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Paolo Mastrolilli per "La Stampa"
La riforma sanitaria di Obama, cioè la ragione per cui i repubblicani hanno imposto il blocco alle attività dello Stato, è un grande successo di pubblico. Troppo grande, al punto che nel primo giorno di funzionamento milioni di americani hanno assalito i siti per l'iscrizione, provocando problemi tecnici e paralisi.
I critici ora sfruttano questi guai per accusare il governo di non essersi preparato all'esordio. La Casa Bianca, però, risponde che l'affluenza dei cittadini dimostra quanto fosse necessaria la riforma, e quanto sia sbagliata l'azione del Gop per bloccarla.
L'80% degli abitanti ha la copertura sanitaria: o perché lavorano e sono ricchi, circa il 50%; oppure perché sono poveri e anziani, il 30%, e ricevono l'assistenza pubblica di Medicaid e Medicare. Questo lascia scoperto il 15% di mezzo, non abbastanza ricco per acquistare l'assicurazione, e non abbastanza povero (il limite è 31.322 dollari all'anno per una famiglia di 4 persone) per ricevere la sanità gratuita.
Inoltre c'è un 5% che non appartiene ad alcun gruppo e compra le polizze individuali a condizioni spesso svantaggiose. L'Obamacare, cioè il Patient Protection and Affordable Care Act entrato in vigore nel marzo del 2010, aiuta questi 48,6 milioni di americani nel limbo. Da una parte espande il Medicaid, alzando il limite di reddito sotto cui si riceve l'assistenza pubblica; dall'altra crea un mercato, sostenuto da sussidi statali, dove chi non ha il Medicaid può acquistare assicurazioni a prezzi sostenibili, cioé non oltre il 9,5% del reddito annuale.
Chi guadagna meno di 45.900 dollari all'anno riceve qualche tipo di aiuto o detrazione fiscale, per comprare le polizze: chi non lo fa, però, è costretto a pagare una multa di 95 dollari per adulto e 47 per bambino, un po' per recuperare fondi, e un po' per spingere la gente ad aderire alla riforma.
Questo mercato è entrato in funzione martedì, attraverso un sito del governo federale, e una ventina dei singoli stati. C'è stato l'assalto. Almeno 2,8 milioni di persone hanno visitato il sito federale, mentre quello di New York ha attirato 10 milioni di utenti. Spesso il sistema è andato in tilt, in parte perché la tecnologia non era pronta, e in parte per il traffico era enorme.
Il meccanismo richiede all'utente informazioni demografiche e finanziarie, e poi stabilisce se ha diritto all'assistenza pubblica di Medicaid e Medicare. Se la risposta è negativa, il soggetto riceve una serie di polizze assicurative, fra cui può acquistare quella che giudica più conveniente.
Affinché la riforma funzioni, la Casa Bianca ha bisogno di un alto tasso di adesioni. Il Congressional Budget Office prevede che entro la fine del decennio 25 milioni di persone si iscriveranno, lasciando fuori ancora oltre 20 milioni di americani, che giudicheranno troppo costosa l'assicurazione e preferiranno pagare la multa.
I repubblicani si sono opposti alla riforma, perché la considerano un'intrusione dello stato in questioni che dovrebbe regolare il mercato.
Quindi hanno approfittato della scadenza delle leggi di spesa, per chiedere il rinvio di Obamacare in cambio del via libera al finanziamento dello stato. Da qui lo «shutdown» iniziato martedì, perché il presidente ha rifiutato il baratto. Ieri sera Obama ha ricevuto i leader congressuali, per provare a sbloccare la crisi. Il pericolo è che lo scontro si trascini fino al 17 ottobre, quando scadrà l'autorità del governo a prendere soldi in prestito: a quel punto gli Usa rischieranno il fallimento, se nel frattempo i politici non troveranno un compromesso.
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