
DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E…
RENZI, VALLS, SANCHEZ - PATTO DEL TORTELLINO
«Non mollo. Perché in ballo non c’è il mio destino ma quello del Paese». Il premier Renzi chiude la Festa dell’Unità di Bologna. Un discorso di quasi un’ora in cui rilancia il lavoro del governo: «Siamo gli unici a poter cambiare l’Italia e contribuire a fare una nuova Europa».
Non lesina le critiche ai «tecnici cresciuti nella prima Repubblica». E poi si rivolge alla minoranza Pd: «Non possiamo passare il tempo a litigare». L’offerta ai dissidenti è quella di una «segreteria unitaria» che verrà annunciata il prossimo venerdì.
Oltre alle questioni nazionali, la giornata è stata segnata dall’incontro con i leader del socialismo europeo. Un vertice per approfondire una comune idea dell’Europa, tra leader progressisti che hanno anche un’affinità generazionale, con alcuni che sono già al governo come il primo ministro francese Manuel Valls e altri come il leader Psoe Pedro Sanchez che ora sono all’opposizione ma ambiscono a governare.
Un incontro quello di oggi al Parco Nord di Bologna che lo stesso Renzi, con una battuta ai militanti che lo attendevano all’ingresso, ha ribattezzato «il patto del tortellino».
RENZI ALLA FESTA DEL PD A BOLOGNA
IL RACCONTO DELL’INTERVENTO DI RENZI
18.10 - LA NUOVA SEGRETERIA «SARA’ UNITARIA»
«Ci sono due paletti: io da solo non ce la faccio e l’altra condizione è che i veti non sono accettabili. Non possiamo passare tempo a litigare. Propongo una segreteria unitaria, dove responsabilità in capo a tutti». Venerdì l’annuncio della nuova segreteria.
18.05 - “Il merito e il talento sono di sinistra”
Matteo Renzi all’arrivo alla Festa Nazionale dell’Unita? di Bologna
«Abbiamo detto mai più precari e supplenti ma anche che gli scatti non siano solo sull’anzianità ma sulla base della qualità del lavoro. Il merito è di sinistra, la qualità è di sinistra, il talento è di sinistra. Io voglio stare dalla parte dell’uguaglianza non dell’egualitarismo»
18.00 - Riforma scuola, dal 15 settembre due mesi per discutere
Le riforme non sono, «come ha sostenuto qualcuno, inutili, insignificanti, anzi uno scandalo, noi portiamo avanti, sia pure con modifiche, la legge elettorale e la riforma costituzionale, dimostriamo che la politica sa decidere».
17.58 - I ringraziamenti al presidente dimissionario Errani
La Festa nazionale dell’Unità di Bologna ha tributato un lungo applauso a Vasco Errani, il presidente dimissionario dell’Emilia-Romagna, quando Matteo Renzi lo ha nominato dal palco: «Errani - ha detto il premier - ha messo la sua dignità come elemento non in discussione facendo un passo indietro che non era tenuto a fare: questo popolo - ha detto ad Errani - ha una stima e una fiducia che non verrà mai meno». All’applauso della festa, Errani si è visibilmente commosso.
RENZI ALLA FESTA DEL PD A BOLOGNA
17.57 - L’applauso per Napolitano
«Chiedo un applauso per Giorgio Napolitano, che ha sopportato contro di lui una campagna indecente e indecorosa semplicemente per essere stato costretto a rimanere lì per aiutare gli italiani».
17.55 - “Aspettiamo da Juncker i 300 miliardi”
«Ora dobbiamo chiedere conto della promessa di Juncker sul piano di 300 miliardi noi chiederemo di essere molto puntuale. Noi i soldi sappiamo dove metterli: nell’ edilizia scolastica, nella banda larga e nelle opere contro il dissesto. Noi sappiamo dove metterli ma devono essere investimenti slegati dalla cultura del rigore del patto di stabilità».
17.50 - “Non serve ridurre i salari”
«C’è chi dice che l’Italia è un grande Paese ma che non ce la fa più, che ora deve cambiare i modelli, ridurre i salari e competere con quei Paesi che fanno prodotti a costi minore: per me è un modello sbagliato perché schiaccia l’Italia su un livello che non è il suo», dice il segretario. E aggiunge:«La globalizzazione porta 800 milioni di nuovi consumatori che chiedono più Italia, bellezza, qualità».
