berlusconi e stefano parisi

REFERENDUM NO, COSTITUENTE SI - STEFANO PARISI VUOLE FARE IL LEADER DEL CENTRODESTRA? E ALLORA SCRIVE A 'REPUBBLICA' IL SUO PROGRAMMA: SMONTA BRUNETTA & C, FA CONTENTO MATTARELLA, ABBATTE LE RIFORME DI MARIAETRURIA E MATTEO

Lettera di Stefano Parisi a “la Repubblica

 

stefano parisi (2)stefano parisi (2)

Caro direttore, ho letto l' articolo di Stefano Folli su Repubblica di ieri. Propongo l' Assemblea Costituente perché sostenere le ragioni del No impone di battere la propaganda renziana del "o Sì o caos".

 

Chi è per il No e ha uno spirito riformatore deve indicare una prospettiva e determinare un campo di ragionevolezza e responsabilità per il dopo referendum. L' Assemblea Costituente non ha nulla a che vedere con le larghe intese, che sono la causa del nostro gigantesco debito pubblico.

 

Anzi, è l' esatto contrario, proprio per avere Governi con una maggioranza chiara, non rabberciata di giorno in giorno con lo scempio dei transfughi, con migrazioni opache che certo non aiutano l' immagine di una politica ormai logorata nell' opinione pubblica, è necessario separare il luogo delle riforme costituzionali da quello dell' attività legislativa. Il centrodestra e il centrosinistra sono alternativi, competono per il futuro Governo del Paese.

 

ASSEMBLEA COSTITUENTEASSEMBLEA COSTITUENTE

L' Assemblea Costituente non è un modo per sdrammatizzare il referendum. E' l' unica proposta concreta per avviare una fase riformatrice efficace, rapida e consapevole. Se c' è volontà e forza politica una legge snella, di 2 o 3 articoli, che abolisce il Senato e istituisce l' Assemblea Costituente, può essere approvata in pochi mesi, insieme alla legge elettorale, per poi andare al voto già nella primavera del 2017.

 

La riforma costituzionale del Presidente del Consiglio è confusa, rischia di creare un grave contenzioso tra Regioni, Comuni e Stato, non garantisce nessuna stabilità di Governo né rapidità nel processo decisionale. Ha avuto un percorso parlamentare confuso, con maggioranze mutate nel tempo, circostanza che ha ulteriormente squalificato sia il suo contenuto che il dibattito politico che ha accompagnato il processo parlamentare e oggi, la campagna referendaria.

 

stefano parisi saluta bianca berlinguerstefano parisi saluta bianca berlinguer

Ha ragione il Presidente della Repubblica, dobbiamo portare il confronto sul merito della riforma. Non dobbiamo arrivare a votare sotto la minaccia del crollo della nostra economia. La riforma Renzi non è l' ultima spiaggia.

 

Subire questa pessima riforma pensando che per parecchio tempo non si potrà mettere mano alla Costituzione vuol dire condannare il nostro Paese alla inefficienza, alla marginalità, al declino politico ed economico.

 

Questa riforma va respinta. Bisogna votare No. E devono poter votare No anche coloro, e sono tanti, che pensano che questa riforma sia un gran pasticcio ma che sia necessario scongiurare il vuoto politico.

 

Nei prossimi anni i Paesi europei saranno chiamati a prove molto difficili, abbiamo molta incertezza di fronte a noi. Risultati elettorali incerti in molti Paesi, una forte spinta anti-europea, gravi fratture politiche e sociali conseguenti la pressione migratoria, un' evidente drammatica debolezza dell' Europa sul difficile fronte del terrorismo accompagnata da un sempre maggiore disimpegno degli Stati Uniti. Una evidente marginalizzazione dei Paesi europei proprio nello scenario dal quale sono più colpiti. Il rafforzamento delle relazioni politiche tra la Russia e la Turchia la dicono lunga sull' incapacità dell' Europa di gestire il drammatico scenario internazionale.

 

MATTEO SALVINI E STEFANO PARISIMATTEO SALVINI E STEFANO PARISI

A questo quadro di grave incertezza dobbiamo aggiungere i problemi interni generati da un Governo che assolutamente non all' altezza della situazione: crisi del sistema bancario, gravissimo debito pubblico al quale non si mette mano, crisi economica, disoccupazione, aumento della povertà, incapacità di gestire i flussi migratori, finanziamento del sistema sanitario, incapacità di attrarre investimenti.

 

La profonda frattura che sarà generata dall' esito del referendum rischia di portare l' Italia in un lungo periodo di instabilità, debolezza e ulteriore vulnerabilità.

 

bianca berlinguer  stefano parisibianca berlinguer stefano parisi

L' Italia ha bisogno di riforme, profonde, efficaci, chiare. Abbiamo bisogno di un Governo sì forte, ma soprattutto stabile, di una chiara ripartizione di competenze tra Governo centrale e Amministrazioni locali, una sola Camera, meno Regioni, una chiara scelta verso il federalismo fiscale che avvii una dinamica positiva tra territori competitivi, e un Parlamento la cui maggioranza corrisponda alla maggioranza degli italiani.

 

E' necessario costruire con ordine una nuova Costituzione che, dopo 70 anni, dia un quadro solido e coerente al nostro Stato. Una Costituzione che accompagni l' Italia nel futuro con solide basi democratiche, che le consentano di tornare ad essere un' economia forte, luogo di crescita e di opportunità per tutti.