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Andrea Tarquini per "La Repubblica"
La grosse Koalition che Angela Merkel e la Spd negoziano prepara una importante riforma istituzionale che può gravemente minacciare l'impegno europeo della Germania. I negoziatori di Cdu-Csu e socialdemocratici vogliono infatti introdurre l'istituto di referendum popolari a livello nazionale, e vincolanti per i legislatori: lo scopo è dare agli elettori l'ultima parola, al di sopra di governo e Parlamento, specie sulle decisioni relative all'allargamento dell'Unione europea, alla cessione di sovranità nazionale a Bruxelles e ai finanziamenti tedeschi alla Ue o a suoi singoli Stati membri in crisi.
In altre parole, l'euroscetticismo che molti commentatori e sondaggi vedono maggioritario nell'opinione pubblica tedesca, specie sui costi del salvataggio dell'euro e sulla perdita di sovranità , non potrebbe più essere tenuto a freno dal potere e dalla volontà dei leader politici di Berlino. Col rischio di battute d'arresto o passi indietro irreversibili per la costruzione dell'unione politica (e anche economico-finanziaria) europea.
La notizia è stata data con uno scoop cui l'autorevole quotidiano liberal di Monaco
Sueddeutsche Zeitung ha dedicato l'apertura della sua prima pagina. L'idea dell'introduzione di referendum nazionali e vincolanti è frutto dell'intesa tra due dei più importanti negoziatori al tavolo della trattativa sulla grosse Koalition.
Cioè il ministro dell'Interno uscente, Hans-Peter Friedrich, cristiano-sociale bavarese e spesso caratterizzatosi come falco âlegge e ordine', e il leader amministrativo del gruppo parlamentare socialdemocratico Thomas Oppermann, ritenuto il candidato più forte come futuro ministro della Giustizia.
I due si sono presto intesi: il limitatissimo ruolo dei referendum in Germania non è adeguato ai tempi, va rivisto e significativamente ampliato. E così hanno approntato una proposta di formulazione comune che sottoporranno al tavolo negoziale alla sua prossima seduta, che si terrà stamane al Willy-Brandt-Haus, la sede centrale della Spd. «La democrazia parlamentare ancorata al Grundgesetz, la nostra Costituzione - dice la bozza - si è mostrata valida e funzionante per ben sei decenni».
Ciò nonostante cresce nel popolo tedesco l'auspicio di una sua maggiore partecipazione, «per cui vogliamo dare ai cittadini la possibilità di influire sulle scelte politiche anche tra un'elezione politica e l'altra». Agli elettori verrebbe offerta la possibilità di rifiutare una legge votata dal Bundestag entro sei mesi, e soprattutto il popolo, ritengono Friedrich e Oppermann, dovrebbe avere più voce e venire consultato direttamente «su questioni di politica europea».
ANGELA MERKEL E IL TELEFONINO
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MERKEL NAPOLITANO
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