha finalmente deciso luogo e ora in cui dirà il suo No alle Olimpiadi. Salvo colpi di scena, lo farà oggi alle 15,30, con molta probabilità in Campidoglio, perché causa pioggia è quasi impossibile realizzare il piano di annunciarlo in una conferenza stampa alla Vela di Calatrava, simbolico monumento all' incompiuto dei Mondiali di Nuoto a Tor Vergata, vicino a terreni di proprietà di Gaetano Caltagirone.
Ma pur rispettando l' impegno preso in agenda, di aspettare la fine delle Paralimpiadi prima di bocciare definitivamente i Giochi come le ha sollecitato di fare Beppe Grillo, la sindaca ieri ha rischiato un gigantesco incidente diplomatico. Per tutto il pomeriggio, infatti, è circolata la notizia non smentita fino a sera, che Raggi, con la decisione di accelerare gli eventi, avesse ritenuto non più fondamentale incontrare il presidente del Coni Giovanni Malagò, stracciando quel gentlemen' s agreement di cui lei stessa aveva parlato per quasi un mese.
È stato Daniele Frongia, vicesindaco con delega allo Sport, a dichiarare nel pomeriggio che Raggi non avrebbe incontrato Malagò prima della conferenza in cui formalizzerà il no ai Giochi. Versione che è rimbalzata per ore in Campidoglio, mentre a sera in un clima di lunare incomprensione si incontravano i delegati tecnici del Comune e del Comitato promotore di Roma 2024.
Non c' erano né la sindaca né Frongia a discutere di un dossier che a questo punto non ha più alcun valore ma che tiene acceso il lumino delle speranze del Coni.
Dal comitato olimpico filtra la convinzione di Malagò di poter far cambiare idea a Raggi, nell' incontro organizzato in tutta fretta per oggi alle 14,30. Per riparare al completo sgarbo istituzionale che si stava profilando, infatti, il Campidoglio è riuscito a fissare il faccia a faccia, ma così in extremis che è stato costretto a infilarlo ad appena un' ora dalla conferenza finale.
Il no che chiude i Giochi è l' unica vera novità di peso di una giornata che ha visto l' ennesimo rinvio sulla nomina dell' assessore al Bilancio, mentre non è stata ancora revocata quella di Raffaele De Dominicis. Qualche giorno fa il presidente dell' assemblea capitolina Marcello De Vito aveva assicurato che «martedì (ieri ndr ) sarà convocato il consiglio comunale e per quella data ci sarà il nuovo assessore». Ieri Raggi era attesa a Palazzo Senatorio con il nuovo nome. E invece: «Ho avviato una ricerca su due nuovi assessori perché le due deleghe, "Bilancio e Patrimonio" e "Partecipate", che erano state inizialmente unite, tornano ad essere separate». Così la sindaca durante il suo intervento. «Sto visionando diversi curricula e persone - ha proseguito -. Nel più breve tempo possibile procederemo alla nomina».
E dunque, a ventuno giorni dall' addio di Marcello Minenna dall' assessorato al Bilancio prosegue la ricerca. Non è chiaro quanto saranno brevi questi tempi. Intanto Raggi con il no alle Olimpiadi ha dato prova di seguire il volere di Grillo, che le aveva chiesto di farlo prima della kermesse Italia a 5 Stelle in modo da portare sul palco di Palermo un grande risultato raggiunto da offrire al popolo pentastellato dopo tre mesi strazianti. Il leader si è ripreso la scena e vuole rilanciare il Movimento proprio dalla Sicilia dove sarà di nuovo lui, solo lui, con molta probabilità senza il direttorio, a chiudere la due giorni. Una scelta che è la prova di un rivolgimento interno al M5S.
In difesa della Raggi, intanto, accorre anche Dario Fo, da sempre fan del M5S: «Roma è una città piena di "papponi". E uso questo termine proprio per definire quelli che corrompono e giocano a dividersi il potere - ha aggiunto Fo - la Raggi quindi deve continuare il suo lavoro, ha un programma, lo porti avanti».
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