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GRANDE E' LA CONFUSIONE IN CIELO: IL GOVERNO È SPACCATO TRA CHI, MELONI E CROSETTO, SOSTIENE ELON MUSK E I SUOI SATELLITI DI "STARLINK" E CHI INVECE (TAJANI) NON VUOLE AFFIDARSI A UN MILIARDARIO KETAMINICO VICINO A TRUMP – FORZA ITALIA PROPONE DI CREARE UNA COSTELLAZIONE SATELLITARE NAZIONALE. IL COSTO DEL PROGETTO CHE TAGLIEREBBE FUORI LA TECNOLOGIA DI MUSK? 800 MILIONI, TROPPO POCO IN CONFRONTO ALLE RISORSE CHE MUSK E BEZOS POSSONO METTERE IN CAMPO E AGLI OLTRE 10 MILIARDI DI EURO CHE L'EUROPA HA STANZIATO PER REALIZZARE ENTRO IL 2030 LA SUA COSTELLAZIONE, IRIS 2 – E IN TUTTO QUESTO SALVINI? FA IL PESCE IN BARILE E ASPETTA...

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Estratto dell'articolo di Filippo Santelli per "La Repubblica"

 

meloni musk

Grande è la confusione, in cielo e sotto il cielo. Mentre la premier Giorgia Meloni difende Elon Musk e il ministro della Difesa Guido Crosetto dice che l’esercito italiano ha urgente bisogno dei suoi satelliti, sia all’interno del governo che della maggioranza sembrano esserci diffuse cautele sull’ipotesi di mettere le nostre comunicazioni strategiche, al prezzo di un miliardo e mezzo di euro, nelle mani di un monopolista privato con un’agenda politica personale sempre più esplicita.

 

Lo si capisce da uno degli emendamenti presentati da Forza Italia al disegno di legge sullo Spazio in discussione alla Camera, con cui il partito del vicepremier e ministro degli Esteri Tajani propone di destinare 800 milioni da qui al 2028 per creare una costellazione nazionale, quindi alternativa a quella dell’imprenditore americano.

 

L’ipotesi non è nuova, e nelle ultime settimane si è fatta largo in un dossier dai dettagli e dagli esiti ancora incerti, su cui in Parlamento molti partiti (per esempio la Lega) stanno tenendo un profilo basso in attesa di capirne l’evoluzione.

ELON MUSK E ANTONIO TAJANI - OSHO

 

Alla fine di dicembre è stato il Comitato interministeriale presieduto dal ministro delle Imprese Urso, autorità delegata per lo Spazio e tra i membri del governo più freddi verso Musk, a dare mandato alla nostra Agenzia spaziale di studiarne la fattibilità, studio che verrà consegnato nei prossimi mesi.

 

L’ipotesi nazionale sulla carta risponde a una logica di autonomia strategica e di valorizzazione della filiera italiana, ancora molto forte nel settore spaziale. Ma appare velleitaria, considerate le risorse che imprenditori come Musk o Jeff Bezos – pronto a sua vota a lanciare in orbita i suoi satelliti – possono mettere in campo, o gli oltre 10 miliardi di euro che l’Europa ha stanziato per realizzare entro il 2030 la sua costellazione Iris 2, a cui partecipano, seppur con un ruolo inferiore rispetto ai francesi, anche aziende italiane come Telespazio.

GIORGIA MELONI E ELON MUSK NELLO SPAZIO - IMMAGINE CREATA CON L INTELLIGENZA ARTIFICIALE DI GROK

 

Più realisticamente, e in esplicita antitesi a Musk, il Partito democratico propone nei suoi emendamenti che la legge sullo Spazio dia la priorità al progetto europeo, concentrando lì sforzi e denari, rispetto alle soluzioni fornite da altri Paesi Nato (leggi: Starlink).

 

Oggi la costellazione di Musk è di gran lunga la più avanzata e potente tra quelle disponibili sul mercato, molti dicono l’unica, ma al di là degli aspetti tecnici resta da stabilire – e si spera che verrà discusso con trasparenza – se dotarsene sia davvero così urgente e in che misura la spesa toglierebbe risorse a progetti alternativi, italiani o europei, anche se si trattasse in teoria una soluzione ponte. […]

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