UNO SPETTRO SI AGGIRA LA GRAN BRETAGNA: MARGARET THATCHER

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Claudio Gallo per "La Stampa"

Apparentemente, nel weekend la Gran Bretagna è stata «business as usual», come sempre: a Londra la gente per strada in maglietta al primo sole di burro (copyright Bruno Barilli) e le masse la sera nei pub a cercare la chiassosa socialità rimossa nei giorni lavorativi. C'è qualcosa di insolito però. Come direbbe un barbuto signore tedesco sepolto nel romantico cimitero di Highgate, nel Nord di Londra: uno spettro si aggira per il Paese.

Per capire chi sia basta guardare i giornali: a una settimana dalla sua morte, Margaret Thatcher continua a occupare pagine dopo pagine. Il «Times» le dedica un fascicolo commemorativo dove appare in armatura da Giovanna D'Arco con l'aureola in testa e la Union Jack al fianco.

Ma nella pancia della società all'immagine archetipica della Salvatrice si contrappone quella della Strega. Le scintille di questo cortocircuito iconico sono l'incubo della polizia in attesa dei funerali solenni di dopodomani.

Se l'altro giorno la manifestazione anti-Maggie di Trafalgar Square è stata indicativa, il fronte che urla «Ding Dong la strega è morta» non appare così combattivo. Scontando pure la pioggia battente, ci saranno state circa duemila persone (tremila secondo altre stime, trecento secondo il pallottoliere rotto del tabloid thatcherista Daily Mail).

Qualche sindacalista, qualche anarchico, attivisti socialisti, molti ragazzi, tanti poliziotti. Quattro gatti rispetto agli oltre sessantamila infuriati nella stessa piazza nel 1990, per protestare contro la Poll Tax, la tassazione locale uguale per tutti introdotta dal governo Thatcher.

Nel frattempo la canzone «Ding Dong the Witch is Dead» cantata da Judy Garland nel film del 1939 «Il mago di Oz» è schizzata in cima alla classifica dei singoli a dimostrare la popolarità dell'impopolarità della Lady di Ferro.

In un clima da derby i fan dell'ex primo ministro hanno spinto l'ancora più oscura canzone punk dei Notsensible «I am in Love with Margaret Thatcher» al sesto posto nella lista di iTunes. Grande imbarazzo per la Bbc pubblica che ha deciso di trasmettere nel programma radio dedicato alle classifiche solo 5 secondi dei 55 di Ding Dong.

La divisione tra i due campi è anche strettamente geografica, tra un Nord povero e un Sud opulento: il centro di Londra è probabilmente il luogo più ricco dell'Unione mentre alcune periferie settentrionali competono con i posti più infelici d'Europa.

Il funerale della baronessa si è caricato di tali significati che persino la Casa Reale avrebbe espresso dei dubbi sulla pomposa cerimonia funebre che si sta preparando. Il carattere solennemente militare, con tutti i reduci delle Falkland e la bara su un fusto di cannone, fanno temere che le esequie siano di fatto percepite da un Paese diviso come un surrettizio funerale di Stato.

L'«Independent» ha citato ieri un sondaggio di ComRes dove solo il 33% è d'accordo con Cameron quando dice che la Thatcher è stata «il più grande premier in tempo di pace». Il 41% dissente. Consenso generale invece sul giudizio che è stata il politico che ha più diviso: il 59% di sì contro il 18% di no. Quasi stesse percentuali alla domanda se alla Gran Bretagna oggi non servisse un leader con la sua grinta: 56% contro 26%. Infine la grande maggioranza, il 60% non è d'accordo che i funerali (che dovrebbero costare 10 milioni) siano pagati dai soldi dei contribuenti.

Lord Prescott, l'ex vicepremier laburista, ha scritto sul «Sunday Mirror» che «le esequie non dovrebbero essere a spese dei cittadini, perché non sono altro che un esercizio di propaganda politica. Anche dalla tomba riesce a mettere il suo zampino, perché nonostante abbia detto di non volere funerali di Stato ha pianificato una cerimonia come quella per la Regina Madre». Lord Prescott suggerisce di privatizzare il funerale e farlo pagare ai ricconi che hanno beneficiato della (perdurante) era del Thatcherismo.

Il vescovo di Grantham, città natale della Thatcher, Tim Ellis ha criticato il costo e lo sfarzo dei funerali. «In un contesto di grande disagio sulla sua eredità, sembra ci si aspetti dalla nazione una glorificazione con un funerale da 10 milioni. In tal modo sembra che si vogliano attirare le contestazioni».

Nel loro mondo parallelo invece, i fan di Maggie hanno annunciato che le sarà riservato un trattamento simile a quello degli ex presidenti americani. La Cherish Freedom Trust infatti intende aprire nel centro di Londra una biblioteca e un museo Reagan-style dedicati alla statista della svolta liberale.

In questo clima c'è persino un piccolo thriller sul sermone del vescovo di Londra, Richard Chartres. Amico del principe Carlo, conservatore, ha fama di uomo schietto e certo alcuni suoi valori non coincidono con quelli della baronessa. Un portavoce di Downing Street ha detto che non ci sono precedenti di un veto governativo a un sermone e il N.10 non ha intenzione di farlo. Mercoledì, tra i banchi di Saint Paul c'è da scommettere che al principio Cameron avrà le dita incrociate.

 

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