DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E…
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Matteo Renzi aveva due anni quando i Sex Pistols incisero “No Future”. Ed ora l’inno della cultura Punk diventa la colonna sonora del governo.
Non passa giorno che all’orecchie di Matteuccio arrivino voci di defezioni. Ed all’elenco, oltre ai vecchi D’Alema, Veltroni e – da ultimo – Napolitano, si aggiungono anche i giovani del suo vivaio.
L’Emerito ha un sogno: prima di morire vuole vedere la riforma costituzionale, da lui avviata, promossa e patrocinata. Ma ha capito che il premier cazzaro non può esaudire il suo desiderio. Così, sposta la sua ombra in cerca di altri in grado di rispettare il suo desiderio.
Anche i “giovani” stanno facendo proprio il motto dei Sex Pistols. Hanno capito che Renzi non garantisce loro un futuro e si stanno sganciando sottotraccia.
Anche perché i quarantenni al governo mica si possono mettere a cercare un lavoro all’improvviso di fronte alla caduta di Matteo.
RENZI DALEMA FRANCESCHINI ORLANDO
I più vecchi ed esperti, Dario Franceschini e Roberta Pinotti, hanno già fatto le proprie mosse. Hanno creato un sodalizio che li sta gradualmente allontanando da Renzi; tant’è che con i due Matteuccio non scambia più una parola.
In compenso, per fare il piacione, attraversa l’anticamera di Palazzo Chigi e stringe la mano a tutti quelli che incontra: capo di gabinetto, capi del legislativo, portavoce, commessi che siano.
Deve far vedere che è bello saldo in sella. Ma più fa così più fa capire che non lo è. Un’istantanea dello sgretolamento del Giglio magico. Renzi sarebbe incazzato nero con Luca Lotti (ed alla Boschi sarebbe tornato il sorriso: i due si odiano). Sembra che alla base dello scazzo sia stata la gestione e la regia del raggruppamento centrista fra Zanetti (Sciolta civica) e Verdini.
Un’operazione interamente affidata a Lotti con risultati tragici; soprattutto perché doveva restare riservata.
La mossa della Theresa May di non passare da Roma dopo le visite a Berlino a Parigi ha mandato su tutte le furie il premier. Se l’è presa, da subito, con il suo consigliere diplomatico, la bionda Angela Zappia; questa ha scaricato le colpe su Pasquale “Quito” Terracciano, ambasciatore a Londra; eppoi il cetriolo è arrivato alla Farnesina.
Al ministero degli Esteri, ormai, non ne fanno un mistero: rimpiangono la scialba e pallida Federica Mogherini, piuttosto del “trasparente” Paolo Gentiloni.
Anche lui – dicono nel palazzone di marmo degli esteri – farebbe bene a ripassare “No Future” dei Sex Pistols.
PAOLO GENTILONI WALTER VELTRONI
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