RENZI ALLA FESTA DEL PD A BOLOGNA
Renzi, Valls, Sanchez e Mogherini
17.50 - “In ballo c’è il destino del Paese”
«Lavoriamo invece che lamentarci, basta gufi, cambiamo le cose con lo spirito dei nostri nonni e la fantasia dei giovani. Un segretario, un premier da solo non può fare niente, serve una scommessa su di noi perché in ballo non c’è il mio destino ma il paese».
17.45 - L’attacco ai tecnici
«Finora i tecnici ci hanno detto che è finita la luna di miele. A noi ci porta bene ma c’è una parte di esperti del paese, cresciuta all’ombra della prima repubblica incapace per 20 anni di leggere Berlusconi, non ha anticipato la crisi e ora ci spiega che gli 80 euro sono un errore. Ma non accettiamo lezioni». «Basta con i gufi, mettiamoci al lavoro» per cambiare il Paese, compito che «non vi ho detto che sarebbe stato facile: ma sarebbe stato bello, appassionante».
Renzi, Valls, Sanchez-mogherini
17.42 - Renzi: “Con la Mogherini saremo forieri di civilità”
«Aver insistito su Federica Mogherini, una di noi, come Alto rappresentante Ue significa una cosa: che l’Italia vuol fare il suo mestiere di nazione foriera di civiltà»
17.40 - L’ironia su Razzi e Salvini
Renzi e il leader Psoe Pedro Sanchez al ristorante Bertoldo,
«Due statisti come Razzi e Salvini sono andati in Nord Corea, Salvini lo capisco ha visto la parola Nord e ha detto io ci vado. Io capisco che voglia fare la secessione dall’Italia perché si trova meglio con la Corea del Nord, ma va bene sorridere se si pensa a loro due, ma non si può sorridere se si sente la strategia estera del Movimento 5 Stelle di Di Battista che vuole dialogare con i terroristi dell’Isis. Non con il Pd ma con i terroristi sì».
17.35 - Renzi: “Qui a Bologna per una nuova Europa”
«Insieme dobbiamo cambiare l’Europa e costruire un’Europa più legata alla crescita e meno al rigore, più al lavoro, alle famiglie e meno alle banche». E ha aggiunto: «Voi siete il partito più votato in Europa», un partito che rappresenta «una speranza in Europa» dopo che gli italiani ci hanno chiesto di «riscrivere la storia e una pagina di futuro di questo Paese. O l’Italia la cambiamo noi o non lo fa nessuno».
17.30 - Il premier comincia ringraziando gli ex segretari
RENZI ALLA FESTA DEL PD A BOLOGNA
«Abbiamo una forza e una ricchezza che sono i volontari e da segretario, la mia prima volta che parlo a una festa, vorrei ringraziare i segretari prima di me, innanzitutto Guglielmo Epifani e il primo segretario del Pd, Walter Veltroni, e fatemi ringraziare Dario Franceschini e un ringraziamento particolare e doppio a Pierluigi Bersani», dice Matteo Renzi dal palco della festa dell’Unità: le prime parole sono state accolte da un grande applauso della platea.
2. DAGOREPORT- PATTO DEL TORTELLINO: RENZI, VALLS, SANCHEZ ATTOVAGLIATI A BOLOGNA.
At salut, Matteuccio! Camicia sudata, selfie e altre trascurabili futilità, Renzi irrompe alla Festa dell'Unità di Bologna e trasforma il ristorante Bertoldo nella piazza grande del riformismo europeo. Lambrusco e pop politik. Nel cuore dell'Emilia e di quello che fu l'ex partitone rosso il premier si attovaglia col Tony Blair d'Oltralpe Manuel Valls e il segretario-guapo del Psoe Pedro Sanchez per lanciare la sfida ai conservatorismi de' sinistra e all'Europa dell'austerity.
Il "patto del Tortellino", l'alleanza euro-dem che si propone di ribaltare la linea rigorista della Merkel, viene consacrato con tanto di Brindisi dei tre leader a beneficio di fotografi e telecamere. È la photo-opportunity della nuova gauche europea, quella che nell'immaginario dei sinistrati dovrebbe sostituire la sfigatissima foto di Parigi 2012 con i rottamati Bersani e Gabriel e il rottamando Hollande e la suggestione dell'Ulivo mondiale del '98 con Prodi, Clinton e Blair. La nuova via del progressismo mondiale nasce a tavola. Francia e Spagna, purché se magna, verrebbe da dire. Tanto il conto lo paga Renzi.
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